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DAL BLOG IL SALOTTO IRRIVERENTE voglio trattare di un insieme di racconti che ci informano sul mito con la caratteristica che essi sono scritti da donne!

Titolo: Le Nuove Eroidi
Autrici: Ilaria Bernardini, Caterina Bonvicini, Teresa Ciabatti, Antonella Lattanzi, Michela Murgia, Valeria Parrella, Veronica Raimo, Chiara Valerio
Casa Editrice: HarperCollins Italia (ottobre 2019)
Autrici: Ilaria Bernardini, Caterina Bonvicini, Teresa Ciabatti, Antonella Lattanzi, Michela Murgia, Valeria Parrella, Veronica Raimo, Chiara Valerio
Casa Editrice: HarperCollins Italia (ottobre 2019)
Circa duemila anni fa Ovidio scrive delle lettere poetiche in versi assai originali: “Eroidi”, in cui le eroine del mito si rivolgono ai propri mariti e compagni, capovolgendo il punto di vista maschile riguardo alle storie narrate. Nel 2019 otto scrittrici italiane nate negli anni Settanta, riscrivono Ovidio e si avventurano sul terreno del gioco riproponendo in modo creativo alcuni miti. Antonella Lattanzi, Valeria Parrella, Ilaria Bernardini, Veronica Raimo, Chiara Valerio, Caterina Bonvicini, Michela Murgia e Teresa Ciabatti sono le protagoniste di un'antologia di racconti che riporta in auge miti e letteratura dell’Antica Grecia ripercorrendo le vicende di grandi eroine tragiche, dalle imprescindibili alle meno note

Ne Il Libraio leggiamo:"Otto donne della tradizione classica per otto autrici italiane contemporanee. Questa la formula alla base de Le Nuove Eroidi (HarperCollins Italia), antologia di racconti che riporta in auge miti e letteratura dell’Antica Grecia ripercorrendo le vicende di grandi eroine tragiche, dalle imprescindibili alle meno note, in una lettura tutta femminile di storie sempre attuali.

Antonella Lattanzi, Valeria Parrella,
Ilaria Bernardini, Veronica Raimo, Chiara Valerio, Caterina Bonvicini, Michela
Murgia e Teresa Ciabatti sono le protagoniste di un'antologia di racconti
Antonella Lattanzi – Fedra e il dramma
della regina folle d’amore per il figliastro, riproposto nella forma di
una lettera testamentaria indirizzata ai figli. “Verità” e “libertà” sono le
parole chiave di questa confessione spassionata, in cui crimine e aberrazione
non riescono a sopprimere l’anelito alla vita e l’invito ad “amare con furore”.
Valeria Parrella – Didone - Pagine che sono allo stesso tempo un
monologo, una lettera, un’invettiva, con cui Parrella offre alla regina
abbandonata la possibilità di riscattare il suo infausto destino riformulando
in linguaggio attuale ma non meno spietato il disprezzo per la vigliaccheria
che Enea nasconde dietro la “ragion di stato
Ilaria Bernardini Ero - La vicenda di Ero, sacerdotessa oscurata da altri miti più famosi del suo, il cui amore Leandro attraversa ogni notte un tratto del Mediterraneo solo per incontrarla, si fa fonte di ispirazione per la storia tragica e commovente di una coppia di migranti, dolorosamente ripercorsa da esitazioni e speranze della partenza alla desolazione di un epilogo fin troppo familiare
Veronica Raimo Laodamia- La tragedia di
Laodamia è fatta di ossessioni frustrate e tentativi vani di riempire un vuoto
incolmabile, quello del marito morto in territorio troiano e rimpiazzato da una
statua di bronzo; nella cronaca puntuale dei giorni successivi alla sua morte,
il combattente diventa qui un reporter di guerra e il suo simulacro, nell’era
del sexting, le foto di una chat clandestina.
Chiara Valerio - Deianira - Caso
unico in tutta la raccolta, il resoconto della maledizione del centauro Nesso
passa qui in mano alla serva Eubea, che ripercorre con flashback il matrimonio
tra la padrona e Ercole e diventa lei stessa vittima in prima persona della
tragedia generata dai suoi strascichi nefasti.
Caterina Bonvicini - Penelope - Come Ero, anche il personaggio ben noto della moglie di Ulisse
rievoca inevitabilmente il mare (e le sue vittime). Bonvicini ne fa il volto
femminile di Lorenzo Leonetti, in missione nel 2018 come cuoco di bordo per
Open Arms (Ong catalana).
Michela Murgia - Elena - In un
lungo monologo indirizzato a un Paride che dorme al suo fianco prima della
battaglia, Michela Murgia racconta l’insospettabile tragedia interiore della
più bella tra le donne, vittima di un primato indesiderato che ha il sapore di
una condanna.
Teresa Ciabatti - Medea - Con l’audacia
narrativa che la contraddistingue, Teresa Ciabatti converte la figura della
madre degenere per antonomasia, capace di uccidere i suoi stessi figli per
vendetta, in quella di una donna disposta a tutto pur di salvaguardare le sue
creature, fin nelle scelte di vita più estreme.

