sabato 20 luglio 2013

UN SABATO TUTTO ITALIANO : “FIABE ITALIANE” - Italo Calvino


Sfida di lettura "Io leggo italiano"



LE  "FIABE ITALIANE”  di Italo Calvino (1956)






Il lavoro d'indagine a tutto campo di Calvino, evidenzia la riscrittura parziale dei testi e la puntuale descrizione del lavoro svolto, fiaba per fiaba. Troviamo tutta l'esperienza, la vita, la storia popolare di ogni regione, gli intrecci culturali e le differenze di visione, i raccordi d'oltre confine con le Fiabe dei fratelli Grimm o di Perrault, la vicinanza con quel Cunto de li cunti di Giambattista Basile (1600) che tante fiabe ha rese famose  nel mondo e infine  nella bibliografia i riferimenti alle altre, parziali, raccolte di fiabe che erano state sino a quel momento pubblicate in Italia.





CARO ITALO TI SCRIVO...


Da molti anni Lei si è introdotto nel mondo  delle fiabe con immenso entusiasmo  e la riscrittura attraverso ricerche nel vasto patrimonio etnografico, antropologico, letterario di ricercatori, scrittori e dilettanti, ha  funzionato come  catalizzatore” d’immagini, sogni, ricordi, emozioni, sensazioni. Noi lettori abbiamo  avuto modo di provare e accumulare, passando e ripassando, soprattutto come genitori o nel mio caso docenti, tra quelle pagine piene di fate, streghe, regine, principesse, animali parlanti, oggetti magici, piante, malefici e altro… 

Ognuno di noi personalmente dalla lettura ha imparato «l’infinita possibilità di metamorfosi di ciò che esiste», come si legge nell’introduzione. Ma la preziosità del Suo testo è anche quello di trascinarci dentro quel mondo del fantastico con la stessa naturale leggerezza e la stessa disinvoltura con cui si affronta il quotidiano, il concreto. Con  sapienza rara dei vuoti e dei pieni, come in un romanzo o meglio come in una fiaba senza sprechi e con forte  vigore intellettuale.

Le Sue idee,  immagini,  personaggi della fiaba sono protagonisti – se così mi posso esprimere-  di un “nomadismo perpetuo” per testimoniare  la continuità di un desiderio infantile di fantasia che non è destinato a spegnersi nemmeno oggi, epoca  di trasformazione vorticosa che riguarda le forme e i modi stessi del nostro comunicare, stili di vita, e ancor di più  modi di pensare.

Nel 1954 Lei comincia a definire il progetto delle Fiabe italiane e due anni dopo la raccolta è pubblicata. Durante il periodo preparatorio del volume Lei ha letto, scelto e trascritto le fiabe popolari delle varie regioni italiane, sparse nelle raccolte ottocentesche e di quell’immane lavoro scrive: “E stato un lavoro grosso, ho dovuto leggermi biblioteche intere, imparare tutti i dialetti italiani, cercare tra le decine e decine di versioni della stessa fiaba la piu bella e piu caratteristica e piu impregnata dello spirito di luogo” (Calvino, 1996, VI).
Come dimostrano alcuni dei Suoi scritti critici e teorici, e qualche titolo letterario (per esempio I nostri antenati), ‘postfiabeschi’, è stato un lavoro che  L’ ha  portata a ricerche e studi inaspettati aprendoGli strade sorprendenti.

Il Suo esempio nel ricercare e riscrivere dimostra quanto un archetipo può sempre insegnare e di quanto, cambiando l’angolazione d’analisi e di studio, può apparire inesplorato e nuovo, e non soltanto fungere da semplice e prevedibile oggetto

di ricerca.  Lei è stata  una persona dagli interessi eterogenei e i suoi approcci - sociologico e psicologico e  tecnologico e antropologico - alla letteratura e ai suoi territori non è stato un fatto sorprendente.

Lei stesso ha  illuminato i contemporanei e i posteri sul suo considerare “ la letteratura come una, o meglio, la ricerca di conoscenza, e lo strumento di conoscenza: abituato come sono a considerare la  letteratura come ricerca di conoscenza, e per muovermi sul terreno esistenziale ho bisogno di considerarlo esteso all’antropologia, all’etnologia, alla mitologia. “

venerdì 19 luglio 2013

UN VENERDI’ DEL LIBRO ALL'INSEGNA DI COCO CHANEL...ALIAS REBECCA BRUNI


VENERDI' DEL LIBRO  19 LUGLIO

 



“Quando tutto va storto, qui in città, puoi sempre rifugiarti in qualche locale che serve aperitivi” Coco Chanel.

