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venerdì 18 ottobre 2013
LA CONSEGNA DEL GUFETTO PORTAFORTUNA: TERZA SETTIMANA PER I MIEI BLOG PREFERITI DI QUESTA SETTIMANA
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VENERDI' DEL LIBRO: "...una moderna Cenerentola i cui " desideri hanno una data di scadenza!"
PER IL NOSTRO VENERDI' DEL LIBRO LA BIBLIOTECA E' IN “quelli del Venerdi’ del libro” su PINTEREST
I CONTRIBUTI DELLE PRECEDENTI SETTIMANE SONO QUI
PER ARCHIVIARE I POST ANCHE SU PINTEREST IN UNA PAGINA DEDICATA ALL' INIZIATIVA, LE ISTRUZIONI sono qui.
TUTTI gli scorsi Venerdi’ del libro.
PER CHI MI SEGUE, IL MIO CONTRIBUTO DI QUESTA SETTIMANA E' UNA FIABA MODERNA...
"anche
i desideri hanno una data di scadenza...!... Pensi
sempre che prima o poi arriverà il momento giusto e non ti viene in
mente che i desideri sono fragili, bisogna prendersene cura finché
si è in tempo.[…]" citazione
GLI INGREDIENTI CHE FANNO QUESTO LIBRO SIMPATICO E SENZA PRETESE
-
Un negozio di scarpe in cui scorrono sogni proibiti e aspirazioni
segrete.
-Una
festa esclusiva e due sorellastre crudeli.
-
Un fratello combinaguai
- una portinaia adorabile come fata madrina.
-
Una Cenerentola dei giorni nostri
-
Un principe dei suoi sogni conosciuto via mail
-
Un vicino sexy ma non romantico.
Sono
riuscita a incuriosirvi?
Credo sia una lettura apprezzata dalle signore e
signorine che in qualche momento della vita si sono sentite un po’
Cenerentola: Le scarpe son desideri ci ricorderà che il lieto
fine può esistere, ma che il destino ha anche bisogno di qualche
spintarella da parte nostra.

Perciò seguiamo Cecilia nelle sue disavventure e dopo aver finito di leggere Le scarpe son desideri avremo la tentazione di osservare prima i piedi che non gli occhi di chi si incontra.
Un fatto singolare che Cecilia ci svela: lo sapevate che
portare le scarpe da ginnastica significa avere voglia di fuggire, da
una persona, da una situazione, da un luogo… sempre desiderio di
fuga rappresentano le fedeli “sportivissime”.
Sarà il caso che riflettessimo sul fatto che molto spesso scegliamo ed indossiamo tale tipo di calzature?!
E' una commedia romantica per sorridere, emozionarsi e sognare anche perché ricercare l’anima gemella per Cecilia è come andare alla ricerca della scarpa giusta. E con un paio di scarpe da sogno ai piedi, nessun desiderio risulta impossibile. Come una moderna Cenerentola, Cecilia è alle prese con problemi di denaro e di cuore e non tutto va per il verso giusto neanche l'amicizia con le sue care colleghe/amiche, per non parlare del nuovo ed insopportabile/affascinante vicino di casa.
E ....andrà alla famosa festa,
quella organizzata dal creatore di scarpe più famoso e misterioso
del mondo…?!
Come si comporteranno le arcigne sorelle, e come potrà rimediare al vestito rovinato dal fratello?
Ma un moderno “topino”, la fidata portinaia, le farà
avere un bellissimo abito, mentre le scarpe della madre -che non c’è
più- faranno il resto.
Con la la fuga a mezzanotte, la perdita della scarpa e il cuore di Cecilia in subbuglio... la favola di Cenerilla si compie...
Con la la fuga a mezzanotte, la perdita della scarpa e il cuore di Cecilia in subbuglio... la favola di Cenerilla si compie...
Fisicamente Cecilia non si descrive
mai così ogni lettrice può sognare, per una sera, di essere questa moderna Cenerentola.
Questo romanzo fa parte degli Emma Books, e perché
Emma?!
Il mondo della
scrittura femminile da tempo non è più semplicemente ‘il
mondo del rosa’ ma si è arricchito di molte sfumature cromatiche.
