Devo precisare che durante gli anni in cui sono stata impegnata come Docente di Lettere e referente di Progetti per laboratori di lettura e scrittura creativa, ho partecipato, con i miei studenti ed in percorsi paralleli con altre classi, al giorno della memoria Per non dimenticare...ogni 27 gennaio.
Perché si celebra il Giorno della Memoria?
Questa Giornata della Memoria si ricorda ogni 27 gennaio da 13 anni perché in questa data le Forze Alleate liberarono
Auschwitz dai tedeschi. Al di là di quel cancello, oltre la scritta
«Arbeit acht frei» (Il lavoro rende liberi), il
mondo vide per la prima volta da vicino quel che era successo con lo sterminio in tutta la sua realtà. Il Giorno della Memoria è un atto di riconoscimento di questa storia: come se tutti,
quest’oggi, ci affacciassimo dei cancelli di Auschwitz e riconiscessimo il male che è stato.
E proprio per un Giorno della Memoria proposi il testo sensibile
di chi ha vissuto nell'epoca delle leggi razziali del fascismo.
Storie quotidiane di chi all'improvviso ha visto travolta la propria
vita.
Lia Levi, pisana classe 1931 di famiglia piemontese, da piccolina si trasferisce a Roma, dove vive ancora oggi. Fondatrice e direttrice di "Shalom", il mensile della comunità ebraica. Sceneggiatrice e giornalista, è autrice di romanzi per adulti e ragazzi, molto apprezzati dal pubblico e dai critici.
Lia Levi, pisana classe 1931 di famiglia piemontese, da piccolina si trasferisce a Roma, dove vive ancora oggi. Fondatrice e direttrice di "Shalom", il mensile della comunità ebraica. Sceneggiatrice e giornalista, è autrice di romanzi per adulti e ragazzi, molto apprezzati dal pubblico e dai critici.
Ho avuto l'opportunità di conoscerla presso la casa della Memoria a Roma
dove spesso, dopo essere invitata nelle scuole
per parlare con i ragazzi di storia e in particolare della storia di
cui è stata testimone, legge e commenta brani del suo libro sul
pregiudizio razziale e sulla persecuzione degli ebrei.
"L’amore mio non può" (è un verso tratto da un film con Alida Valli, accompagnò per radio gli ultimi anni della Seconda guerra mondiale).Siamo nel 1939, un uomo vola giù dal muraglione del Pincio a Roma. Non ha retto lo shock di aver perduto il lavoro a causa delle leggi razziali. Ha lasciato un biglietto dove chiede alla giovane moglie di pensare lei a salvare la loro bambina. Salvarla sì, ma come?
Da questo antefatto il libro in cui viene tratteggiata la figura di Elisa, la moglie che, rimasta sola, è costretta a cercare di cavarsela in mezzo a difficoltà di ogni genere mentre sempre di più incombono le vicende della guerra fino all’invasione nazista dell’Italia. Di esperienza in esperienza, di vicissitudine in vicissitudine Elisa, benché diplomata maestra, si trova a dover accettare il lavoro di donna di servizio in una famiglia di ricchi borghesi ebrei cui le leggi razziali proibiscono di tenere domestici “ariani”. Ma la comune appartenenza religiosa e la comunanza di destino non la preserveranno da una serie di umiliazioni. Sarà però da questa condizione di umiliata che il destino, quel tragico giorno della deportazione degli ebrei di Roma, tirerà fuori dal suo sacco la salvezza per Elisa e la sua bambina
Il "ricordare” di Elisa ripercorre le tappe di una delle tante storie personali all’ombra della Storia.
QUI VI E' UN BRANO SIGNIFICATIVO, RELATIVO ALL' incontro con la famiglia dei ricchi ebrei che l'’hanno assunta
QUESTA E' L'INTERVISTA CHE GLI STUDENI DELLA MIA CLASSE HANNO FATTO ALL'AUTRICE