UN CAFFE' COL GATTOPARDO
Nell’anno in cui Palermo è Capitale italiana della Cultura ed a sessant’anni
dalla pubblicazione de Il Gattopardo, sembra opportuno ricordare un grande
interprete del passaggio d’epoca del proprio tempo, come lo era stato il
protagonista del romanzo alle soglie dell’Unità d’Italia. Insieme a varie iniziative dell’Università degli Studi o altre istituzioni amministrative e
culturali, potrebbe essere considerata la realizzazione di
una scultura dinamica a grandezza naturale dell’ autore, intento a scrivere il
romanzo ad uno dei tavolini del Bar Mazzara, altro luogo legato alla memoria
dei palermitani.
Ai suoi tavolini fu scritto Il Gattopardo
Nasce così il personaggio di don Fabrizio Corbera, principe di Salina,
il protagonista del best-seller che Tomasi compose senza sosta
dal 1954 all’anno della sua morte, spesso seduto ai tavoli di una famosa
pasticceria di Palermo, il Bar Mazzara di via Magliocco, non lontano dal Teatro Massimo.
Il caffè come memoria storica
.... compie 105 anni, la pasticceria Mazzara. Apre, sotto la sede della redazione del giornale “L'Ora”, il quotidiano voluto dalla famiglia Florio nel 1900, nel Palazzo Villarosa, la Latteria Mazzara che in un secondo momento si chiamerà Casa della Panna o Cream Room e, infine, nel dopoguerra Pasticceria Mazzara.Nel cuore antico e pulsante della città di Palermo, nel “salotto buono” di Palermo, simbolo di una nobiltà e di una borghesia strettamente legata a privilegi e abitudini di una lentezza del vivere data dall'agiatezza, la pasticceria di via Generale Magliocco, a due passi dal Teatro Massimo, diviene meta di habitué che a qualunque ora del giorno, sino a tarda notte possono gustare le prelibatezze preparate da pasticceri sopraffini.
Appassionati di teatro, melomani, “tiratardi”, poeti, scrittori, artisti in generale sono gli assidui frequentatori di quello che è diventato un punto cardine di riferimento di appassionati di dolci prelibatezze e di turisti in cerca di ristoro e di delizie per il palato.Da sempre meta preferita di artisti, politici, personaggi del jet set internazionale, è sopratutto famosa perché il principe scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa era solito, tutte le mattine, recarvisi, sedere a un tavolino a lui riservato nella sala da tè, leggere i giornali e scrivere. Il suo “Gattopardo” fu in gran parte stilato su quel tavolo, accanto a una tazza di caffè e una bibita. Una lapide ancora oggi lo ricorda.
Anche Leonardo Sciascia vi faceva colazione e durante le riprese del film “Il Gattopardo”, tratto dal romanzo di Tomasi di Lampedusa, tra una pausa e l'altra, il regista Luchino Visconti vi andava a consumare i gustosissimi dolci. Alberto Moravia, Salvatore Quasimodo, Renato Guttuso, Federico Fellini. Insomma, poteva vantare una clientela di alto livello culturale!
Interessante
1 commento:
Basta Fellini per diventare un luogo "cult".
Ciao.
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