PER LA MIA RUBRICA PERIODICA
30 SETTIMANE …DI LIBRI #7 , LEGGERE PER…
UN LIBRO TRA LE MANI
30 SETTIMANE …DI LIBRI #7 , LEGGERE PER…
UN LIBRO TRA LE MANI
Da tempo sono in contatto, tramite il web, con Alice, una giovane web writer che rappresenta proprio l’ identikit del professionista del web writing. La mia giovane amica, sta intraprendendo una professione nuova quella di web writer, nata dopo la diffusione di Internet. In sostanza vorrebbe diventare redattrice specializzata nella scrittura di testi per il web. Ma certamente è un mestiere che fa parte del cosiddetto business writing ossia della scrittura professionale. Per ora scrive contenuti per il web: testi, recensioni ma mette in rete anche immagini, audio e video e tutto ciò che è in evidenza, secondo me, è un contenuto di qualità.
Da qualche settimana ci stiamo confrontando sulla GENESI E la crescita di un genere letterario l’ Urban Fantasy ed il trionfo di un genere letterario che ha stregato milioni di lettori al mondo.
Alice, da me interpellata, si è confrontata rispondendo ad alcune mie domande e curiosità.
- Come è iniziato questo crescente interesse da parte dei lettori, giovani e meno giovani?
- Circa undici anni fa è approdata in Italia la serie tv Buffy the vampire slayer, creata da Joss Whedon, il successo è stato immediato tra gli adolescenti e non. Questa serie tv, che ha mescolato sapientemente horror, action e atmosfere romantiche, ha avuto come protagonista una famosa cheerleader americana, interpretata da Sarah Michelle Gellar.
- Parlami di lei…
- E’ una ragazza come tante che si ritrova coinvolta nella millenaria lotta tra bene e male. Lei è la prescelta: la cacciatrice di vampiri… e non solo. Grazie a Buffy, infatti, demoni, licantropi, fantasmi, streghe – insomma quasi tutto il mondo del fantastico – è approdato sugli schermi televisivi di mezzo mondo conquistando il favore di pubblico e critica con numerosi riconoscimenti.
- Come esordisce l’urban fantasy in Italia?
- I’m gonna give you all a nice, fun, normal evening if I have to kill every person on the face of the Earth to do it.” Buffy, the vampire slayer. In sordina, con una straordinaria serie tv classificata inizialmente come horror per ragazzi, e trasformatasi subito in un cult.
- Perché si cita sempre Buffy?
- In questa serie ravvisiamo gli stilemi principali del genere di cui stiamo parlando e soprattutto si quell’ urban fantasy, genere portato in auge dalle recenti pubblicazioni letterarie e dalla creazione di numerose serie tv di successo, come The Vampire Diaries e True Blood, che hanno soggiogato con il loro fascino milioni di persone nel mondo.
- Come l’Urban fantasy si può identificare?
- Come un sottogenere del fantasy tradizionale, ed in realtà rappresenta a tutti gli effetti una macrocategoria all’interno del fantastico che lega trasversalmente generi che in apparenza sembrano inconciliabili: il romance, il noir, la fantascienza, l’ horror e il fantasy.
- Quale la “ricetta” vincente?
- Il sincretismo perfetto di elementi e caratteristiche tipiche di generi differenti inseriti in un ambientazione urbana comune. Ecco suggestioni e commistioni con altre realtà del fantastico e della narrativa d’evasione che creano un universo letterario di successo rivolto al grande pubblico, senza eccezioni.
- Nella concezione generale radicata nell’immaginario collettivo dei lettori italiani, come ai assimila l’urban fantasy?
-Questo neo-genere scoperto in Italia solo dopo il fenomeno Twilight, è assimilato, o addirittura ridotto, al paranormal romance, genere letterario di recente successo, che innesta in un’ambientazione contemporanea o storica, elementi del soprannaturale.
- Tali elementi che funzione hanno?
- Essi non rappresentano il fulcro della storia, ma arricchiscono lo sfondo dell’elemento-cardine di questi romanzi: la storia d’amore. Il paranormal romance, infatti, è un sottogenere del romance, che si può comunque accostare all’urban fantasy per il frequente tipo di ambientazione scelta dalle autrici per le proprie opere: un contesto urbano in cui la storia d’amore divampa e trova la sua finalizzazione nell’happy end, tanto desiderato dalle lettrici inguaribilmente romantiche.
- Come si è evoluto dal punto di vista editoriale questo genere?
- Negli ultimi anni il mercato editoriale ha visto una crescita esponenziale di libri fantasy (dopo il trionfo planetario del maghetto di Hogwarts nato dalla fantasia della scrittrice inglese J. K. Rowling), che continuano a riempire gli scaffali delle librerie italiane, grazie anche alla consapevolezza che il fantasy non è più solo appannaggio di giovani lettori. E dopo il successo cinematografico della saga paranormal romance YA (young adult) Twilight della scrittrice americana Stephenie Meyer, i lettori sono stati testimoni della moltiplicazione di case editrici e autori che hanno saputo sfruttare il terreno fertile dato dalla grande diffusione dell’ urban fantasy.