Con questo aforisma della celebre stilista francese, introduco l’autrice Daniela  Farnese che con il suo romanzo “Via Chanel N. 5”, ci vuole  raccontare un pezzo della vita della sua generazione di trentenni, della   precarietà dei sentimenti che si vive oggi, oltre  quella del lavoro.  
La mia  proposta di lettura  per i Venerdì del libro gioca con il genere romantico quale si può considerare il lavoro della Farnese che sostiene come “i single, è noto, hanno il chiodo fisso del lieto fine”.

Titolo: Via Chanel N°5
Autore: Daniela Farnese
Editore: Newton Compton 
Pagine: 311
Data di pubblicazione: Agosto 2012
Prezzo: 9.90 € (anche E-book)

http://www.mcjpost.it/wp-content/uploads/2012/10/chanelsmile.jpg
COLLAGE


giovedì 18 luglio 2013

MANUALITA' CREATIVITA'...METTIAMOLE IN PRATICA: CONSIGLI IN LIBRERIA



Non tutti  si è dotati  di manualità (pur se di  creatività…)  ma con l’esercizio si può diventare “un   artigiano del riciclo” tra le pareti domestiche. Prima  cosa da fare è avere tra le mani per consultarlo  un libro adatto o per stimolare le idee e metterle  in pratica.
Vi sono alcuni volumi adatti sia a chi per la prima volta si avventura alla manualità sia per le  persone più esperte ma sempre curiose nella ricerca di nuovi modi di reinventare gli oggetti che non si usano più.
Ecco allora  il “Manuale del riciclo intelligente. Diario di una creativa pasticciona“, di Simona Sarno, 203 pagine, edizioni FAG, disponibile anche in versione ebook (per non sprecare carta!).

 
 
II caos di un tavolo da lavoro cosparso di perline, colla e tessuti può suscitare un’attrattiva irresistibile e stimolare la “pasticciona” che è in ciascuna di noi. Pasticciare, un po’ come facevamo quando eravamo bambine, è un modo divertente e appagante di creare, spaziando fra diverse tecniche creative e mischiando materiali. Ritrovare il piacere di quelle attività manuali, attraverso tanti progetti interessanti volti a realizzare oggetti originali e unici, in maniera rapida, divertente ed economica. Vi invita a liberare la fantasia e a guardarvi intorno, in casa, negli armadi e cassetti, o anche nei mercatini. Nei  di casalinghi, perché anche gli oggetti più inaspettati possono fornire il materiale adatto per un progetto per scoprire che non è necessario bisogna spendere tanti soldi per creare manufatti belli da indossare o regalare. Tra gli argomenti trattati: concetti generali, liberare la fantasia, profilo della creativa pasticciona, organizzare lo spazio creativo, riutilizzare e ricavare materiali, progetti pratici”.




Oppure il colorato ed agile manuale “Riciclo creativo. Con cartamodelli e spiegazioniEditore Il Castello,  adatto anche ai più piccoli, che potranno divertirsi   creare oggetti belli e utili per la casa. In 32 pagine Barbara Aldovrandi  ci offre idee semplici e veloci da realizzare con materiale di riciclo. Ad esempio dare nuova vita a scatole, bottiglie e mollette seguendo le indicazioni e utilizzando i cartamodelli allegati.

mercoledì 17 luglio 2013

BLOG E LINKPARTY...CONOSCERSI TRA BLOG

BLOG E LINK-PARTY ... con Alex

 Mi è sempre piaciuto comunicare e interagire con gli altri,  poter creare un «giornale di bordo» per  registrare e  tenere traccia di ciò che voglio condividere con gli altri. Con i miei studenti avevo organizzato un Giornale d'Istituto, "Il Portolano", ricco delle produzioni testuali, grafiche, scientifiche, creative...legate alle attività scolastiche. Insomma una FUCINA DI IDEE  ed ogni studente era artefice del proprio articolo, disegno, Progetto...

