UN INTERESSANTE ROMANZO-DIARIO DELLA
MEMORIA, UN RICETTARIO CON SPUNTI DELLE
TRADIZIONI FAMILIARI SICILIANE
CONDIVIDERE I RICORDI.....
Il fascino del libro si trova nella grazia con cui Simonetta Agnello Hornby ci avvicina ad un mondo lontano nel tempo e nei luoghi, rendendocelo affettivamente familiare come per ogni di noi rappresenta la casa dei nonni, dell'infanzia.
La grande casa dell'autrice , ammaccata dal tempo e dalla guerra, lascia decisamente il passo alla "fisicità della campagna", ai suoi odori, ai suoi colori, agli animali che la popolano. Nel libro prevalgono varie figure che sembrano marginali: la bambinaia, i contadini, le loro mogli, le loro famiglie patriarcali.
Ben tratteggiato nei tempi e nei luoghi, il libro sviluppa due temi, l’infanzia e la cucina. Chi ha avuto la fortuna di passare le estati in campagna (come me , nella campagna umbra), ricorda la gioia delle corse sfrenate e delle scivolate sull’erba, dello stupore per la vita animale,della interminabile sequenza di ore pomeridiane assolate a fare giochi "diremmo" inusitati:
Io e mia sorella, ad esempio ,avevamo costruito, con coetanei del borgo, un carrettino di legno con ruote fatte da cuscinetti a sfera delle macchine, e con questo rudimentale mezzo di locomozione "sfrecciavamo" a turni rigidamente stabiliti, lungo viale Angelo Cortesi a Todi, allora deserto, fino al podere che si trova alla fine della discesa, accanto alla casa della nostra amichetta Paoletta. E come per le protagoniste del romanzo Un filo d'olio, tutto consisteva nel divertirsi con piccole cose.
Ma è la cucina il filo rosso che percorre tutto il libro.
L'INIZIO DI VIALE CORTESI- TODI |
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