Faccio una premessa: la cucina della nonna, ormai quasi sparita, sarebbe ciò che manca di più
agli italiani; è il dato che emerge da uno studio pubblicato sul
mensile “Le vie del gusto” (aprile 2010).
I numeri che portano a questa
conclusione sono i seguenti: 1800 italiani intervistati sulla cucina casalinga
tradizionale, i pranzi familiari e la differenza fra le grandi
riunioni a tavola del passato e la realtà attuale rispetto a cucina, sapori, piatti, ingredienti.
Questi i dati: il 93% ha nella nonna il punto di riferimento dei propri ricordi gastronomici. Il 54% oggi si riunisce con i familiari andando al ristorante. Il 77% non si fanno più grandi pranzi in famiglia perché
nessuno sa cucinare come un tempo anche perché non si trovano più gli
stessi ingredienti di allora (57%).
La differenza con i pranzi del passato sta proprio nel diverso sapore di cibi ed alimenti (66%). Il ricordo è focalizzato sui piatti tradizionali (79%), su pasta fatta a mano (61%), sui sughi robusti (55%). Oggi di rado capita (42%) o mai (40%) di ritrovare quegli aromi del passato nella cucina di casa o dei ristoranti; gli alimenti non sono più genuini come un tempo (72%) e non ci si preoccupa di tramandare i "sapori" della cucina(51%).
Non ci stupiamo: ciascuno di noi – per chi ha più degli anta – sa benissimo che ciò che comunemente può essere identificato come cucina della nonna sta sparendo dalla circolazione.
VECCHI UTENSILI DELLE NONNE |
La nonna La cucina La vita, Libro scritto e illustrato da Larissa Bertonasco |
Si chiama “alla cacciatora” per “nobilitare”
preparazioni sprovviste di un nome ben preciso ritenendo degno di
“eccellenza” tutto ciò che proveniva dalle mani del cacciatore>>.
Il coniglio alla cacciatora è una ricetta tradizionale italiana, molto in voga negli anni del dopo guerra, quando la carne di coniglio era economica da poter servire come pranzo domenicale anche nelle case più umili. Oggi, per la sua lunga preparazione, è diventato un piatto "da giorno di festa"
LA CUCINA DELLA NONNA |
Il coniglio alla cacciatora è una ricetta tradizionale italiana, molto in voga negli anni del dopo guerra, quando la carne di coniglio era economica da poter servire come pranzo domenicale anche nelle case più umili. Oggi, per la sua lunga preparazione, è diventato un piatto "da giorno di festa"
Canaris (prestigiatore) probabilmente dà una lezione su come cucinare un coniglio, partendo dalla sua decapitazione! Sì, stiamo parlando della fine del 1800, inizio 1900, dove la crudeltà sugli animali, vera o presunta che fosse, forniva dell'ottimo teatro! |
Nessun commento:
Posta un commento