- Quali dimensioni sta prendendo questo genere tra i lettori e non solo?
- Sta sperimentando un periodo fulgido di proporzioni mondiali, pur con alcune discutibili scelte editoriali e l’eccessiva inflazione di alcune figure soprannaturali (il vampiro ad esempio), a causa di un sovrannumero di testi che non emergono certamente per l’originalità dei contenuti e che rielaborano in chiave moderna e molto edulcorata , gli archetipi classici, derivati principalmente dal filone horror.
- L’ urban fantasy, a differenza di altri generi come l’ horror o il fantasy, è un genere che ha trovato la sua genesi e formulazione in che modo e in che tempi?
- Definito per la prima volta nel 1997 da John Clute e John Grant nella loro Encyclopedia of Fantasy (“texts where fantasy and the mundane world interact, intersect, and interweave throughout a tale which is significantly about a real city (p.975)”), l’ urban fantasy, a differenza di altri generi come l’ horror o il fantasy, è un genere che nasce solo in tempi recentissimi, negli ultimi decenni del 1900 con Megan Lindholm, Emma Bull e Charles de Lint (l’immaginaria città di Newford di Dreams of Underfoot).
- A differenza dell’affermazione di John Clute e John Grant, ripresa anche da Derek M. Buker ( Science fiction and fantasy reader’s advisory (2002), “l’UF trova compimento solamente in una città urbana appartenente al reale”), Jess Nevins nella sua introduzione all’antologia Piper Cities: an anthology of urban fantasy (2008), vincitrice del World Fantasy Award come miglior antologia, ci illustra come l’UF sia profondamente radicato all’ambientazione prescelta, che però non deve limitarsi ad una metropoli urbana reale ( New York, Tokyo o Roma), ma può coinvolgere anche realtà urbane immaginarie e nate quasi interamente dalla fantasia dell’autore (Nessun dove di Neil Gaiman).
- Questo genere di narrazione ha delle limitazioni, secondo te, Alice?
- Questo genere definito dallo stesso Nevins “modalità di narrazione“ quasi “accommodates a variety of themes and approaches“, può spaziare all’interno dell’immaginazione senza limitazioni di spazio e tempo: raggiunge le infinite distese del futuro, ripercorre gli eventi del passato, o semplicemente racconta il tempo presente straniandolo e intrecciandolo alla dimensione del soprannaturale e del misterioso.
- In sostanza la visione della città come emerge?
- Si privilegia, in questo genere letterario, la visione della città come ambiente contrapposto alla natura: una nuova realtà costruita interamente dall’uomo e per questo palcoscenico di un nuovo Pantheon di miti del tutto “urbani“. Inoltre con il progressivo spostamento dell’asse culturale nel XX secolo, vi è una migrazione esponenziale dal contesto rurale e contadino alla realtà cittadina (per la sempre maggior urbanizzazione), dopo il cambiamento seguito al secondo conflitto mondiale, che vedrà la sua acme negli anni ’80, periodo nel quale verrà coniato il neologismo Giungla Metropolitana.
- Nel periodo ottocentesco il genere mistery a cosa era legato?
- Nell’ottocento il mistery era rimasto strettamente legato a contesti scarsamente urbanizzati, come tipici villaggi inglesi di campagna o atmosfere americane di città di recente urbanizzazione ma fortemente legate alla natura (la New Orleans di Anne Rice ne Le Cronache dei Vampiri). Oggi l’UF ha scenari urbani che diventano i naturali eredi delle suggestioni fantastiche, misteriche e soprannaturali che erano proprie di boschi, laghi e antiche rovine.
- Quali forme letterarie riprende?
-L’UF riprende alcune delle prime forme letterarie (miti, leggende e racconti popolari, tramandati in forma orale) intrecciandole al folklore legato al sovrannaturale e ad altre forme narrative tradizionali (fiabe, ballate medievali) creando una mitologia moderna volta ad affascinare i narratori e il loro pubblico.
-E il contesto dell’ambiente cittadino?
-L ’ambientazione cittadina, che è scontata, lega del tutto questa dimensione del fantastico al mondo della modernità: come se l’uomo avesse prima costruito un nuovo Olimpo (le città) e poi lo avesse popolato di nuove divinità, per poterne raccontare le nuove gesta. Un gesto che si ripete da migliaia di anni…
- Un esempio di romanzo di carattere trasversale?
- Si può individuare nel celebre romanzo dello scrittore scozzese Robert Louis Stevenson Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886) una traccia di urban fantasy, sebbene questo capolavoro dell’autore della grigia Edimburgo sia classificato come uno dei classici del fantastico.
