giovedì 1 ottobre 2020

Interpretare Caravaggio...

MARTA E MADDALENA: I PRECEDENTI
Se tra le fonti iconografiche del Caravaggio, per l’impostazione delle figure, può annoverarsi la tavola del Luini raffigurante Modestia e Vanità, di proprietà del Cardinal Del Monte, per l’idea del computo digitale non può escludersi la suggestione del Cristo tra i dottori (Londra, National Gallery), oggi attribuito al Luini ma all’epoca assegnato a Leonardo.
 «Ciò che più interessa al pittore è rendere la lucentezza della seta della manica rossa, ispirata ai ritratti giovanili di Tiziano», riferisce poi Mina Gregori. E tra le immagini muliebri del pittore veneziano quella più MARTA E MADDALENA: I PRECEDENTI
Se tra le fonti iconografiche del Caravaggio, per l’impostazione delle figure, può annoverarsi la tavola del Luini raffigurante Modestia e Vanità, di proprietà del Cardinal Del Monte, per l’idea del computo digitale non può escludersi la suggestione del Cristo tra i dottori (Londra, National Gallery), oggi attribuito al Luini ma all’epoca assegnato a Leonardo. «Ciò che più interessa al pittore è rendere la lucentezza della seta della manica rossa, ispirata ai ritratti giovanili di Tiziano», riferisce poi #MinaGregori. E tra le immagini muliebri del pittore veneziano quella più immediatamente accostabile alla figura della Maddalena, per la serica resa dell’ampio panneggio rosso, è certamente la Salomè con la testa del Battista (Roma, Galleria Doria-Pamphilj), proveniente dalla collezione di Lucrezia d’Este, giunta a Roma con le altre opere del lascito testamentario in favore del cardinal Pietro alla fine del 1598. 
[fonte: Laura Testa, in Caravaggio nel IV Centenario della Cappella Contarelli. Atti del convegno]
⏩ Caravaggio pictor praestantissimus

.... pittore praetantissimus nella Vocazione di San Matteo


LA VOCAZIONE DI SAN MATTEO

PER ALTEZZA E CARICA RIVOLUZIONARIA, PUÒ ESSERE PARAGONATO AGLI AFFRESCHI DI GIOTTO AD ASSISI O AL MASACCIO DELLA CAPPELLA BRANCACCI.

Sul lato destro della sua cappella, Cointrel volle «un quadro nel quale sia depinto San Matteo dentro un magazeno, o ver salone ad uso di gabella con diverse robbe che convengono a tal officio, come un banco come usano i gabellieri con i libri e danari in atto di aver riscosso qualche somma o come meglio parerà, dal qual banco San Matteo, vestito secondo che parà convenirsi a quell’arte, si levi con desiderio per venire a Nostro Signore che passando lungo la strada con i suoi discepoli lo chiama all’apostolato. E nell’atto di San Matteo si ha da dimostrare l’artificio del pittore». 

Caravaggio tradusse queste indicazioni in uno dei brani piú indimenticabili della storia dell’arte occidentale, un testo che, per altezza e carica rivoluzionaria, può essere paragonato agli affreschi di Giotto ad Assisi o al Masaccio della cappella Brancacci. Il banco dei gabellieri è  una tavolata di giocatori: gli stessi modelli, gli stessi abiti contemporanei, lo stesso taglio a mezze figure che fino a quel momento gli erano serviti a far quadri di bari e buone venture, permettono ora a Caravaggio di rappresentare il pubblicano del Vangelo con una credibilità e un’attualità inaudite. Intorno a questa ben nota tranche de vie, solo buio: buio sotto al tavolo (dove le gambe trasformano le mezze figure in personaggi da quadro di chiesa), buio sopra le teste, in una specie di grande e desolato scantinato che (alla maniera di quanto era avvenuto con la Maddalena) ritrae molto semplicemente lo studio dell’artista. La porta in cima alle scale è rimasta aperta, ed è da li che entra il fascio di luce che accompagna l’ingresso dei due soli personaggi in abiti antichi: un goffo e intabarrato San Pietro che quasi nasconde il Cristo, il quale alza la mano in un silenzio eterno, graffiato  solo dai granelli di polvere che - sembra di vederli - salgono e scendono nella luce. 
[fonte: #TomasoMontanari. Il Barocco]
Caravaggio pictor praestantissimus