Si legge nel Blog: "Vi è un modo di raccontare e raccontarsi, un
modo di leggere e scrivere, di conoscere e di appassionarsi, che
distingue le donne fcendole riconoscere le une dalle altre e rendendole partecipi di una comunità solidale e unita".
Ed ecco in Emma Books tipologie differenti di narrativa: romanzi d’amore, gialli, noir, storici, commedie brillanti,
racconti fantastici. Date le sue caratteristiche specifiche (l’abbattimento dei costi
dei produzione e il superamento dei limiti fisici di distribuzione) Emma Books e la sua comunità hanno la mission di ritrovarsi consentendo di avvicinare, per contenuti di qualità e prezzi abbordabili, più
persone possibile.
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giovedì 17 ottobre 2013
PER UN ORIGINALE "GIOVEDI' DEL LIBRO DI CUCINA": UN' ASTROFISICA VEGETARIANA ED IL SUO LIBRO
Per questo giovedì ho pensato di ricordare l'astrofisica Margherita Hack che in una sua pubblicazione, spiega il perché
del suo stile alimentare vegetariano.
Margherita Hack non ha fatto
negato di essere vegetariana e ha spiegato molto bene i motivi di questo
stile di vita in un interessantissimo libro dal titolo Perché
sono vegetariana
E' un libro che si fa leggere, una
vera rivelazione. credo che sia importante conoscere le motivazioni che
portano le persone a una ben precisa scelta alimentare.
Già, ma cosa significa scegliere di
essere vegetariani, ci sono regole? Io credo che non ci sia un solo
modo di essere vegetariani, e che la definizione più corretta sia seguire un’alimentazione che rinunci a tutti o alcuni
(alimenti) animali in base ad una motivazione etica, ambientale,
religiosa, salutista, ecc.
A mio avviso definizioni e regole alimentari sono di scarso interesse, e quello che ciascuno di noi dovrebbe ricercare è un’informazione completa su cosa si mangia, per poi trovare un equilibrio individuale e consapevole .
A mio avviso definizioni e regole alimentari sono di scarso interesse, e quello che ciascuno di noi dovrebbe ricercare è un’informazione completa su cosa si mangia, per poi trovare un equilibrio individuale e consapevole .
Personalmente
seguo una dieta semi/vegetariana per motivi di salute, ma sono una
cultrice del cibo e dei sapori, e l’esclusione di alcune
abitudini/inerzie alimentari dalla mia dieta mi ha condotto alla
scoperta di nuovi ed inaspettati sapori, al ritrovamento di gusti a
lungo sottovalutati e ad un’educazione del palato molto più
flessibile.
Margherita Hack inizia il suo libro con il suo solito modo semplice e lineare:
Margherita Hack inizia il suo libro con il suo solito modo semplice e lineare:
"Si
chiamano vegetariani coloro che non mangiano esseri viventi, quindi
né carne né pesce. Una forma più estrema di vegetariani sono i
vegani, che non mangiano nemmeno uova, latte, formaggio, insomma
qualsiasi prodotto di origine animale. Quando invitata ad un pranzo
informo che non mangio carne, subito mi viene offerto il pesce, come
se anche i pesci non fossero animali"
La Hack nata e cresciuta in una famiglia vegetariana, non si
attribuisce alcun merito per questa scelta alimentare. Ma il fatto di
essersi sempre nutrita in maniera vegetariana non solo non l’ha
provata o privata fisicamente, ma le ha anche permesso di vedere la
realtà dell’alimentazione in una maniera più precisa.
Scrive: "Nemmeno ho mai
provato il desiderio di mangiare carne o pesce. ...il pensare da dove viene, quali
sofferenze ha sopportato l’essere vivente, un mammifero come me, a
cui apparteneva. Il pesce poi è stato tolto
al suo ambiente..."
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Una vegetariana d'eccezione: Margherita Hack |
La sua è stata "una scelta etica, che però ha avuto dei risvolti
sull'aspetto salutista. Io sono stata un esempio del fatto che si può
nascere e crescere senza carne. Ho vinto due campionati universitari
d'atletica, sono stata terza ai campionati assoluti, ho fatto lunghe
gite in bicicletta. A 20 anni ho fatto la Firenze-Viareggio in giornata.
