AVA
GARDER: LE CONFESSIONI POSTUME IN UN LIBRO
Le lunghe confessioni sono raccolte nel libro 'Ava Gardner: the secret
conversation', edito in questo mese di luglio e di cui il New York Post ha
diffuso alcune anticipazioni. Nel gennaio del 1988 la diva americana, in cattive condizioni di salute dopo essere stata colpita da un ictus e
distrutta da fumo e alcol, convocò il giornalista inglese Peter Evans perché
scrivesse le sue memorie.
Ebbe «solo» tre mariti. Ma cambiò amanti come si cambiano i vestiti. Oltre a una straordinaria
attrice, fu per due decenni la «donna più irresistibile di Hollywood».
Ai piedi di Ava Gardner caddero miliardari, registi, grandi scrittori, toreri e
cantanti.
Il libro è una galleria
a tratti ironica e affettuosa, molto più spesso impietosa e senza peli sulla
lingua
Sembra di sentire il vento caldo
dell’estate che ancora una volta le scompigliava i fluenti capelli neri nell’abbacinante
biancore di un paesaggio polveroso, mentre aspettava con la valigia in
mano la corriera, vestita d’un abitino che a stento nascondeva l’ armonioso involversi
delle curve del suo corpo, con ancora nelle narici l’acre e intenso odore di
tabacco della piantagione in cui aveva vissuto con la famiglia un’infanzia di
stenti durante la Grande Depressione.
Partiva da Grabtown, una piccola cittadina
rurale del profondo sud degli Stati Uniti dove era nata nel 1922, per andare a
trovare la sorella senza sapere che stava per lasciare un futuro di
segretaria d’azienda di provincia o un probabile matrimonio
con qualche quieto impiegatuccio e/o un alacre contadinotto della zona.
Affermava Arthur Schopenhauer:“ Il
destino mescola le carte e noi giochiamo”, così la sua foto esposta nel
negozio del cognato a New York colpì l’attenzione di un scaltro agente della
MGM: Così nel 1940 è pronta per firmare un contratto,
anche se poi ri rivelerà troppo lungo ed oneroso, con la potente casa di produzione
cinematografica. Aveva appena diciotto anni e finalmente arrivò là, dove doveva
stare Lei con la sua bellezza: una vera figlia della natura libera e
trasgressiva, dolce e spietata.
Ava
Gardner ondeggiava come un’alga marina. Aveva gli occhi verdi dell’amore, una
fossetta sul mento e un buco nel cuore che tentò invano per tutta la sua vita
di riempire. “Selvaggia ed ingenua, fedele all’amore malgrado ogni fallimento”
disse di lei il poeta Robert Graves, anch’esso colpito dal suo esotico fascino
regale. Bruna, focosa e intrigante: la sua bocca disegnava un sorriso
carico di promesse, il suo corpo esprimeva qualcosa di selvaggio con sicure movenze feline e col suo sguardo di velluto, come poche, sapeva interpretare
sullo schermo la donna fatale esperta nell’arte della seduzione. Per questo
ebbe un successo strepitoso facendo innamorare di sé intere generazioni di
uomini e nello stesso tempo suscitare l’invidia e l'ammirazione delle donne.
Pur se con addosso, come una seconda pelle, questa impronta da diva anche nel privato, in sostanza alla fine non riuscì mai a
realizzare appieno la sua vita sentimentale
MUSEO AD AVA GARDNER |
Ha incarnato nell’immaginario collettivo, il modello della
donna conturbante e pericolosa per tutti gli uomini che se ne fossero
innamorati. Donna dal potere di seduzione intramontabile ancora oggi, su uomini
e donne e ricordiamo che la macchina del gossip di Hollywood impazzì quando il suo nome cominciò ad apparire accanto a quello di uomini famosi: il primo marito
Mickey Rooney, il secondo Artie Shaw, Howard Huges, il terzo marito Frank Sinatra, il caro amico Ernest Hemingway.
Le sue curve sinuose sullo schermo e nella
vita reale, resero il suo corpo uno dei più belli e realistici
dell'industria cinematografica.
Addirittura su ELLE.it vi è un articolo Geth the look: come Ava Gardner, in cui una beauty consultant del Giornale consiglia il trucco alla Gardner per interpretare il ruolo della icona sexy del cinema americano
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