sabato 6 settembre 2014

VENERDI' DEL LIBRO 5 SETTEMBRE...MAROSIA CASTALDI


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OGNI VENERDI' UN APPUNTAMENTO CON AMICHE CHE NEL WEB SI INCONTRANO IN UN SALOTTO MOLTO PARTICOLARE




Ho "incontrato" "La fame delle donne" di Marosia Castaldi  imbattendomi nel Blog  Inkistolio: Storie Orticanti.


MAROSIA CASTALDI
LA FAME DELLE DONNE

Manni, 2012.
 
Ma già avevo letto su Affari Italiani che anche "La fame delle donne" di Marosia Castaldi, poteva essere candidato al Premio Strega per il 2012, come  scriveva Antonio Prudenzano:"E' tempo di possibili candidature al premio Strega ...A quelle già note si aggiunge, a quanto risulta ad Affaritaliani.it, anche quella de "La fame delle donne" di Marosia Castaldi, un testo pubblicato da Manni.
Ecco allora che mi sono  recata presso la Bibloteca che frequento con assiduità ed ho preso in prestito temporaneo questo libro che veramente, avendo letto delle entusiastiche critiche, mi aveva incuriosito.
E' stata una lettura che mi ha impegnata per UN BEL PERIODO IN PRIMAVERA: ne leggevo delle pagine, la tralasciavo per riflettere e ri-trovare poi il piacere di provare sensazioni ed emozioni.
Intrecci di vite e di sapori, musicalità scandita  anche dalla ripetizione di frasi-chiave, una lunga preghiera questo che è stato definito "romanzo-non romanzo".
Insomma "un libro «resistente»,  un libro coraggioso che non veste gli abiti facili della riconoscibilità  dei generi, delle copertine, o dei titoli, un libro sul cibo e sulla cucina, come fonti inesauribili di riflessione"secondo BENEDETTA CENTOVALLI
...che scrive:"

Marosia Castaldi ha il coraggio di parlare di cibo, di cucina, di ricette, di corpo femminile, di amori tra donne, senza cadere mai nello stereotipo, senza rassicurarci, protetta dallo scudo di una scrittura potente e evocativa. La torrenzialità  della sua prosa trova in questo racconto una sorta di messa a registro favorita dalla misura più breve del testo. Alla punteggiatura si sostituisce la maiuscola a indicare il cambio della frase, e la forte musicalità  da poemetto in prosa, la ripetizione con varianti delle frasi-chiave o leit-motiv, accompagnano il lettore in questa avventura che si apre a una possibile discorsività . È un mare scritto di sogni e di visioni, appunto, che si muove, che ondeggia e si increspa, che segue il respiro tumultuoso della narrazione.


 Nel romanzo credo che colpisca prima di tutto l'abbondanza del cibo e la sua preparazione, con moltissime  ricette che rappresentano una  disseminazione-contaminazione, una vera scheletratura  del racconto.
La protagonista, Rosa, una donna rimasta sola con la figlia dopo la morte del marito, riscopre il talento delle mani della madre e comincia a cucinare piatti della sua città  d'origine, Napoli, e altri piatti regionali, con un piacere crescente di sapori e di ingredienti poveri che fanno parte della cultura e della secolare sapienza del Mediterraneo. 
«Mia madre me li trasmetteva e quando eravamo bambini gli odori della cucina si levavano nella vecchia casa come impronte indelebili del passato»,  promessa in terra di «un briciolo di eternità ». 
 Non a caso, già  dalle prime pagine l'autrice dichiara un debito importante, quello con Casalinghitudine di Clara Sereni.
E' lei che racconta e si racconta:  dalla passione per la preparazione di invitanti ricette, alle incursioni nel periodo dell'infanzia e  successive fasi della vita, fino all'analisi del rapporto conflittuale ma intenso con la figlia e le sollecitazioni che le arrivano dall'incontro con tante altre donne  nel ristorante che ha aperto nella bassa Padana. Un'altra protagonista è sicuramente la "napoletanità" che si respira nel racconto. Un modo di stare al mondo che l'autrice conosce e che fa parte del suo DNA, uno stile che contraddistingue una storia molto forte e che prende a morsi le vite delle protagoniste, come fa Rosa. Il tormento che la accompagna da sempre trova la sua àncora di salvezza nelle sue molteplici passioni anche se alla noia si contrappone la ricerca del piacere, culinario o sessuale. Nelle "grandi mangiate" che si consumano nel suo ristorante, Rosa offe attimi di  convivialità agli avventori, grazie alla  tradizione millenaria che emana dalla sua cucina, e da loro invece prende la sua sopravvivenza, soprattutto dalle donne.