A 80 anni ho fatto la Trieste-Grado e sono 100 km.", ha affermato in un'intervista .
I SUOI PRINCIPI ALIMENTARI BASATI SU QUESTI INDICATORI
Gli alimenti più proteici: grammi di proteine per 100 grammi.N.B. Il valore proteico per 100 g. degli alimenti secchi (soia, fagioli) diminuisce di circa il 50% dopo l'aggiunta dell'acqua di cottura. |
CI SI DOVREBBE ATTENERE A QUESTI PARAMETRI PER UN SANO STILE DI VITA
La astrofisica preferiva una ricetta particolare, la Torta alle nocciole e cioccolato! Nella sua versione ha sostituito le uova, il latte e tutti i derivanti animali per creare una ricetta buona, sana e gustosa ! Il risultato è una torta morbida dal sapore genuino.
Torta alle nocciole e cocciolato
INGREDIENTI (tortiera da 26 cm)
100 g. di farina 00
170 g. di farina integrale
30 g. di amido di mais (maizena)
150 g. di zucchero di canna
100 g. nocciole tritate
100 g. di gocce di cioccolato (o tavoletta spezzettata)
180 g. di purea di mele ( 2 mele)
scorza di ½ arancio non trattato
1 bustina di lievito
125 ml di latte di riso (o latte di soia o latte di mandorla)
80 ml di olio di semi
Per questa preparazione si può utilizzare la frusta per amalgamare gli ingredienti, oppure si impasta a mano. Questa torta alle nocciole e cioccolato può essere anche preparata o con farina 00 o solo con farina integrale, a seconda dei gusti.
Accendere prima il forno a 180°. Grattugiare la mela, ridurla ad una purea, tritare a mano o in un mixer le nocciole. Amalgamare le farine, la maizena e il lievito. Aggiungere lo zucchero, la purea di mela che sostituisce le uova e rende il dolce morbido, le nocciole
tritate, la scorza d’arancio e l’olio. Man mano aggiungere il latte di riso.Infine le gocce di cioccolato o la tavoletta di cioccolato spezzettata. Preparare la tortiera e spennellarla con un po’ di olio. Versarvi l’impasto e infornare a 180° per 35 minuti. Quando è raffreddata, la Torta si può anche tagliare a metà e farcire con marmellata di mirtilli rossi o albicocche o fragole. La preparazione è molto semplice. Si può sostituire il lievito con una bustina di cremor tartaro (8 g.) e 4 g. di bicarbonato.
QUESTA TORTA, CHE VEDETE IN FOTO, E' LA SPECIALITA' DI BLOG VEGAN,
VE LA CONSIGLIO!!!
Nel BLOG VEGAN vi è proprio la ricetta per questa torta ALLE NOCCIOLE E CIOCCOTATA CHE, A DETTA DELLA CURATRICE DEL BLOG è
davvero buona e ci rimanda alla sua Toda Avellana, che ha preparato l’anno scorso.
Ingredienti:
150 g di farina di grano duro
90 g di farina di nocciole tostate
90 g di zucchero di canna, una manciata per la superficie
30 g di cacao amaro in polvere
25 g di fecola di patate
15 g di crema di cocco
8 g di cremor tartaro
1 g di vaniglia in polvere
1,5 bicchieri di latte di soia
granella di nocciole tostate
1 g di vaniglia in polvere
1,5 bicchieri di latte di soia
granella di nocciole tostate
Ingredienti per la copertura:
3 cucchiai di latte di riso
1 cucchiaio di cacao
1 cucchiaio di crema di cocco
1 cucchiaio di estratto di vaniglia
1 cucchiaio di farina di riso glutinoso
nocciole tostate intere
nocciole tostate intere
Procedimento:
Miscelare gli ingredienti secchi, aggiungere la crema di cocco
(lasciata anche per giorni in frigo così da farla diventare
dura) e il latte di soia. Mescolare perché l’impasto risulti denso. Preriscaldare il forno, versare l’impasto nella tortiera e cospargere con granella di
nocciole, cuocere a 180° per 25 minuti circa, spolverizzare di zucchero
di canna. In un recipiente resistente ad alte temperature, mescolare gli
ingredienti - meno le le nocciole- per la copertura. Mettere in forno e far addensare leggermente il tutto. Con un cucchiaio versare la
crema preparata al centro della torta e mettere le nocciole sopra.
