CARI LETTORI DELLA RUBRICA PERIODICA...
.....PERCHE' CONSIGLIARE IL ROMANZO "DAVIDE COPPERFIELD" DI DICKENS?
Lo stile di Dickens, le atmosfere dei suoi romanzi, sono
inconfondibili e personaggi come Oliver Twist e David Copperfield
sono talmente conosciuti da vivere di vita propria fuori dai suoi
libri. E oltre a creare personaggi e romanzi indimenticabili che
hanno resistito al cambiamento dei tempi, Dickens fu anche un grande
promotore delle proprie opere oltre ad essere tra i primi a pubblicare i romanzi
a ‘capitoli’ sulle riviste dell’epoca e compì diversi viaggi,
anche negli Usa, proprio per far conoscere il suo lavoro, un SELFMADEMAN
Il “Copperfield” di Dickens:
energia vitale ed emozioni, tutte bagnate di lacrime
David, una storia meravigliosa
Questo romanzo, di cui ho una vecchia edizione, traspira energia vitale in ogni riga: la
cattiveria dei cattivi, la bontà dei buoni, la varietà di emozioni,
spesso bagnate di lacrime; il cambiare continuo delle situazioni.
Ad un tratto una
lunga digressione ci fa trovare addirittura in una
casa-barca sulle rive del mare e ci introduce in una specie di romanzo
nel romanzo, pur se Dickens tiene ben strette in pugno le redini del
racconto e rende tutto questo perfettamente plausibile agli occhi
incantati di lettore/lettrice, sempre più smaniosi di sapere come
andrà a finire....verso l’universo inglese ottocentesco sempre
affascinante che si spalanca di fronte ai nostri occhi insieme all’energia
con cui il protagonista, pur attraverso mille traversie, non smette
mai di mirare all’approdo di un decoro borghese, fatto di
amore, di ordine, di serenità, di istruzione e di perbenismo. E' evidente la fede che l’autore nutre nel lieto fine,
che infatti arriverà puntualmente al termine della storia: ecco,
tutto questo, almeno mentre lo leggiamo, non può che renderci più
inclini alla gioia.
ECCO ALLORA Dickens scrivere David
Copperfield in due anni (fra il 1848 e 1850), a puntate pubblicato su
Riviste, come uso in quell' epoca, con il crescente
entusiasmo dei lettori, misurabile in proporzione con le copie
del giornale su cui era edito. Aveva circa quarant’anni,
ormai uno scrittore famoso: dopo un’infanzia e un’adolescenza
travagliata simile a quella dello stesso David Copperfield, era
diventato celebre a 26 anni con Il circolo Pickwick.
Conosceva trucchi e
raffinatezze dell’arte dello scrivere, malgrado qualche critico
accademico storcesse il naso!!
IL MOTIVO??? Dickens fu un autodidatta
e uno scrittore vicino al popolo, dal quale in fin dei conti
veniva. E' stato un autore prolifico. Eppure, come ricorda
Francesco Garnero, predilesse sempre David Copperfield fra tutti
i suoi libri. Lo confessò ancora un anno prima di morire (1870): «Di
tutti i miei libri amo soprattutto David Copperfield. Mi crederete
certamente se dico che sono l’appassionato genitore di ogni figlio
della mia immaginazione, e che nessuno potrà mai amare quella
famigliola così come la amo io. Ma, come molti appassionati
genitori, custodisco nel profondo del mio cuore un figlio prediletto.
E il suo nome è David Copperfield».
UNO DEI PASSI CHE PREDILIGO
“I primi oggetti che assumono davanti
a me un aspetto distinto mentre guardo lontano nel vuoto della
mia infanzia, sono mia madre coi suoi bei capelli e la figura
giovanile, e Peggotty che non aveva affatto figura, e gli occhi così
scuri che parevano annerirle sul viso tutti i loro dintorni, e guance
e braccia così sode e rosse che mi chiedevo come mai gli uccelli non
le beccassero a preferenza delle mele.
Credo di ricordarmele tutte e due
separate, a qualche distanza, impicciolite ai miei occhi perché
chine o inginocchiate sul pavimento, e io che cammino malcerto
dall’una all’altra.
Ho in mente un’impressione, che non
so distinguere da un vero ricordo, del contatto dell’indice di
Peggotty com’essa soleva tendermelo, e so ch’era reso scabro
dall’ago, come una minuscola grattugia da noce moscata…
E ora vedo l’esterno della nostra
casa, con le finestre ingraticciate delle camere da letto, spalancate
perché entri l’aria odorosa, e i vecchi nidi di cornacchia
sbrindellati ancor dondolanti sugli olmi in fondo al giardino davanti
alla casa.”
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