Ecco ora questa forma di interazione la trovo in molti blogger che mettono a tua disposizione spazi per commentare e far circolare notizie, creatività...come Alex Bonetto, curatrice del ricchissimo Blog C'è crisi, c'è crisi , dove c'è l'imbarazzo della scelta riguardo alle iniziative, consigli, spiegazioni come

 

 un percorso di comunicazione particolare per far conoscere e mettere in collegamento Blog mediante BLOGLOVIN. 

QUESTO DIMOSTRA che conta  la persona che pone in atto iniziative con la sua originalità e capacità creativa. Ed anche io  mi sono resa conto dell'avvenuta metabolizzazione dell'informatica da parte di parecchi utenti che permettono  la grande diffusione dei blog rispecchiando anche esigenze e  bisogno dell'uomo moderno di uscire dalla solitudine provocata dal sistema in cui viviamo e tornare al contatto diretto e all'aggregazione.

  

  BLOGGO,  QUINDI NON MI SERVONO MEDIATORI...

 ... ma contenuti pubblicati, prodotti in prima persona dagli utenti stessi: ci si scambiano opinioni, commenti  esperienze personali, si condividono proprie produzioni testuali, audio o video. MEDIA senza mediatori comunicazione proveniente direttamente dalla fonte. 
 
 UNA DEFINIZIONE: BLOG = LOCI AMOENI

Per lo scrittore di tecnologie ed informatica Michal Swaine i blog sono come loci amoeni della letteratura rinascimentale: una "radura nel bosco per riflessioni liriche", un giardino dove il cavaliere errante può uscire dalla mischia per ritrovare se stesso. Egli definisce il blog "territorio di sperimentazione letteraria, ricerca di un riscontro positivo da parte del lettore, strumento di comunicazione e di diffusione del lavoro letterario". Egli sostiene - e questo lo penso anche io- che la comunità della blogosfera è capace di condividere le proprie esperienze e può alimentare la creazione di una nuova opinione pubblica; per questo motivo il blog svolge una funzione determinante nel promuovere qualsiasi produzione dell'individuo.
STUDIOSO
 La ragione principale del prepotente successo dei blog è dunque  da leggersi soprattutto nell'aspetto partecipativo delle persone a una comunità di individui-blogger attivi nella blogosfera.  La rete di relazioni che si viene a creare  è immensa con  i messaggi pubblicati dal blogger come opinione personale su un fatto o in risposta a quanto pubblicato da altri utenti sui propri blog.Questi diari virtuali dal tono informale e da un approccio personale e schietto sono quasi un nuovo modo di fare giornalismo, una nuovo canale spontaneo  di comunicazione i cui protagonisti sono fuori dal sistema standardizzato.

Che si mantenga il passa parola come un  contratto di lettura.

LOGO












lunedì 15 luglio 2013

101 cose su di me, continuo col 9...



101 COSE  SU DI ME
 



I primo 9 giorni di Supplenza presso una scuola Superiore di Roma -  metà Anni 70 !!!


9- Il primo giorno di supplenza non si scorda mai!
10 -Quella dell'insegnante è una delle professioni più belle e complicate al mondo. 
11- “Pronto? Parlo con la Professoressa Fedele?”
12 - “Sì, sono io… ” -  le sette e trenta del mattino ma quella è l’ ora in cui le Segreterie delle scuole a caccia di supplenti, telefonano. Cioè fanno un fonogramma registrato su un quadernone e fa fede  l’orario della chiamata.
13- “Qui è l’Istituto Tecnico Commerciale “Toscanelli”, è libera o impegnata?”.
14- ‘Beh… in verità sono single da un pezzo, “Scusi, mi chiama per cosa?” chiedo gentilmente.
14- “C’è una supplenza, 9 giorni su cattedra… , è libera o impegnata!” con un  tono  più duro,  io le stavo facendo perdere
del tempo prezioso.
 