La torta risulta molto morbida e anche il giorno dopo la è buona e soffice.
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l Giovedi del Libro di Cucina 2
mercoledì 16 ottobre 2013
PER LA MIA RUBRICA 30 SETTIMANE....DI LIBRI #11: UN LIBRO SU UNA NUOVA PROFESSIONE: Il ghostwriter.
UN LIBRO SU UNA NUOVA PROFESSIONE: Il ghostwriter.
Una narrazione che riflette sul mestiere dello scrittore
Zoran Živković, scrittore e saggista serbo, attualmente insegnante di Scrittura creativa all’Università di Belgrado , è conosciuto al livello
internazionale per i suoi libri “L’ultimo
libro” (2010), “Sette note musicali” (2011), “Sei biblioteche” (2011) e
quello di cui tratto e consiglio per la RIURICA LEGGERE PER...UN LIBRO TRA LE MANI E'
“Il
ghostwriter”, 2012 Casa editrice
TEA.
In questo romanzo il protagonista è un imprecisato scrittore che l'autore presenta e fa conoscere ai lettori solo per mezzo di contatti
“elettronico-epistolari” nall'arco di una
mattina qualunque, con quattro persone diverse, scrittori a loro volta. Se leggiamo il libro, – impostato in prima
persona dallo scrittore – ecco l’uomo che vive solo con un gatto pacifico e
sornione, Felix. Ha scritto diversi romanzi apprezzati da molti, ma
negli ultimi tempi è in crisi creativa. Ma
quel giorno, la prima e-mail che riceve non è stata inviata da uno dei
suoi soliti corrispondenti ma da un misterioso Ammiratore che in modo gentile ed educato gli parla di una insolita proposta di lavoro: scrivere un romanzo per lui.
L'autore afferma:"«Non farei mai il ghostwriter, meglio pane e cipolla»
Come sempre mi immagino una intervista a questo singolare scrittore
-Nel
suo ultimo libro sembra che lei giochi un pò con il lettore.
Quanto
conta il divertimento quando scrive?
-Per
chi scrive, la fiction dovrebbe essere il massimo divertimento. Se io
non mi divertissi, non potrei neanche aspettarmi di poter divertire
chi mi legge. Praticamente ho iniziato a giocare insieme ai lettori
che mi sono guadagnato. Voglio che siano sempre in allerta, che si
aspettino qualcosa all’improvviso. Essere un bravo scrittore
significa prima di tutto essere imprevedibili. Credo che valga non
soltanto per la letteratura light , ma an che per la prosa più
raffinata. Bisogna saper dosare lo humour il più possibile, però!
-Il
web è diventato qualcosa di molto presente nella vita di uno
scrittore. È possibile continuare a scrivere senza farsi distrarre
troppo
dalla rete?
-«Internet
è uno strumento molto efficace per gli scrittori. Dentro la rete
puoi trovare qualunque cosa ti serva e nel modo più veloce
possibile. Come tutte le invenzioni,
però, possiede un lato oscuro. Ha un’enorme capacità distrattiva,
è vorace come nessun drago mai, è una specie di invasore sotto
pelle. Dipende dallo
scrittore far vincere l’uno o l’altro dei due lati della
medaglia. Se
sai come gestirlo, è un aiuto molto efficace. Diversamente sarà un
padrone molto duro...»
-Qual
è stata la maggiore emozione nella sua vita di scrittore?
-«Alcuni
anni fa un insegnante di liceo mi inviò una e-mail dagli
Stati
Uniti. Mi scrisse che nella sua classe c’era un ragazzo autistico,
che nessuno aveva mai udito pronunciare anche una sola parola.
L’insegnante un
giorno scelse di far leggere in classe “Il
sussurro”, una storia tratta dal mio libro Sette note musicali.
Anche il protagonista del racconto è un ragazzo malato di autismo
che, sotto l’influenza magica della musica, compie
inesplicabilmente tutti i gesti del quotidiano. Alla fine della
lettura,
quel ragazzo - quello vero – si alzò all’improvviso e sussurrò:
Magnifico”. È stato il premio più importante che abbia mai
ricevuto»
- Lei sembra avere la capacità magica di giocare con la letteratura come con qualcosa di vivo. The ghostwriter è una specie di ritratto di Dorian Gray, dove tutto ciò che può accadere di brutto accade soltanto alla pagina, e poi ci si risveglia. Potrebbe scrivere i suoi libri senza letteratura?
