sabato 7 luglio 2012

Madame Bovary, indagine attorno al romanzo di Flaubert.


Nel mio ricordo,  quando ho letto il romanzo per la prima volta, con la curiosa  avidità dell' adolescenza,   conservo un sentimento di sconcerto.  Non tanto  per la scabrosità' del tema o per  la tremenda  punizione finale, che pure lascia senza fiato, ma per il modo “dileggiante e rabbioso” – come scrive la Maraini (”Cercando Emma. Gustave Flaubert e la signora Bovary: indagini attorno a un romanzo” Rizzoli ed., 1993)  -  con cui mi veniva presentata  questa donna. Allora non capivo che si tratta di una questione di prospettiva. Da lettrice  poco esperta mi ero immersa nelle “acque tetre, bellissime del romanzo”  e non riuscivo a  distinguere o  non capivo da dove mi arrivavano quei  colpi   duri  per chi, come me inesperta , era desiderosa di comprendere  e provare simpatia  per  Emma. Vedevo in lei una figura tragica, vittima di un matrimonio soffocante, ostaggio di  un marito vile e inetto.
Nel leggerlo di nuovo oggi,  Emma mi appare   ostaggio  non del marito ma del suo autore che “la incalza con un accanimento e una tenacia che sfiorano il grottesco, attraverso una determinazione amara e sbeffeggiante”. "La cosa di cui ci lamentiamo", scrive Henry James, nel saggio “D' Annunzio e Flaubert”, "e' che Emma Bovary, nonostante la natura della sua coscienza e sebbene essa rifletta  quella del suo creatore, sia veramente qualcuno di troppo limitato". Il saggista  si chiede  "perché Flaubert scelse, come speciali veicoli della vita che si proponeva di dipingere, degli esemplari umani così' inferiori".
E' la domanda che ci si fa  ancora  oggi ed e' la ragione per cui la Maraini ha sentito il bisogno di scrivere il testo critico,  cercando di indagarne  di più' . Non solo del rapporto Flaubert -  Emma, ma di quello in generale degli autori con i loro personaggi.
Poiché le lettrici sono più dei lettori, poiché queste lettrici tendono ad identificarsi con i personaggi femminili dei romanzi, “capita spesso  che tentino di  trovare, nelle eroine dei libri, qualità che in realtà esse non hanno. La tenacia delle lettrici e' senza limiti, quasi quanto il loro entusiasmo creativo. Esse scavano nei libri come talpe sapienti e cercano di forgiare il personaggio a modo loro, secondo le loro più profonde esigenze, senza curarsi, poi, di controllare che le qualità attribuite al personaggio dei loro desideri, corrispondano davvero al carattere della protagonista. “
 E' successo così che Emma Bovary, grande protagonista di un romanzo straordinario per  i dettagli realistici, sia stata destinata dalle lettrici a   "porta- bandiera" di una certa emancipazione, in barba alle piccinerie di un  matrimonio borghese,  rivendicatrice di  "sacrosante" libertà”.



Cercando Emma
        

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