martedì 19 febbraio 2013

IN UMBRIA IL TRASIMENO FANTASTICO: STORIE E AMBIENTE





Quando nel 1956 Calvino pubblicò la sua raccolta di fiabe italiane, non comprese  l’Umbria che secondo lui,  non forniva alcuna tradizione (qui trovi ricette della tradizione umbra).
Le fiabe AMBIENTATE  in Umbria sono libere rielaborazioni e ricostruzioni personali da  frammenti  tramandati oralmente. Quelle che non si riferiscono specificatamente a luoghi umbri sono  da Fiabe umbre scelte da Marcello Verdenelli e tradotte da Valerio Volpini, Milano, A. Mondadori, 1988



La leggenda del lago Trasimeno 

Questa storia è molto antica, all'epoca della guerra di Troia. Mentre la città era in fiamme, Enea riuscì a fuggire col padre e il figlioletto insieme ad alcuni valorosi guerrieri, tra cui Tirreno col figlio Trasimeno. Egli era un bellissimo giovane; arrivati in Italia, la prima a essere vittima del suo fascino fu Agille,una giovane ninfa marina. Agille non riusciva a trovar marito perchè ogni volta che incontrava un possibile marito, veniva presa da nostalgia. Finchè non vide Trasimeno e capì che era lo sposo tanto atteso. Agille si tuffò in acqua e andò a parlare con le sorelle, felici per lei ma preoccupate perchè lui era un umano e lei una ninfa. 

 Agille fu presa da mille dubbi e cercando una soluzione scelse la più drastica: "se io non posso vivere sulla terra, il mio amato dovrà vivere con me sott'acqua" si disse. Perciò Agille, aiutata dalle sorelle, rapì Trasimeno, che passeggiava sulla sponda del lago. Egli fu travolto dall'impetuosità delle ninfe e non
riuscì a opporsi. Fu trattato come splendido prigioniero in uno splendente palazzo costruito per lui. Il giovane non aveva mai
conosciuto il vero amore e perciò pur essendo spesso ammirato dalle donne, non era abituato alle adulazioni della ninfa. 
 All'inizio si mostrò scontroso e infastidito dalle attenzioni di Agille, che si disperava perchè non riusciva a conquistare il giovane Trasimeno. A poco a poco gioventù e bellezza vinsero su tutto e Trasimeno fu conquistato dalla ninfa e si innamorò talmente tanto da acconsentire alle nozze. E fu in questa occasione che Trasimeno diede il suo nome
al lago che l'aveva ospitato, come pegno d'amor
e, un giuramento di rimanere per l'eternità con Agille.


Agilla e Trasimeno

Il mito della ninfa Agilla e Trasimeno, figlio del deo Tirreno, e il loro amore impossibile, ha ispirato molti  artisti che hanno contribuito a mantenerne la memoria:  scolpiti nel marmo, cantati in versi e protagonisti di ballate popolari, Agilla e Trasimeno hanno dato il loro nome allla località e al lago. Il loro mito, tramandato di voce in voce, rimane affascinante nel tempo



Sculture




AGILLA



...Abita il lago e n'è signora Agilla,
ninfa e maga, servita da un corteggio
d'altre ninfe. Si dice, quando l'acque
sono tranquille, che Agilla è tranquilla;
quando furiose, che Agilla è furiosa;
e, quando l'acque brillano, si dice
che brillano i suoi occhi di letizia;
e, quando sono pallide, ch'è pallido
il suo viso per cosa che la cruccia




  Canzone d'amore che cantò Agilla per Trasimeno


 "Non m'importa se le nubi
mi chiudono il cielo,
se la notte
mi cinge di nero;
non m'importa perché
lo splendore del sole
io l'ho dentro di me.


 Non m'importa se l'autunno
dispoglia la terra,
non m'importa perché
il rigoglio dell'erba
io l'ho dentro di me.



Non m'importa se l'inverno
mi stringe nel gelo,
non m'importa perché
il calore del sole
io l'ho dentro di me."


da Alessandro Valecchi (Edizioni Guerra): "Agilla e Trasimeno - Taccuino del Lago"





1 commento:

edvige ha detto...

Un post interessante ma cose di questo genere leggere guardando il monitor mi è difficile. Ho letto non interamente ma posso dire di essere d'accordo sulla penna...ma ormai è una cosa diventata dire obsoleta e quindi gia io che di anni ne ho 69 l'ho bandita. Se mi serve una biro mi basta il resto tutto tecnologico.
Buona settimana.