Museo della Frutta “Francesco Garnier Valletti”
FRUTTA MODELLI |
"C'era una volta un geniale artista-scienziato di nome Francesco Garnier
Valletti.... proprio lui è l'autore della grande varietà di frutti esposti in
museo: mele, pere, susine, uva, albicocche, fichi, pesche e a ben guardare
troviamo anche qualche esemplare di rapa, barbabietola, carota, patata...
chissà a cosa servivano? Attraverso questa ricca e curiosa collezione
dell'Ottocento scoprirete come all'epoca si cercò di migliorare l'agricoltura
del nostro Paese"
Un' eredità di un originale artista e scienziato:
centinaia di varietà di frutti riprodotte con verosimiglianza sorprendente
Posso intitolare questo articoletto come "Insoliti Musei"?
Esso infatti contiene una collezione di più di mille riproduzioni di frutti in cera (periodo fine ottocento), realizzate da Francesco Garnier Valletti, artigiano
confettiere di Giaveno (Torino).
Egli è diventato famoso come "ceroplasta". Le sue
creazioni sono molto verosimili e fanno parte della sua raffinata arte
che lo portò presso le corti viennese e degli zar di Russia. La collezione venne
acquisita nel 1927 dalla Stazione Chimica della Università di Agraria di Torino
MUSEO |
CURIOSITA'
La collezione pomologica Garnier Valletti venne donata all’Accademia dal Municipio di Torino nel 1899
e rimase disordinata e dimenticata. Nel 1916 il Socio
Giovanni Operti, chimico farmacista, pomologo dilettante, riordinò i
frutti, identificando ogni modello con un cartellino relativo alla varietà ed al numero progressivo corrispondente a quello registrato
nel catalogo. La collezione è posta in bacheche e fu
inaugurata nel dicembre del 1916 alla presenza di molte autorità.
Nel 1997, durante
lavori di ristrutturazione dei locali della cantina dell’Accademia,
furono ritrovati i disegni originali sulla base dei quali Garnier Valletti eseguiva i suoi modelli: circa 2000 fogli,
rilegati e non, con disegni e scritti dell’autore stesso.
I fogli sono stati
fotografati e microfilmati con il contributo della Facoltà di Agraria
dell’Università di Milano.
Ora i disegni
sono in fase di restauro, grazie ad un finanziamento della regione Piemonte e della camera di commercio di torino.
Le straordinarie doti artistiche di Garnier Valletti lo spinsero a ricercare un impasto, una ricetta segreta di cui facevano parte resine vegetali e
polvere d’alabastro, che facilitasse le sue necessità di preciso decoratore. Inoltre aveva una grande conoscenza della botanica e un grande spirito
d’osservazione, così da fargli cogliere tutti i particolari, dai più evidenti
a quelli quasi impercettibili ed in tal modo riprodusse fedelmente la realtà
nei suoi modelli. L’uso particolare di vernici lucide od opache con aggiunta di
materiali fini, gli permise di confezionare al meglio le bucce di pere,
mele, susine, ciliegie, patate e tanti altri frutti della terra.
PERCHE' UN MUSEO
Il Museo
della Frutta non valorizza solo la collezione pomologica e i beni
storico-scientifici della Stazione di Chimica Agraria, ma ne conserva e valorizza le testimonianze materiali di un passato che, per quanto
relativamente vicino nel tempo, appare ormai lontanissimo. Si
propone anche di ripercorrere una fase della storia della ricerca scientifica
applicata all’agricoltura e a rendere evidente la svolta che, tra Otto e
Novecento, ha trasformato assai le forme di produzione ortofrutticola da
artigianali a industriali, introducendo nuovi metodi di coltivazione, di conservazione, distribuzione e consumo.
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