-«Mi
considero un modesto praticante dell’antica e nobile arte della
prosa. Se esiste una goccia di luce nella mia scrittura, è per
quello che ho imparato dai miei maestri. La mia formazione arriva
dalla letteratura più diversa, che è lo strumento più prezioso per
modellare uno scrittore. I miei venti libri di fiction restano un
minuscolo mattone nel grande muro muschiato
della letteratura»
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#30 SETTIMANE....DI LIBRI #11
lunedì 14 ottobre 2013
QUESTO LUNEDI', APPUNTAMENTO CON L' AMBIENTE VERDE E IL SECONDO VIAGGIO IN ITALIA DI G. SAND
Con George Sand, ci rifugiamo nel verde di Frascati, alla ricerca di un nuovo linguaggio...
La scrittrice
romantica Amantine Aurore Lucile Dupin utilizzò per la prima
volta lo pseudonimo George Sand nel 1831 all' uscita del suo primo
romanzo Rose et Blanche: pubblicare con un nome maschile le permise
di avere quella libertà espressiva, che spesso era concessa ai soli
scrittori e non alle scrittrici.
Nacque a Parigi nel 1804, ma
trascorre la sua infanzia a Nohant, un paese dell'Indre, dipartimento
della Francia Centrale, nell'omonimo castello di proprietà della
nonna paterna, che alla sua morte avrà in eredità. Qui la nonna le
mise a disposizione la vasta biblioteca della villa e le consentì di
vestirsi da ragazzo abiti più pratici per le corse sui prati, le
cavalcate e la caccia, ma soprattutto le trasmise l'amore per gli
scrittori e poeti italiani che influirono molto sulla sua formazione.
Tra tutti, Tasso e Dante. Queste letture stimolarono la viva
immaginazione della scrittrice che si esaltava di fronte alle
meraviglie della natura.
Così la foresta e la campagna di Nohant
... diventavano incantate e ciascun albero si animava di vita propria. La
visione di questa natura fantastica l'accompagnerà per tutta la vita
e la vita in campagna dei primi anni di infanzia segnerà
profondamente la scrittrice nel rapporto con il paesaggio e la
natura, tanto che il tema della vita agreste venne ripreso spesso
nelle sue opere a cominciare dal romanzo forse più conosciuto La mere au diable, dando vita al genere del "romanzo campestre".
Come ogni
intellettuale dell'epoca, nel 1833 George Sand partì per il suo
primo viaggio in Italia, con Alfred de Musset e durante il suo
soggiorno italiano scrisse l'opera Lettres d'un voyager
nella quale
descrisse l'Italia che finalmente riuscì a vedere dopo averla
conosciuta attraverso scritti e racconti.
Ma è il secondo viaggio, all'età di cinquant'anni che segnò profondamente la scrittrice: eccola nel 1855, quando il profondo dolore per la morte della sua nipotina Ninì le tolse anche la voglia di scrivere e un altro soggiorno in Italia, secondo il suo nuovo compagno Alexandre Manceau, avrebbe potuto essere per lei un'ottima cura per superare il grande dolore e per farle riprendere l'inchiostro.
Così avvenne. Infatti George Sand dopo il viaggio scrisse il saggio I giardini in Italia(2), rimasto inedito per oltre un secolo e il romanzo La Daniella, entrambi ambientati a Frascati (3).
Ma è il secondo viaggio, all'età di cinquant'anni che segnò profondamente la scrittrice: eccola nel 1855, quando il profondo dolore per la morte della sua nipotina Ninì le tolse anche la voglia di scrivere e un altro soggiorno in Italia, secondo il suo nuovo compagno Alexandre Manceau, avrebbe potuto essere per lei un'ottima cura per superare il grande dolore e per farle riprendere l'inchiostro.
Così avvenne. Infatti George Sand dopo il viaggio scrisse il saggio I giardini in Italia(2), rimasto inedito per oltre un secolo e il romanzo La Daniella, entrambi ambientati a Frascati (3).
