venerdì 6 settembre 2013

GRUPPO DI LETTURA BRICE'S HOUSE: AGOSTO IN COMPAGNIA DEL ROMANZO "!IL VELO DIPINTO"


 




La curatrice del Gruppo  e dell'omonimo Blog,  Eri, ci chiede:" Vi è piaciuto "Il velo dipinto" ? cosa ne pensate? E  i vostri pareri,  commenti e curiosità...?"

Dunque l'autore, William Somerset Maugham, ed il "Il velo dipinto",  da me ri-lettori nell'edizione  Adelphi, 2007 (con la traduzione più moderna di Franco Salvatorelli), da sempre suscita curiosità e commenti particolari..
Dopo l’uscita nel 2006  nelle sale cinematografiche dell'omonimo film Il velo dipinto  e la proiezione da reti televisive,(film delicato che restituisce allo spettatore l'esperienza di una lettura diretta del libro del romanziere britannico William Somerset Maugham, a cui rimane fedele: girato prevalentemente in Cina, a Guilin, un luogo fiabesco. Magnifica la regia di John Curran e l'interpretazione di Edward Norton e di Naomi Watts, bella la colonna sonora di Alexandre Desplat, per la quale il film è stato premiato con il Golden Globe nel 2006.).....


...mi è stato offerto, per così dire, lo spunto per riprendere in mano il romanzo di William Somerset Maugham. 
 


 
Maugham ebbe l’idea di scrivere questo romanzo, Il velo dipinto, durante il suo primo soggiorno in Italia, nei pressi di Firenze. Era giovane e in quel periodo della sua vita  stava approfondendo la sua  formazione letteraria, cercando anche di affinare le sue doti di scrittore. Con l’aiuto di una giovane italiana leggeva il Purgatorio e, arrivato al Canto V, lesse i versi in cui Dante fa parlare Pia de’ Tolomei:
 «Deh, quando tu sarai tornato al mondo, / e riposato della lunga via», / seguitò ‘l terzo spirito al secondo, / «ricorditi di me, che son la Pia, / Siena mi fé, disfecemi Maremma: / salsi colui che ‘nnanellata pria / disposando m’avea con la sua gemma».

Colpito dalla storia della donna che colpevole d’adulterio viene portata in Maremma - luogo insalubre in cui era forse non sarebbe sopravvissuta a lungo-, dopo molti anni Maugham rielaborò la storia in chiave  personale, anche se la premessa dantesca è senz’altro   l’avvio, poi la fantasia dello scrittore prese altre strade.
Siena, luogo dove soggiornò l’autore,  ne Il Velo dipinto diviene Hong Kong e Pia stessa è Kitty, ragazza della buona società londinese che è alla ricerca di un buon partito. In questo compito è incoraggiata da una madre invadente che instilla nella figlia l’ansia del matrimonio spingendola a sposare Walter, un ordinario dottore. Egli è un uomo di profondi sentimenti e poche parole, innamorato e devoto, ma a  Kitty  appare un uomo banale e noioso se lo paragona a Charlie, l’amante bello ed elegante;  quando si renderà conto dell’errore di valutazione commesso, sarà troppo tardi.
Alla scoperta del tradimento, Kitty capisce  che Walter è un uomo implacabile e vendicativo, mentre Charlie si rivela solo un narcisista. Per punire Kitty, Walter mette a punto una sottile vendetta: portarla con sé in una località dove come batteriologo deve studiare l’andamento di  un’epidemia di colera e  dedicarsi alla cura dei malati, sperando che l’ambiente malsano provochi le sue  conseguenze.
 

 
Certamente  colonna portante del romanzo è  il concetto d’incomunicabilità, tema molto caro a Maugham, il quale sembra aver compreso che stia proprio nella difficoltà del colmare le distanze fra le persone il male più grave da cui è afflitta l’umanità. Un male per il quale sembra non vi sia cura, tutt’oggi!
Ma questa  incomunicabilità è  una distanza artificiosa, creata e alimentata da una serie di convenzioni e regole sociali percepite come necessarie  per sostenere  la normale vita in una comunità, qualunque essa sia.