mercoledì 30 settembre 2020

CARAVAGGIO

INDAGARE Sul  PERCHÉ PIACE CARAVAGGIO 
DAL WEB…
►Caravaggio non aveva bisogno di una cattedrale, gli bastava la vastità del suo immaginario e il suo genio per esprimere la sua fede, il suo tormento, la sua realtà. Dipingeva per scavare e rendere eterno un attimo, anzi l'attimo prima che la scena rappresentata accadesse, obbligandoci a ricercare e decifrare il garbo dei dettagli. Ogni sua opera è una immagine come una poesia intensa. C'è qualcosa di sacro nella sua pittura. E' una sorta di magia, di incanto che non riesco a trovare in altri pittori. E mi fa stare bene l’emozione e la meraviglia che mi danno le sue opere (@Giuseppe De Biasi)
►I coloro caldi. Le forme. La sua straordinaria capacità di utilizzare i chiari, la luce, le ombre per creare immagini che magicamente nascono dallo sfondo scuro. Senza aggiungere altro...se non linee di luce!! (@Maria Foiadelli) 
►E’ una sensazione "a pelle" (@Monica Garavini)
►Tra i tanti motivi, perché la sua tecnica pittorica è complessa come una scultura (@Manuela Spinelli)
►Nuovo e Vero (@Gianna Salu)
►Perché ha reso sontuoso l'ordinario! (@Anna Stefanini)
►L’oscurità nelle sue opere (@Lucia Di Leo)
►Giochi di luce ed ombre. Le ali nere degli angeli (@Consuelo Ballarino)
►I corpi , l'effetto fotografico fatto di luci e ombre, è la scomparsa quasi totale a ciò che non serviva a definire la scena (@Michele Picardi)
►E’ il più "Grande"di tutti, insieme all'altro Michelangelo. I due Michelangeli (@Michelangelo Capicotto)
►Perché le sue opere sono vive intense. Trasmettono emozione, drammaticità (@Nicoletta Caropreso)
►Molto reale, fotografico. Intenso (@Rita Amanna)
►Per tutto.... per la sua tecnica.... per la sua luce.... per utilizzare prostitute come modelle, a quei tempi poi.... per utilizzare lui stesso come modello.... per la sua vita romanzesca.... perché dopo di lui lo spartiacque, la pittura sarà diversa (@Gennaro Mocerino)
►Perché mi colpisce la sua originale tecnica in cui si vede la genialità nella cura del dettaglio, ma soprattutto i suoi quadri mi parlano e trasmettono la sua profonda spiritualità, che mi ha tanto arricchito quanto sorpreso (@Stanislav Košč)
►Di Caravaggio adoro la verità umana, la vita che pulsa nelle sue figure umane, la passione vera e mai enfatica che si traduce nei gesti e nella mimica facciale dei suoi personaggi, e infine quella luce che disegna le forme, facendole emergere dall'oscurità indistinta e infondendo in esse la vita. Mi emoziona inoltre la sua capacità di raccontare il divino innestato nel quotidiano dell'esistenza umana, al di là della retorica altisonante della tradizione (@Gianna Torsello)
►Io rimango incantato davanti alle sue opere... Non riesco a spiegarmelo... Le riconosco subito... Le sue opere mi catturano!!! (@Luigi Paolillo)
►Perché sono un fotografo (@Roberto De Martino).
►Perché rimango incantata e stupefatta davanti ad una sua opera.... da come usa il gioco di luce è come se i personaggi uscissero dal buio… mi affascina la sua tecnica e riconoscerei un Caravaggio tra mille opere d'arte (@Sara Bianchi)
►Perché nelle sue opere la luce sontuosa dialoga con l'ombra più intensa, senza grigi e senza compromessi, non è per gli ignavi... (@Manuela Pancaldi)
►Perché divide la storia dell'arte nettamente in due: prima di Caravaggio e dopo di Caravaggio (@Dario Di Nunno)
►Lui il genio della luce e del buio...Non posso immaginare nulla di più perfetto (@Patrizia Angeli)
►Perché sa cogliere ogni minima sfumatura di colore nei ritratti che fa, non trascurando alcun particolare, alcuna ombra o luce. Ogni pennellata è mirata, precisa, non casuale. (@Graziella Antonella Scarsi)
