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INCONTRI RAVVICINATI TRA UN ARTISTA DI STRADA ED IL GATTO BOB
"A street cat named Bob-
A spasso con Bob"- di James Bowen
Una mattina passo nella Biblioteca Onofri e cerco
nelle nuove acquisizioni un romanzo abbastanza breve (227 pagine) che a leggere le critiche, " è uno dei
libri che ha riportato maggior successo
negli ultimi tempi” , coinvolgente, avvincente, curioso ed emozionante.
Il romanzo che propongo per questo Venerdì a chi segue l' iniziativa, è "A spasso con Bob". E già la
copertina con il gatto Bob e la sua sciarpetta al collo ti invita a leggerlo.
Ecco ora proprio come si fa con un gatto, mi "coccolo" il libro e dopo effettuato il prestito, a casa ....nuova avventura con questo
romanzo che mi incuriosisce non poco!!!
Titolo:
A street cat named Bob (A spasso con
Bob)
Autore:
James Bowen
Prezzo di copertina: 7.99 sterline, 16.90 euro
Editore: Sperling – Kupfer
E' un romanzo autobiografico con James
Bowen protagonista di questa storia che credo possa
piacere a molti.
Un ragazzo suona la chitarra seduto per terra.
Strimpella qualche accordo, sorride e guarda le persone che gli passano davanti,
indaffarate nella quotidianità di una Londra dal cielo grigio e piatto. Ma alcune si fermano,
irresistibilmente attratte dal piccolo compagno che sta appollaiato sulla
spalla del ragazzo. Una coppia bizzarra, stranamente colorata e pacifica nel
caos metropolitano. Siamo a Covent Garden e loro
sono James Bowen e Bob, il gatto di strada, compagno inseparabile dell’ "umano"
al quale ha “salvato”
la vita. Il gatto, un ginger tomcat dal
pelo rosso e lo sguardo acuto, è divenuto in poco tempo un piccolo fenomeno a Londra, al punto da avere una sua oyster card (forma di biglietto elettronico
usato nei trasporti pubblici nell'area della
Greater London) che gli è stata
consegnata dalla London Underground.
La loro storia inizia nel 2007 per un incontro
fortuito, destinato a cambiare la vita di entrambi, come viene raccontato nel
libro pubblicato
in Inghilterra da Hodder & Stoughton. La
presentazione in una libreria di Londra è stata un vero successo: le 400 copie
previste sono andate subito esaurite e una folla di persone ha atteso paziente l’autografo di James e persino
di Bob, che si è limitato a porgere la
zampa socchiudendo gli occhi.
James, che ora ha 33 anni, divide la sua vita in due
fasi: prima di Bob e dopo. Prima di
incontrare il suo piccolo amico, aveva condotto un’esistenza dura che aveva
lasciato profonde cicatrici dentro di lui: dopo il divorzio dei genitori, viene
costretto a trasferirsi in Australia con la
madre e il patrigno, un uomo che detesta. Nel 1997, dopo un’adolescenza di
bullismo scolastico, torna a Londra e cerca
aiuto dalla sorella ma neanche da lei trova un luogo da poter definire casa:
inizia così un lungo periodo di spostamenti, in una spirale
verso il basso fino all’abuso di droghe e alcol.
«Per un po’ è diventato tuttocome avvolto in una nebbia. E’ stato un percorso molto, molto lungo. Ho passato
molti anni negli ostelli e nei rifugi contro il freddo. Negli ostelli, tutti
erano o drogati o alcolizzati, così sono caduto in una trappola fin troppo facile.»
Un volta toccato il fondo, James riesce faticosamente a risalire grazie all’aiuto di Belle, la sua compagna di allora (anche lei ex-eroinomane) e agli istituti di assistenza sociale. La sua vita non è ancora stabile e il suo corpo ancora lotta contro la dipendenza dalle droghe, ma una notte, dopo essersi trasferito in un appartamento a Tottenham, ecco apparire un gatto alla sua porta, gravemente ferito a una zampa. James capisce che deve aiutarlo immediatamente e senza perdere tempo lo accoglie in casa e lo cura. Da allora, Bob non lo ha più lasciato, seguendolo persino sull’autobus e sulla metropolitana.
«Siamo due anime ferite che cercano qualcuno di cui fidarsi… e noi ci fidiamo l’uno dell’altro. Io ho ancora difficoltà a fidarmi delle persone. Ma una cosa di Bob è che lui non mi mente mai. Anche quando non ha fame, lui non finge di averne, come fanno la maggior parte dei gatti, solo per essere ingordi.» James non è religioso, ma crede nel karma. «Penso che devo aver fatto qualcosa di buono perché lui si sia fatto avanti.»
Il libro è stato scritto da James in collaborazione con lo scrittore Garry Jenkins in un caffè di Islington: ha ottenuto il contratto editoriale grazie
all’agente letteraria, Mary Pachnos, che
era solita passare davanti a lui ogni giorno e rimase incuriosita tanto da chiedergli la storia della sua vita.
«E’
una storia dannatamente buona, non è vero?» le disse James, «Ed
è la verità, ogni parola. E’ una vita abbastanza interessante quella che
abbiamo fatto io e Bob.»
Se
il librò venderà, la prima cosa che vorrebbe fare è comprare l’assicurazione
per Bob, che non può permettersi al
momento, ma di cui necessita assolutamente perché lui stesso non osa pensare
cosa potrebbe accadere se il gatto avesse bisogno di cure mediche costose.
«Lui è quello per cui mi sveglio ogni giorno adesso. Sarà orribile quando mi lascerà, perché so che i gatti non vivono a lungo quanto gli esseri umani… Ma sicuramente lui mi ha dato la giusta direzione per vivere la mia vita.»
Una piccola storia d’amore.
Ringraziamenti di James
"QUESTO libro è il risultato di una straordinaria esperienza collettiva a cui hanno partecipato tante persone.
Innanzitutto desidero ringraziare la mia famiglia e in particolare mamma e papà per avermi trasmesso quella cocciuta forza di volontà che mi ha permesso di superare alcuni periodi difficili della mia esistenza. Un grazie speciale anche al mio padrino e alla mia madrina, Terry e Merilyn Winters, per essere stati sempre amici straordinari.
Negli anni, vivendo per le strade di Londra, ho incontrato molte persone che si sono dimostrate gentili con me, ma desidero in particolare ricordare Sam, Tom, Lee e Rita, coordinatori di Big Issue, per la loro generosità.
Voglio anche ringraziare gli assistenti sociali Kevin e Chris per la loro comprensione e benevolenza. Un grazie speciale anche all’unità veterinaria mobile, all’Ente nazionale per la protezione degli animali per i preziosi consigli e a Davika, Leanne e tutto lo staff della stazione della metropolitana di Angel per aver sempre aiutato Bob e me.
Desidero anche rivolgere un pensiero speciale a Food For Thought e a Pix in Neal Street per averci sempre offerto una tazza di tè caldo e una ciotola di latte, e non posso certo dimenticarmi di Daryl di Diamond Jacks a Soho e di Paul e Den, i miei cari amici calzolai. Voglio anche ricordare Pete Watkins della Corrupt Drive Records, il Dj Cavey Nik di Mosaic Homes e Ron Richardson."
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