SECONDO APPUNTAMENTO CON LEGGERE L'ARTE, BOTTICELLI E LA NASCITA DI VENERE
Nascita di Venere - Sandro Botticelli 1482–1485 ca. - tempera su tela 72 × 278 cm Galleria degli Uffizi, Firenze |
... BOTTICELLI
Alessandro Filipepi (1445-1510),
noto come Sandro Botticelli, fiorentino, pittore più legato
all'ambiente intellettuale della corte di Lorenzo il
Magnifico. Si formò come orafo e condusse l'apprendistato nelle botteghe di Filippo Lippi
e di Andrea del Verrocchio, dai quali ereditò i
colori delicati e il dolce linearismo dei contorni, poi dal 1475
iniziò a lavorare autonomamente per i Medici,
frequentandone la corte.
Per questo ambiente realizzò le pitture di favole,
opere di soggetto molto colto, tra cui la Primavera,
la Nascita di Venere e Venere e Marte,
facenti parte di una serie di dipinti dedicati al mito di Venere,
ispirati a opere di poeti classici come Ovidio
e caratterizzati da uno stile equilibrato ed elegante.
Leggere l'arte mediante MAPPE
ANALISI DEGLI IDEALI ARTISTICI...
Humanitas, gli
aspetti spirituali e razionali dell'animo, e dell'amore sublime,
nonché simbolo della purezza dell'anima.
Questi ideali sono resi mediante:
• colori perlacei dalle sfumature impalpabili, delicatissime, chiari, luminosi, trasparenti e freddi.
• ombre velate, trasparenti, appena percettibili
• linearismo, soprattutto nei profili netti delle figure, nell'incresparsi delle onde e nella sinuosità dei panneggi e dei capelli.
• forme, perfette, purissime, idealizzate, soprattutto nel nudo centrale della Venere.
• figure di Botticelli mostrano una bellezza molto particolare: sono fredde, perfette, bellezza ideale fuori dalla realtà e dalla misura dei sensi, seguono l’estetica neoplatonica di Marsilio Ficino.
Questi ideali sono resi mediante:
• colori perlacei dalle sfumature impalpabili, delicatissime, chiari, luminosi, trasparenti e freddi.
• ombre velate, trasparenti, appena percettibili
• linearismo, soprattutto nei profili netti delle figure, nell'incresparsi delle onde e nella sinuosità dei panneggi e dei capelli.
• forme, perfette, purissime, idealizzate, soprattutto nel nudo centrale della Venere.
• figure di Botticelli mostrano una bellezza molto particolare: sono fredde, perfette, bellezza ideale fuori dalla realtà e dalla misura dei sensi, seguono l’estetica neoplatonica di Marsilio Ficino.
• Concentrazione sull'intento allegorico e filosofico
e sul raggiungimento di una forma raffinata e astratta che lo
manifestasse, Botticelli non si interessò mai veramente alla
resa spaziale in senso prospettico e al volume delle figure, che perciò appaiono evanescenti e quasi "ritagliate" su un
fondale bidimensionale. L'artista riesce a rendere la sostanza
corporea con un minimo di materia, alleggerendo gli elementi plastici
e giungendo alla massima purezza di forme senza
smaterializzarle del tutto.
COME OTTIENE QUESTI EFFETTI...
...dando la
massima autonomia possibile a tutti gli elementi della composizione.
I colori sono irreali, le forme sono idealizzate e astratte, le linee
si muovono liberamente, accrescono il dinamismo delle figure e le
alleggeriscono, senso di distacco, di allontanamento dei
sensi, e nello stesso tempo di attrazione del gusto e
dell’intelletto.
• La tela era un supporto in quel tempo ancora poco
diffuso e forse fu adottata per potere trasportare l'opera nella
villa di Castello, di proprietà del committente di gran parte delle
composizioni di Botticelli su Venere, cioè Lorenzo di
Pierfrancesco de' Medici, cugino del Magnifico.
La committenza potrebbe però anche essere stata motivata
dalla nascita nel 1484, in un ramo della famiglia
Medici, di Maria Margherita, al cui nome
alluderebbero forse i fiori sul manto rosa e la conchiglia (margarita
in latino significa "perla").