►Amo Caravaggio perché lontano dagli stereotipi e dagli schemi dell'epoca.... Caravaggio è la realtà vissuta il suo modo di dipingere mi trafigge mandandomi in estasi... Rocco Marilea Loparco 
►Perché le sue opere ti fanno vedere cose che avrei tralasciato sicuramente, invece Lui le esalta alla perfezione (@Taccori Angela)
►È dirompente! (@Serafino Di Cesare)
►Perché c'è contrasto etico tra quelli che dipingeva è quello che faceva. Pur frequentando luoghi e persone religiose non si è assoggettato alle loro regole e questo paradosso lo ha tradotto in arte. (@Elena Bizzozero)
►Perché osservando le sue opere, ti porta al divino e poi oltre, ti mostra l'elemento umano e vero. (@Nicole Acuña)
►Per come faceva risaltare il gioco di luci nei suoi quadri ...e i suoi colori (@Rox Montalegni)
►Il suo modo di dipingere i volti e i corpi da farli sembrare reali,i suoi colori,i suoi chiaroscuri..e perché attraverso le sue pennellate si può capire chi era Caravaggio (@Flavia Caruso)
►Mi colpisce la tensione del collo con uno sguardo di apparente rassegnazione ma che rassegnazione non è . E poi trovo davvero particolare il modo in cui è annodato il lenzuolo bianco (@Giuseppe Petrosino)
►pittura viva. Vvi si vede la sua anima,il suo pensiero e gli intenti che si prefigge di trasmettere con la sua opera. nel buio e nella luce esplode tutto il suo fascino, che incanta e ti trasporta. sono le sue tele opere che parlano ad ognuno (@Angelo Piselli)
►Gli squarci di luce (@Adriana Cleofe Gobbi)
►Per l'atrocità. Il conflitto interno ad ogni personaggio L'intreccio dei corpi nella luce e nell'ombra (@Antonio Adiletta)
►Caravaggio è stato e rimarrà sempre il genio assoluto nella sua epoca.....unico e sublime (@Castle Motta)
►Da appassionato di fotografia lo vedo come il primo inarrivabile fotografo ( scrittore con la luce ) della storia. Assolutamente moderno, se si toglie il mezzo usato. Realista e antiagiografico (@Michele Piccinno)
►Per il suo grande genio pittorico....tutte le sue opere sono così vere che guardandole, pare che i personaggi che le animano siano persone vere, in carne e ossa, che si muovono davanti a te!  (@Marina Mody Panella)
►Perché ti mostra la tragica realtà dell’uomo senza nascondere la verità. Grazie per questa pagina!
(@Livia Di Luzio)
►Tanta luce, tanta ombra (@Caterina Proietti)
►Alcuni suoi capolavori ci osservano dal passato,sembrando selfie fatti con l'iphone (@Stefano Zinnia)
►Perché è fuori dagli schemi, realista,nudo e crudo,gioca con la luce,possiede il controllo delle ombre , degli sguardi e degli attimi suggestivi delle sue opere. Credo siano tutti ottimi motivi per affermare che sia il migliore.... non credete? (@Pietro Pastore)
►Il suo modo di dipingere i volti , i corpi così reali. (@Marcella Buratti)
►è reale e fedele a se stesso - si esprime senza scendere a compromessi - ogni emozione e' viva - magnetico ti cattura fino alla commozione (@Maria Grazia Milano)
►Vero, verace, arrabbiato, folle potente, grande tecnico, innovativo, oltre ogni schema (@Elena Barbara Bianco)
►Perché ha rivoluzionato l'uso del colore (@Mara Marino)
►La luce risalta i corpi e diventa protagonista (@Antonio Giordano)
►I coloro caldi. Le forme. La sua straordinaria capacità di utilizzare i chiari , la luce, le ombre per creare immagini che magicamente nascono dallo sfondo scuro. Senza aggiungere altro...se non linee di luce!! Solo lui può dire tanto con un dipinto. Geniale....lo adoro (@Maria Foiadelli) 
►Caravaggio è (fra l'altro) l'evidentissima prova che azzera il trito ritrito luogo comune: massimo risultato col minimo sforzo. Chi non percepisce il sudore sangue e sperma che vibra in ogni minimo dettaglio, non ha occhi ma solo una vista (@Paolo Drovandi) 
►Magico! (@Cristiana Esposito)