Il testo è diviso in due parti. La prima
intitolata I giardini e la seconda I boschi. La prima parte si
riferisce al soggiorno che la Sand fece nella campagna romana dopo
aver visitato già Roma.
" Nous
sommes venus nous installer a Frascati le pays est d'une beautè dont
aucun récit ne pourra jamais donner l'Idée"(4).
In queste righe vi è forse il motivo che l'ha spinta a parlare di Frascati e delle sue ville, piuttosto che delle altre ville dei Castelli Romani che aveva visitato nei giorni precedenti al suo arrivo a Frascati. La Sanda prima di parlare delle ville di Frascati, descrive gli elementi principali caratterizzanti il giardino barocco e la struttura generale del giardino stesso. E' colpita dalle "grandi acque" elemento principale del giardino mentre gli altri elementi diversissimi tra loro per epoca e stile, sono tenuti e legati in un unicum proprio dall'acqua. In poche righe ci descrive gli elementi principali: l'acqua che con fontane e cascate costruisce il teatro, le grotte, le scale, i parterre e i materiali che li compongono, fiori, piante basse, le pacciamature in marmo, ceramica, ardesia., etc.
In queste righe vi è forse il motivo che l'ha spinta a parlare di Frascati e delle sue ville, piuttosto che delle altre ville dei Castelli Romani che aveva visitato nei giorni precedenti al suo arrivo a Frascati. La Sanda prima di parlare delle ville di Frascati, descrive gli elementi principali caratterizzanti il giardino barocco e la struttura generale del giardino stesso. E' colpita dalle "grandi acque" elemento principale del giardino mentre gli altri elementi diversissimi tra loro per epoca e stile, sono tenuti e legati in un unicum proprio dall'acqua. In poche righe ci descrive gli elementi principali: l'acqua che con fontane e cascate costruisce il teatro, le grotte, le scale, i parterre e i materiali che li compongono, fiori, piante basse, le pacciamature in marmo, ceramica, ardesia., etc.
Dopo aver
tracciato le linee generali ecco la descrizione dei giardini
delle ville di Frascati, perché sono
quelli che, secondo la scrittrice, in Italia costituiscono i migliori
esempi di giardini dell'epoca.
VILLA ALDOBRANDINI - FRASCATI |
Villa
Aldobrandini è quella che più affascina la scrittrice,
sia per il giardino che per la posizione dominante che
occupa nel paesaggio di Frascati, detta per questo anche villa
Belvedere. L'elemento che caratterizza il giardino di questa villa è
il teatro d'acqua:" Le più belle girandole della campagna di
Roma sono a Frascati nel giardino di Villa Aldobrandini
Il braccio sinistro dell'esedra - con statue e rilievi in nicchie - dello scenografico Teatro delle Acque nel giardino della villa, opera seicentesca di Carlo Maderno e Giovanni Fontana |
Ingresso della Villa Aldobrandini- Belvedere- FrascatiArchitettura di Giacomo della Porta |
Inoltre ciò che cattura
l'attenzione di Gorge Sand, oltre alla posizione e al teatro
dell'acqua, è l'inserimento paesaggistico del giardino e della villa
"sotto i fianchi di una montagna splendidamente alberata",
dove ancora una volta è dominante il rapporto uomo-natura.Nel libro non
viene fatto nessun riferimento all'imponenza scultorea delle fontane,
ma ne è preso in considerazione sol "l'ingegno"
necessario alla costruzione dei "concerti idraulici", letto
ancora come equilibrio uomo-natura.
VILLA ALDOBRANDINI |
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#Rubrica Verde del Lunedì 14 ottobre George Sand
Over 40,50,60 e 70 ... Consigli per l'autunno
QUI CONSIGLI PER UN CORPO ARMONIOSO COSTO....ZERO
Perdere peso anche allenandosi con le faccende domestiche? Provare per credere…
Vogliamo bruciare calorie? Proviamo a fare i lavori in casa!
Dimagrire senza fare sport ecco come ...
Bruciare le calorie pulendo casa !!! |
Dimagrisci e rassetta la casa |
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50,
60 e 70,
Over 40,
Perdere peso e allenarsi con le faccende domestiche
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