La tematica non è   nuova per l’autore che la tratteggia soprattutto in racconti  che con Il velo dipinto  condividono anche l’ambientazione esotica, fattore primario, secondo me. Ed  è proprio quando ogni aspetto  di civiltà, pur se  ridicola e fittizia, si allontana dall’orizzonte dei coniugi Fane, che l’estraneità dell’uno rispetto all’altro ha il sopravvento con tutta la sua cruda realtà e reclamando il diritto all’esistenza e al riconoscimento fino a quel momento negato. Con l’arrivo a Mein-ta-fu la figura di Walter diventa il simbolo  dello scontro fra forma e sostanza. Sotto la fredda compostezza insieme  a un certo disincanto verso il mondo e i suoi abitanti, Walter è un uomo divorato da “sconquassanti” passioni che finiranno inevitabilmente per distruggerlo.

Il velo dipinto, romanzo che lessi e approfondii nell’ambito dell’analisi dei romanzi di formazione della cultura di oltreoceano nel percorso  universitario (Letteratura Americana ), è il prototipo del  romanzo di formazione.

Perché questo titolo?  Esso deriva dal sonetto di Percy Bisshe Shelley, poeta inglese della prima metà dell’Ottocento, che parla proprio di realtà ed apparenza ed  offre la chiave di lettura del romanzo. Kitty è convinta di vivere un mondo frivolo e leggero, proprio come lei, sarà quindi molto duro scoprire la verità sotto il velo:

"Lift not the painted veil which those who live / Call Life: though unreal shapes be pictured there, / And it but mimic all we would believe / With colours idly spread,—behind, lurk Fear / And Hope, twin Destinies; who ever weave / Their shadows, o’er the chasm, sightless and drear. / I knew one who had lifted it—he sought, / For his lost heart was tender, things to love, / But found them not, alas! nor was there aught / The world contains, the which he could approve. / Through the unheeding many he did move, / A splendour among shadows, a bright blot / Upon this gloomy scene, a Spirit that strove / For truth, and like the Preacher found it not".
                                                  
picture of shelley
RITRATTO

Percy Bysshe Shelley (1792-1822)

                          
 “Non sollevare quel velo dipinto, che quelli che vivono / chiamano Vita: per quanto forme irreali vi siano / rappresentate, e tutto quello che vorremmo credere / vi sia imitato a colori capricciosamente, / dietro stanno in agguato Paura e Speranza, / destini gemelli, che tessono l’ombre in eterno / sopra l’abisso cieco e desolato. Un tempo / conobbi un uomo che aveva provato / a sollevarlo: cercava / con il suo cuore tenero e sperduto / cose da amare, ma ahimè non ne trovò, / né trovò nulla di ciò che il mondo tiene / cui poter dare la propria approvazione. / Passò in mezzo alla folla distratta, splendore / in mezzo all’ombre, una macchia d luce / su questa lugubre scena, uno spirito in lotta / per giungere a cogliere il Vero, / ma come accadde anche al Predicatore non poté trovarlo”.


  One of the major English Romantic poets and is critically regarded as among the finest lyric poets in the English language.

 Il lento sollevarsi del velo dagli occhi di Kitty avviene attraverso passaggi delicati e un lungo e sinuoso percorso di espiazione, segnato soprattutto dal rapporto con la grande antagonista (se  per antagonista si intende “ opposto”) della giovane: la Madre Superiora. Dopo aver compreso, Kitty scivolerà ancora una volta nell’errore, ma è proprio attraverso quest’ultima, inaspettata e bruciante caduta che l’espiazione si completa.

Il velo dipinto non si può catalogare tra quei  romanzi  da esaminare  sezionando e analizzando singolarmente le sue diverse componenti. Il testo è contro questa logica né  è possibile evidenziarne un livello per poi passare al successivo secondo  un ragionamento causa-effetto. È tutto un groviglio  di significati autonomi e allo stesso tempo intrecciati fra loro e il lettore  si deve preparare a dipanarlo.
E secondo me  sta proprio in questo il piacere più grande nel leggere Maugham.

 









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