mercoledì 20 febbraio 2013

ESSERE CREATIVI...i blog amici ci insegnano






Il piacere di leggere Essere creativi è dato anche da una scrittura che sa essere interessante e limpida, lineare, senza avere necessità di complesse strutture linguistiche, perché è proprio vero che, parafrasando Munari, “la difficoltà sta nel rendere le cose semplici”.

Per migliorarsi,  affrontare in modo innovativo ogni situazione con  efficienza. 
L' elemento essenziale: la creatività (clicca e vai !!!). Convinto che questa non sia una dote innata e che le idee non nascano per caso o per ispirazione, Edward De Bono da oltre trent'anni insegna a far nascere nuove idee. Il suo pensiero laterale è una "forma strutturata di creatività"(qui trovi creativa manualità e sèpiccata fantasia) da usare in modo sistematico anche u; una tecnica  che utilizza metodi  basati sui meccanismi di percezione.

Fatti conoscere
UN BLOG  CONCRETO



In un articolo sul Corriere della Sera lo storico Giuseppe Galasso affronta un problema complesso e carico di interrogativi.

Per Aristotele la mano è “l’organo degli organi”. Giordano Bruno afferma:"l’essere umano non possiede già l’intelletto attivo, ma arriva ad ottenerlo proprio attraverso l’uso strumentale della mano".
Nel film di fantascienza  " 2001 Odissea nello Spazio", l’ominide afferra l’osso per difendersi e da questo gesto ha inizio l’evoluzione che lo porta nello spazio.
H. Focillon "nell’elogio della mano” ribadisce: “le mani sono volti senza occhi e senza voci, ma vedenti e parlanti… Il fare e il pensiero passano attraverso la mano che è contemporaneamente un fare e un pensare, un organismo muto e cieco che tuttavia sa parlare e vedere con persuasione e acutezza”.


Agli inizi della “rivoluzione industriale” l’uomo temeva di essere condannato alla disoccupazione e alla miseria dalle macchine. Questo non si è avverato, ma negli anni ’70 imprenditori e sindacati si resero conto che il lavoro alla “catena di montaggio” era alienante e improduttivo. La ripetitività dell’operazione portava alla perdita di interesse per il lavoro e ne risentiva  la produttività.
Una diversa organizzazione, con un lavoratore più attivo, era più vantaggiosa anche sotto il profilo  economico. Comunque la trasformazione dell’artigiano in operaio è diventata una perdita di sapienza e conoscenza.

Qualcosa del genere sta accadendo anche per la cultura. Se nell’industria la manualità si è ridotta a schiacciare bottoni, il computer ha trasformato lo scrivere in digitare.
Lettere scritte con la penna  sono una rarità, Email e messaggi le hanno sostituite certo  sono  più rapidi e funzionali, ma meno  personali.



Maria Montessori così si esprimeva sulla manualità: “quando l’uomo pensa, egli pensa e agisce con le mani. Dappertutto si trovano tracce della mano dell’uomo e attraverso queste tracce possiamo riconoscere lo spirito dell’uomo ed il pensiero del suo tempo. Grazie alle mani che hanno accompagnato l’intelligenza si è creata la civiltà”.
Perdere la manualità è privarsi di una parte dell’intelletto e della creatività.


















martedì 19 febbraio 2013

IN UMBRIA IL TRASIMENO FANTASTICO: STORIE E AMBIENTE





Quando nel 1956 Calvino pubblicò la sua raccolta di fiabe italiane, non comprese  l’Umbria che secondo lui,  non forniva alcuna tradizione (qui trovi ricette della tradizione umbra).
Le fiabe AMBIENTATE  in Umbria sono libere rielaborazioni e ricostruzioni personali da  frammenti  tramandati oralmente. Quelle che non si riferiscono specificatamente a luoghi umbri sono  da Fiabe umbre scelte da Marcello Verdenelli e tradotte da Valerio Volpini, Milano, A. Mondadori, 1988



La leggenda del lago Trasimeno 

Questa storia è molto antica, all'epoca della guerra di Troia. Mentre la città era in fiamme, Enea riuscì a fuggire col padre e il figlioletto insieme ad alcuni valorosi guerrieri, tra cui Tirreno col figlio Trasimeno. Egli era un bellissimo giovane; arrivati in Italia, la prima a essere vittima del suo fascino fu Agille,una giovane ninfa marina. Agille non riusciva a trovar marito perchè ogni volta che incontrava un possibile marito, veniva presa da nostalgia. Finchè non vide Trasimeno e capì che era lo sposo tanto atteso. Agille si tuffò in acqua e andò a parlare con le sorelle, felici per lei ma preoccupate perchè lui era un umano e lei una ninfa. 

 Agille fu presa da mille dubbi e cercando una soluzione scelse la più drastica: "se io non posso vivere sulla terra, il mio amato dovrà vivere con me sott'acqua" si disse. Perciò Agille, aiutata dalle sorelle, rapì Trasimeno, che passeggiava sulla sponda del lago. Egli fu travolto dall'impetuosità delle ninfe e non
riuscì a opporsi. Fu trattato come splendido prigioniero in uno splendente palazzo costruito per lui. Il giovane non aveva mai
conosciuto il vero amore e perciò pur essendo spesso ammirato dalle donne, non era abituato alle adulazioni della ninfa. 
 All'inizio si mostrò scontroso e infastidito dalle attenzioni di Agille, che si disperava perchè non riusciva a conquistare il giovane Trasimeno. A poco a poco gioventù e bellezza vinsero su tutto e Trasimeno fu conquistato dalla ninfa e si innamorò talmente tanto da acconsentire alle nozze. E fu in questa occasione che Trasimeno diede il suo nome
al lago che l'aveva ospitato, come pegno d'amor
e, un giuramento di rimanere per l'eternità con Agille.