• Il quadro illustra un celebre passo delle Stanze
del Poliziano, in cui Venere, su una
conchiglia, nasce dal mare ed è spinta a riva dagli
“Zefiri lascivi”. Botticelli rappresenta questi Zefiri lascivi
come due amanti abbracciati, intrecciati insieme mentre arrivano in
volo e soffiano, e fanno sbocciare le rose e i fiori, risvegliano la
Natura (è un soffio fecondante). Da questo soffio
(il soffio della passione), Venere, appena nata, è "mossa e
ispirata". Dall’altra parte la Ora accorre con un manto
fiorito (allusivo alla veste di erbe e fiori della Natura) per
coprire Venere.
• Tra i significati simbolici c’è anche quello
dell’unione dei contrari (i due amanti, il vento
che scopre, la Ora che copre, ecc.), indice di perfezione
divina, ravvisabile anche nella posa della Venere pudica,
che esprime la doppia natura dell’amore: insieme sensuale e ideale,
trasporto e perfezione. Ma rappresenta anche la doppia
natura umana: corpo e anima, c’è anche una doppia
corrispondenza tra il mito pagano della nascita di Venere dalla spuma
del mare e il mito cristiano della nascita dell’anima dall’acqua
del battesimo. Questo punto offre maggiore probabilità che si tratti di un quadro di battesimo,
un dono per la nascita della piccola Margherita de’ Medici.
Simonetta Vespucci, la modella di Botticelli
La figura di Simonetta Vespucci è una delle meno conosciute. Il suo volto è stato reso immortale dal Botticelli, la sua bellezza cantata dal Magnifico,che le dedicò questi versi:
O chiara stella, che co’ raggi tuoi
togli alle tue vicine stelle il lume,
perché splendi assai più che ‘l tuo
costume?
Perché con Phebo ancor contender vuoi?
Forse i belli occhi, quali ha tolti a
noi
Morte crudel, che omai troppo presume,
accolti hai in te: adorna del lor lume,
il suo bel carro a Phebo chieder puoi.
O questa o nuova stella che tu sia,
che di splendor novello adorni il
cielo,
chiamata essaudi, o nume, i voti
nostri:
leva dello splendor tuo tanto via,
che agli occhi, che han d'eterno pianto
zelo,
sanza altra offension lieta ti mostri.
“ch'i' gli ho nel cor diritta una saetta dagli occhi della bella Simonetta”
...ed immortalata
dipinto di Piero di Cosimo, il Ritratto di Simonetta Vespucci, vestita come Cleopatra e con un aspide al collo...
C’è una leggenda molto
romantica che riguarda il dipinto “La nascita di Venere” di
Sandro Botticelli. Simonetta Vespucci era ritenuta dai suoi
contemporanei, secondo le cronache, la più bella donna vivente e di
lei si innamorò Giuliano de’ Medici che, intorno al tardo
Quattrocento, governava Firenze insieme al fratello Lorenzo il
Magnifico. Mentre Lorenzo era occupato nelle questioni
politiche della città, Giuliano si impegnava in competizioni
cavalleresche per vincere l’affetto di Simonetta. Partecipò ad una
giostra per vincere
e ad una giostra, la sua bandiera recava dipinto il ritratto su tela di Simonetta, dipinto dal Botticelli e che recava sul retro la dicitura “L’unica e sola”.
Tra i due scoccò la scintilla d’amore, che non avrebbe avuto futuro: Giuliano morì assassinato e la ragazza, di tisi.
e ad una giostra, la sua bandiera recava dipinto il ritratto su tela di Simonetta, dipinto dal Botticelli e che recava sul retro la dicitura “L’unica e sola”.
Tra i due scoccò la scintilla d’amore, che non avrebbe avuto futuro: Giuliano morì assassinato e la ragazza, di tisi.
PARTICOLARITA'
La Nascita di Venere è uno dei pochi dipinti pagani di Botticelli che non sono stati distrutti dalla Chiesa Cattolica
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