La giornalista MARIAROSA MANCUSO intitola così un interessante excursus sulle nuove strade prese dalle Fiabe tradizionali: nell'importante inserto settimanale de Il Corriere della Sera.
"Cenerentole incinte, principi sotto accusa e la matrigna che
vuole il lieto fine".
Un autunno da favola
Due Biancaneve in recenti film — con Charlize Theron e Julia Roberts matrigne
cattive — hanno aperto la strada all’invasione delle favole che ora sono dappertutto. Nei romanzi che dominano l’autunno letterario francese, nei
film d’autore e in quelli da grande pubblico, nelle serie tv. Perfino Philip
Pullman, autore impegnato in racconti fantasy (La
bussola d’oro) ora si dedica alle fiabe dei fratelli Grimm lo scrittore che in maniera certosina, si è prestato all'operazione. La
sua riscrittura ci offre solo alcune "perle" confluite appunto nel Grimm Tales reinterpretate nel suo stile tra di mito e
leggenda con la capacità di dipingere il mondo in toni di grigio
L'autore ha scelto 50 tra le 200
originali fiabe: ha fatto parlare un gigante come un rapper («Respect»), ha
ripristinato varie crudeltà. Ad esempio non è un bacio che muta il ranocchio: la
bestiolina viene sbattuta contro il muro, e invece di "spiaccicarsi" prende le
fattezze di un principe.
Forse perché ormai son sconsigliate
ai piccoli queste ambientazioni a dir poco spaventose, poco femministe, politicamente scorrette, piace
goderle da grandi.
Insiste su Biancaneve anche l’attrice e
regista Emma Dante, in un piccolo volume con simpatiche illustrazioni di Maria Cristina Costa, è' una ri-lettura crudele della favola di Biancaneve e i sette nani, illustrata e scritta da una grande regista teatrale
Punita dalla matrigna perchè è bella, Biancaneve è una bambina inconsapevole e solo quando fugge nel bosco e incontra i nani, che scopre i veri valori della vita: la bontà e l’accoglienza verso l’altro. Sono proprio Loro a costringerla ad essere umile, umanamente e fisicamente, perché i piccoli minatori hanno perso le gambe durante un’esplosione.
Bel salto di qualità!!!
La matrigna rappresenta l’«alto»," il pericolo di un’esaltazione del proprio io che rende malvagi e chiusi in se stessi. La regina madre interroga lo specchio, Biancaneve il suo cuore". L’invidia tormenta la regina al punto che desidera uccidere la rivale e, quando con un incantesimo, si trasforma in una vecchia per offrirle la mela avvelenata, diventerà altissima, salvo ricevere una punizione esemplare: perdere la memoria e non trovare più l’antidoto per ritornare giovane e bella.
Tutto è sproporzionato come le cose che vedono i bambini; uno specchio riflette sogni e paure, azioni malvagie e fughe verso la
libertà. Insomma un mondo dove anche i mostri insegnano a crescere.
1 commento:
Ciao Simonetta!
Ho appena aggiunto il tuo banner nella pagina dei miei banner amici e ti ho scritto già lì che il mio banner se vuoi aggiungerli qui da te puoi prelevarlo nella mia homepage, nella colonna laterale destra.
A proposito, io non ho ancora visto nessuno dei film che hai citato, ma comunque ho sempre amato le favole.
Ti abbraccio!
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