Da Il sole 24 ore traiamo questo commento:" È chiaro che ogni scrittrice ha scelto come misurarsi con Ovidio, se emularlo, riscriverlo
provocatoriamente, prenderne le distanze o considerarlo come
un'ispirazione iniziale. Paradossalmente, i racconti più
convincenti sono quelli che si sono allontanati di più dal noto predecessore,
bagnando la vicenda di presente: Ilaria Bernardini, Antonella Lattanzi e Caterina
Bonvicini hanno portato storie molto forti, pari nell'intensità a quelle di
Ovidio. Forse dopo aver letto questa raccolta ai lettori
verrà il desiderio di riaprire il capolavoro latino: in tal caso, ben vengano
le Nuove Eroidi tra le opere
più vendute

e su Scenario Tutti i colori del Mito al femminile. ‘Le nuove eroidi’:" Le lettere delle Nuove eroidi di oggi raccontano il nostro mondo fatto di guerre,
di emigrazione, di guerre, di femminicidi, di maternità complesse, di
adulteri, di gelosie, di tradimenti.
Hanno
reinterpretato il mito, modernizzandolo. "

Mentre su Solo libri :" Le
eroine che scrivevano le epistole nelle Heroides di Publio Ovidio Nasone erano
ben 21 e ciascuna mostrava il proprio dolore e struggimento al compagno, marito
o amante lontano. Le lettere del poeta latino sono tutte scritte in distici
elegiaci e soprattutto sono tutte legate dal lamento di donne che sono state
abbandonate, tradite e ingannate dall’uomo che più amavano.
Nulla di questo troverete nella versione Le
nuove Eroidi, perché qui le donne sono sì tradite, abbandonate e ingannate,
ma mai sopraffatte dai propri sentimenti. Nella loro vita le eroine di queste
scrittrici hanno fatto delle scelte molto coraggiose.
Le eroine che "escono dalle
penne di queste scrittrici cambiano il mito e diventano loro le protagoniste
della narrazione, artefici del loro destino, mentre i loro compagni devono
attenderle, accettare le loro decisioni e ascoltare le loro versioni. Un
racconto dopo l’altro vediamo le nostre eroine prendere voce e raccontarsi,
grazie alle penne di otto grandi scrittrici, mostrandoci una nuova versione
delle loro storie.Le nuove Eroidi è
un libro bello, pieno di emozioni, pieno di femminilità e di grandi storie che
finalmente hanno trovato uno spazio per essere narrate, mettendo per un attimo
da parte l’immagine della principessa indifesa da salvare.
In Letteratitudine news il critico afferma:" L’avvincente antologia riprende
così il titolo delle Eroidi di
Ovidio, in cui con
una sensibilità che non esclude le tragedie quotidiane dell’Occidente riesce a imporsi
come interpretazione efficace e ragionata di dinamiche dalle quali nessuno
potrà mai sottrarsi. La varietà di toni e registri delle otto intellettuali,
tanto quanto le diverse prospettive da loro adottate di volta in volta,
impreziosisce ancora di più la raccolta, permettendole di infrangere tabù e di
rammentare a chi legge che la volgarità va di pari passo con la bellezza, che
le brutture del mondo si mescolano ai miracoli, e che la distinzione tra bene e
male non sempre è netta come si potrebbe supporre.
Un esperimento narrativo ben riuscito, quindi, che spicca per forza evocativa e per creatività tra le più recenti uscite in libreria."
Un esperimento narrativo ben riuscito, quindi, che spicca per forza evocativa e per creatività tra le più recenti uscite in libreria."