 «Come due compagni di strada – Lettore – sostiamo insieme in ciò che non finisce perché la vita come la morte non hanno porte e nemmeno finestre e nemmeno un fine e nemmeno un inizio. Si  muovono insieme in uno spazio tempo dove tutto ruota e si ripete secondola legge del caos e della ripetizione universale».

Straordinaria capacità di scrittura che sembra accomunare  la prosa alla poesia, gestione di rara maestria di strumenti retorici.  In questo romanzo la protagonista vuole rivelarsi a se stessa cercando una identità tutta coinvolta nella descrizione e nella preparazione di ricette culinarie mai esauribili: l’elenco degli ingredienti diviene una sorta di travaso infinito delle materie, dei gusti, delle fantasie cuciniere che infine finiscono in peccati di gola, in piaceri corporali, ma non si arrendono, si riprendono, si rimpastano, si mescolano in grandi abbuffate, invase e invadenti fra peccati di gola erotici e lussuriosi

 

"Pastiera dei ricchi e pastiera dei poveri

"Si stende la pasta frolla ricca di burro dentro una teglia Si imbottisce con ricotta lavorata con zucchero fuso germe di grano canditi e frammenti di cioccolato amaro ed essenza di fiori d'arancio. Si mette in forno ricamata con sottili  listelle di pasta frolla fino a che si dora La pastiera povera è fatta di pasta di pane imbottita con ricotta zucchero e canditi.
Il condimento dei poveri è lo strutto"
Polenta

"Compra la farina gialla di mais che avrei fatta mantecando la farina gialla con ricotta acqua brodo burro o poco sale e besciamella per renderla più setosa e vellutata"




Crocchè                     

"Si prendono fette di pane raffermo appena bagnate nel latte si passano nell'uovo sbattuto Si chiude tra due fette di pane la mozzarella Il panino così ottenuto si ripassa nell'uovo battuto nella farina e nel pangrattato Si frigge in olio bollente fino alla doratura Poi si mantecano le patate vecchie con latte burro uova e parmigiano fino ad ottenere un impasto denso e compatto che si modella in formelle tonde e oblunghe che si imbottiscono di uovo prosciutto piselli formaggio e mozzarella di bufala o fior di latte Si friggono a fuoco alto dopo averle ripassate nell'uovo battuto e nella farina e nel pangrattato badando che non si aprano in cottura"
 

Una storia molto carnale condita di "napoletanità". Un rito famelico per scacciare la paura del nulla.

QUI UNA RECENSIONE SINTETICA ED EFFICACE


...STRALCIO

"Un grandioso e solenne inno. Inno alle donne, inno alla vita. Inno a Dio. Inno a tutti gli uomini vissuti e che vivranno. Sulla terra e sul mare, nelle pianure, lungo i fiumi, nelle campagne.Nelle case. Tra nebbie e brume, tra visioni possenti del mare di Napoli e della costa azzurra. Inno al cibo, di cui la protagonista è ancella e sapiente custode. Inno alla cucina, nutrimento ed appagamento di corpo e anima e mente. Questa torrenziale narrazione canta della fame , della bramosia, dei desideri e della lussuria. Inno di purezza, inno di saggezza. Nel suo ristorante, Rosa, celebra un rito antico di condivisione, di cultura, di storie antiche, di sapienze millenarie. Il racconto ci disvela una passione umana che travalica le storie per aprirci, con grazia, la Storia.  Scritto come una salmodia, a volte gridata, altre solo sussurrata, ci affascina e ci prende per l'anima ed anche per il corpo: pagine e pagine di preparazioni culinarie, dalle più semplici alle più elaborate e complicate. Leggetelo: è obbligatorio. Amerete di più quello che mangiate e capirete qualcosa di più di queste sante donne. Leggendo le ultime pagine ho pianto."



2 commenti:

Stefania ha detto...

Ammetto di non aver letto nulla di questa autrice ma mi sembra un suggerimento davvero molto interessante, ne prendo nota (...e la lista dei libri da leggere si allunga ih ih).

Mamma Avvocato ha detto...

Non lo conosco ma colgo al volo il consiglio e metto in lista...prima o poi verra anche il suo turno!!!