“Dalla mutevole inconsistenza delle nebbie che si erano troppo a lungo beffate di lui, guizzava fuori all’improvviso il presentimento inequivocabile di un demonio.”
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde
“Dalla mutevole inconsistenza delle nebbie che si erano troppo a lungo beffate di lui, guizzava fuori all’improvviso il presentimento inequivocabile di un demonio.”
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde
- Come questo romanzo si innesta nel nuovo genere letterario, secondo te, Alice?
-Questo romanzo indaga le pieghe nascoste dell’animo umano, l’incessante lotta tra il bene e il male e l’ambigua scissione della personalità che spinge un uomo rispettabile e gentile alla corruzione e al logoramento di se stesso, per calarsi nel baratro del vizio che non conosce redenzione o rimorso. Sullo sfondo del ritratto della frammentazione della personalità del protagonista, l’autore presenta anche descrizioni minuziose e puntuali delle vie della Londra del 1800 con un ritmo serrato e agile che rende più pressante la suspance e l’atmosfera misteriosa del romanzo.
-Si può dire che tale romanzo è in certo modo in linea con l’Urban fantasy?-Penso che gli elementi fantastici, l’ambientazione urbana, che tratteggia il fascino oscuro della Londra vittoriana, e l’elemento giallo/mistery fanno di questo romanzo un’opera ante-litteram che, in certo modo, pre-figura l’urban fantasy di oggi.
- In sostanza l’urban fantasy cosa ci fa intravedere?
- L’urban fantasy, genere particolare, ci fa intravedere l’ambigua dimensione di ciò che è ignoto e soprannaturale, che desta in noi desiderio verso ciò che non possiamo conoscere e che ci spinge a entrare in universi immaginari che si intrecciano alla realtà quotidiana, cui siamo abituati. Ci permette di cavalcare le onde misteriose e magiche della fantasia per ricercare realtà urbane alternative in cui perdersi, universi che rivelano più o meno esplicitamente le inquietudini e i desideri connaturati nell’uomo.
- Quale è la caratterizzazione dei protagonisti?
- I protagonisti spesso vengono caratterizzati in accezione negativa, o comunque aderente al quotidiano, in cui il lettore si identifica con facilità.. Il protagonista è un anti-eroe che, allontanandosi dalla tradizionale visione dell’eroe fantasy, con le virtù a cui l’uomo dovrebbe aspirare, incarna i nostri difetti e anche il desiderio di compiere azioni che nella realtà non potremmo – o vorremmo – realizzare, perchè la nostra è una società conformista delimitata da definiti confini morali e comportamentali.
- Perciò l’urban fantasy…..?
- L‘urban fantasy, ed anche il fantasy tradizionale, ci consente la fuga dalla realtà verso un’evasione dal quotidiano per “vivere” una storia impossibile, caratterizzata da amori passionali o azioni di forte impatto che toglie di mezzo il grigiore del quotidiano e traccia confusi e labili i confini morali che dividono il bene dal male.
- E l’ambiente letterario italiano come ha modulato nel tempo fantasia ed immaginazione?- Nell’ ambiente letterario italiano, da sempre radicato alla dimensione del reale o del verisimile (a livello alto), se guardiamo alle numerose correnti letterarie e filosofiche come l’ illuminismo ( sublimazione della razionalità), il verismo (nato dalla corrente positivista, denuncia sociale e la rigorosa aderenza alla realtà) fino al neorealismo ed esistenzialismo, la fantasia e l’immaginazione sono sempre state “imbrigliate” culturalmente dal raziocinio e limitate nell’uso. Così mentre il Romanticismo italiano ha basi maggiormente illuministe e rifiuta la componente del mistero e della paura, il Romanticismo inglese è invece la culla della letteratura fantastica nordica ( Mary Shelley ed il suo Frankenstein), che divenne metafora delle paure dell’epoca scentifica.
- Mi puoi citare un autore che inneggia alla fantasia?
“La fantasia è una naturale attività umana, la quale certamente non distrugge e neppure reca offesa alla Ragione, né smussa l’appetito per la verità scientifica, di cui non ottunde la percezione. Al contrario: più acuta e chiara è la ragione, e migliori fantasie produrrà.” John Ronald Reuel Tolkien
- In questo particolare ambito letterario, il fantastico ha sempre faticato a farsi largo, e, nonostante il novecento dia a questo genere ampio respiro, è solo negli ultimi anni che generi particolari si stanno facendo avanti occupando stabilmente l’immaginario dei lettori, abbattendo lo stereotipo di libri di letteratura bassa e non impegnata, che li aveva sempre accompagnati. Grazie a questi lenti cambiamenti il fantastico declinato in ogni sua sfaccettatura, sta assumendo dignità letterraria
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