lunedì 8 ottobre 2012

Cacciate dai sogni dei bambini, le fiabe tornano per gli adulti



La giornalista  MARIAROSA MANCUSO intitola così un interessante excursus sulle nuove strade prese dalle Fiabe tradizionali: nell'importante inserto settimanale de Il Corriere della Sera.
"Cenerentole incinte, principi sotto accusa e la matrigna che vuole il lieto fine".



Un autunno da favola

  
Due Biancaneve in recenti film  — con Charlize Theron e Julia Roberts matrigne cattive — hanno aperto la strada  all’invasione delle favole che ora sono dappertutto. Nei romanzi che dominano l’autunno letterario francese, nei film d’autore e in quelli da grande pubblico, nelle serie tv. Perfino Philip Pullman, autore  impegnato in racconti  fantasy (La bussola d’oro) ora si dedica alle fiabe dei fratelli Grimm lo scrittore che in maniera  certosina, si è prestato all'operazione. La sua  riscrittura ci offre solo alcune "perle" confluite appunto nel Grimm Tales reinterpretate nel suo stile tra di mito e leggenda con la  capacità di dipingere il mondo in toni di grigio
L'autore ha scelto  50 tra le  200 originali fiabe: ha fatto parlare un gigante come un rapper («Respect»), ha ripristinato varie crudeltà. Ad esempio non è un bacio  che muta il ranocchio: la bestiolina viene sbattuta contro il muro, e invece di "spiaccicarsi"  prende le fattezze di un principe.
Forse perché ormai son sconsigliate ai piccoli queste ambientazioni a dir poco spaventose, poco femministe, politicamente scorrette, piace goderle da grandi.
 
Insiste su Biancaneve anche l’attrice e regista Emma Dante, in un piccolo volume con simpatiche illustrazioni di Maria Cristina Costa, è' una ri-lettura crudele della favola di Biancaneve e i sette nani,  illustrata e scritta da una grande regista teatrale

C’è l’alto che si fa basso e il basso che si fa alto nel mondo di Biancaneve. Al contrario di Alice nel paese delle meraviglie che cresce e rimpicciolisce, Biancaneve vede alzarsi e abbassarsi la realtà intorno a lei, incontrando creature buone e cattive che l’aiutano a diventare grande. 
Punita dalla matrigna perchè è bella, Biancaneve è una bambina inconsapevole e solo quando fugge nel bosco e incontra i  nani, che scopre i veri valori della vita: la bontà e l’accoglienza verso l’altro. Sono proprio Loro  a costringerla ad  essere umile, umanamente e  fisicamente, perché i piccoli minatori hanno perso le gambe durante un’esplosione. 

Bel salto di qualità!!!

La matrigna rappresenta l’«alto»," il pericolo di un’esaltazione del proprio io che rende malvagi e chiusi in se stessi. La regina madre interroga lo specchio, Biancaneve il suo cuore". L’invidia tormenta la regina al punto che desidera uccidere la rivale e, quando con un incantesimo, si trasforma in una vecchia per offrirle la mela avvelenata, diventerà altissima, salvo ricevere una punizione esemplare: perdere la memoria e non trovare più l’antidoto per ritornare giovane e bella. 
Tutto è sproporzionato come le cose che vedono i bambini; uno specchio riflette sogni e paure, azioni malvagie e fughe verso la libertà. Insomma un mondo dove anche i mostri insegnano a crescere.