In extremis, per la rubrica del Venerdì del libro (qui vai alla PAGINA CON LE LETTURE CONSIGLIATE) simpatico appuntamento settimanale, mi piace introdurre questa settimana un libro particolare e riprendere ciò che ci rammenta uno degli autori:“Forse pensare di scrivere per i bambini è pura presunzione. Alla fine si scrive come sempre per se stessi o al massimo, quando si riesce, a quella parte ancora viva di noi che continua imperterrita a credere nei sogni”. Gianmaria Testa
“Ninna nanna dei sogni” (Gallucci Editore), un tenero libro della buonanotte che contiene un cd con un’inedita ninna nanna cantata da Gianmaria Testa ed accompagnata dalle bellissime immagini di Altan. Per la prima volta il cantautore si mette alla prova con un brano per i più piccoli: un bambino non vuole addormentarsi quand’ecco che la voce di GIANMARIA TESTA gli racconta di tutti gli animali che stanno riposando:
Dormono i galli fino al mattino / dorme il tacchino che non sa cantar / dorme la pulce e dorme il pinguino / sulla banchisa polar. / Dormono i ghiri da tutta una vita / dormono gli orsi d’inverno però / dorme anche il grillo con la formica / e dormono i pesci nel Po.
Un piccolo capolavoro, reso ancora più tenero dalle illustrazioni di Altan, per riscoprire la meraviglia dei nostri sogni.Del resto "La meraviglia che ancora non sai /la vede soltanto chi dorme davvero / soltanto i sogni non dormono mai".
Gianmaria
Testa:"Scrivere per i più piccoli è presuntuoso, ma aiuta a tener vivo il
bambino che c’è in ogni adulto”
COSA CHIEDERE A GIANMARIA TESTA
Come nasce l’idea di questo libro/disco per bambini?
- Un mio amico, il
giudice Giancarlo Caselli, dopo un mio concerto a Torino (novembre 2011) mi
chiese se potevo scrivere una ninna nanna per la sua nipotina appena nata.
Accettai. Un mese dopo, ricevetti una telefonata era il dottor Caselli
che mi voleva parlare, per chiedermi se avessi scritto la ninna nanna per sua
nipote Emma, “minacciandomi” di farmi arrestare in caso contrario. Durante una
mia tournée nel gennaio 2012 ho scritto la ninna nanna. Avevamo in casa
dei libri-dischi di Gallucci, e ci è venuto in mente di pubblicarla, con la
fortuna di avere l’appoggio di un’artista come Altan nei disegni.
Lei appartiene alla tradizione del cantautorato italiano. Come cambia lo stile a seconda del pubblico, e
in particolare quando ci si rivolge a dei bambini?
- Le canzoni sono diverse dalle poesie. La poesia è una forma di arte di per sé
completa, mentre la canzone ha bisogno di una melodia, un’armonia, un
ritmo, un’interpretazione. Mentre scrivevo questa ninna nanna, mi sono detto
che probabilmente per un adulto decidere di scrivere per bambini è presuntuoso,
perché i bambini hanno un loro linguaggio molto ricco, fatto di neologismi
spesso più efficaci delle parole codificate. L’ho scritta lo stesso.
Credo che dentro di noi un pezzo di sogno infantile rimanga, o quanto meno
cerchiamo di non farlo morire del tutto.
Quanto
è importante trasmettere ai bambini l’incanto dei sogni? Cosa hanno da
insegnare la musica e la poesia ai bambini?
I sogni, specialmente in momenti
“complicati” come questi, sono una componente importante. Un sogno significa
aver voglia di un cambiamento. Ai bambini si può trasmettere molto, perché la
musica e la poesia sono linguaggi senza età. L’importante che essi abbiano un
elemento di verità. I bambini possono ricevere molto dalle forme di comunicazione
alternative alla parola parlata, a condizione che esse siano utilizzate nel giusto modo.
In sostanza l’autore ci vuole
dire che l’istinto dei bambini è
utilizzare forme più libere rispetto alla parola. Infatti i bambini disegnano volentieri, creano storie,
hanno un mondo libero dalle
sovrastrutture di cui gli adulti sono vittime. Perciò i bambini, credo, siano nel loro mondo quando si trovano
in mezzo a colori, musica
e parole “non ufficiali”.
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