Su Cultura al femminile simpatica e originale la recensione di Sara Cancellara:" Così
Publio Ovidio Nasone soppiantò Catullo e fine della storia. Autunno 2019. Succede qualcosa, qualcosa di bello, vagando per librerie mi
succede spesso. Oggi più del solito. Mi basta dare un’occhiata al titolo e
sento che Le nuove Eroidi mi travolgerà come un torrente in piena.Decido
di leggere un racconto al giorno, piano, lentamente perché quello che mi
affascina di più di questo testo, oltre la lettura, è capire come si possa
rielaborare ai nostri giorni la mitologia.Ancorarsi al passato senza
stravolgere nulla o cedere al linguaggio moderno in tutta la sua forza e
brutalità?
Il sito Centodieci nell'articolo FONDARE NEL MITO LA CONTEMPORANEITÀ, ci indirizza:"Prima
ancora di scriverli, i miti, si tramandavano a voce. Perché sono nati, allora?
Per dare un senso a ciò che accadeva, per comunicare e trasmettere una morale e
un senso comune delle cose, in modo che si potesse condividere non soltanto una
città o un periodo della storia dell’uomo, ma anche un senso civico, un modo di
vedere e interpretare il reale. Perché di questo si fonda il vivere comune, da
sempre. Sin dall’Antica Grecia questo principio era già talmente chiaro che
filosofi, uomini della politica e sacerdoti condividevano un sentire comune che
ha poi dato vita alla prima forma repubblicana della storia dell’uomo, quella
ateniese, ma anche a un forte sistema valoriale che spesso sfociava e si
mescolava con il sacro.
I miti erano la stessa cosa. Raccontavano di persone comuni
ma allo stesso tempo l’intervento divino era costante, pervasivo. Si parlava di
Achille come di un semidio, lo stesso che poi era attore principale dell’Iliade
e che piangeva l’amico Patroclo. Si parlava di Penelope e di Didone come forse
vissute davvero ma allo stesso tempo erano al centro di fiabe, miti, tragedie.
Alla base di tutto, e del motivo per cui ancora oggi i miti rimangono strettamente ancorati alla nostra tradizione, seppur soltanto storica e letteraria, è che mantengono un forte legame con la morale, con il senso civico e con il modo che abbiamo di fondare ancora oggi la civiltà occidentale. Nonostante questo, perché non attualizzarne il racconto? Perché non prendere alcune delle protagoniste di alcune delle donne più iconiche del mito greco e ambientarle ai giorni nostri?questa nuova antologia – “Le Nuove Eroidi” edito HarperCollins – racconta le protagoniste dei miti di più di duemila anni fa attualizzandole e dimostrando che il dramma, la forza d’animo, la resilienza, il carattere di “genere” , è ancora al centro della morale e della costruzione della società contemporanea."
Alla base di tutto, e del motivo per cui ancora oggi i miti rimangono strettamente ancorati alla nostra tradizione, seppur soltanto storica e letteraria, è che mantengono un forte legame con la morale, con il senso civico e con il modo che abbiamo di fondare ancora oggi la civiltà occidentale.