 
15- ‘LIBERA…LIBERISSIMA SONO!!!’ avrei voluto urlarle, ma cerco di ricompormi, avrei accettato anche per mezza giornata e pagata al 50%, ansia di  cominciare a lavorare, ma tutte le mie colleghe veterane del settore mi dicevano sempre che era una domanda che si doveva fare…
16-  “Sono 9 giorni per malattia”
17- “è grave?”
18- “… ma lei è libera o impegnata, non ho mica tutta la giornata io!”.
19- “No, scusi, e che c’è la solidarietà tra colleghe, mi spiace davvero"
20 - “Ha voglia di scherzare, senta, io non ho tempo da perdere!”.
21- Per evitare problemi, rispondo solamente: “Mi scusi, sono libera, accetto, accetto, dove devo andare?”.
22- “Bene, la scuola è  accanto al Liceo “Enriques”, si rechi direttamente lì e poi passi dalla segreteria,, per firmare il contratto”.
23- “A che ora devo essere a scuola?”.
24. “Tra… venti minuti, gli studenti entrano alle otto”.
25- ‘Cosa? Sì, certo, mi dia solo il tempo di vestirmi e mi “teletrasporto!’
26-  Il mio senso dell’umorismo in agguato, ma non era il momento di metterlo in evidenza
27- Non volevo di certo rischiare di perdere il mio primo incarico, ricompongo la voce e dico: “ mi occorrerà una mezz’oretta per arrivare, ma che dico, anche meno, anzi, mi metto subito in macchina”.
28- “Avverto la Vicaria che lei sta per arrivare, si sbrighi, la classe è scoperta”.

29-" … stia tranquilla, mi consideri già lì”.
30- Arrivo, entro nella Presidenza, saluto la Vicaria e prendo appunti su quanto mi dice
31- Classe V B : un insieme vociante di ragazzoni mi accoglie con l’entusiasmo che si ha verso una coetanea...
32- Alcuni di loro hanno solo qualche anno meno di me…
34 - Mi  guardano  con occhi increduli e mi squadrano  dalla testa ai piedi. Forse il mio aspetto da giovanetta per il mio modo di vestire. Quel vestito a pied de poule  blu colletto di piquet bianco, una borsa blu classica, un’agenda e così  potevo essere facilmente scambiata per una studentessa in ritardo…
35- Era così che immaginavo di presentarmi agli studenti  il primo giorno di lavoro?
36- Guardo le carte geografiche alle pareti, i diagrammi e le mappe fatte dagli studenti come esercitazioni
37- Ma mi assale  la paura: ‘e adesso che faccio? Cosa dico? Come mi presento?’ Riprendo il controllo, mi dico che le cose verrano da sé,  di nuovo decisa...
38-  Ho lo stomaco in subbuglio, mi sento come se dovessi fare un esame, ma è anche peggio, almeno lì ho idea delle domande che i professori mi potrebbero fare, c’è un programma ben preciso…
 39- ...ma ora gli studenti  …loro hanno un fiuto eccezionale, sì, me n’era accorta durante le ore del tirocinio, fiutano la paura dell’insegnante e se questo accade… sei rovinato!
40- Riprendo il controllo di me…inspiro profondamente, butto l’aria con la bocca e mi dirigo verso la cattedra...da precaria-prof-per-9-giorni




Due giovani docenti precarie, Maria e Stella, si incontrano per la prima volta sul pullman che le porta alla scuola di Caropepe, remoto paesino dell’entroterra siciliano, dove sono state mandate ad insegnare rispettivamente lettere e filosofia. “Vita Indocente” parla del loro incontro e delle mille peripezie che le due giovani amiche si ritrovano improvvisamente a vivere: interminabili viaggi per raggiungere il posto di lavoro, un rapimento, i drink tra amiche e i sogni che inevitabilmente ogni giovane neolaureato fa sul suo futuro. - See more at: http://www.uaumag.it/index.php/2012/02/vitaindocente/#sthash.IZYOxrU3.dpuf
Due giovani docenti precarie, Maria e Stella, si incontrano per la prima volta sul pullman che le porta alla scuola di Caropepe, remoto paesino dell’entroterra siciliano, dove sono state mandate ad insegnare rispettivamente lettere e filosofia. “Vita Indocente” parla del loro incontro e delle mille peripezie che le due giovani amiche si ritrovano improvvisamente a vivere: interminabili viaggi per raggiungere il posto di lavoro, un rapimento, i drink tra amiche e i sogni che inevitabilmente ogni giovane neolaureato fa sul suo futuro. - See more at: http://www.uaumag.it/index.php/2012/02/vitaindocente/#sthash.IZYOxrU3.dpuf
Due giovani docenti precarie si incontrano per la prima volta sul pullman che le porta alla scuola di Caropepe, paesino dell’entroterra siciliano, dove sono state mandate ad insegnare  lettere e filosofia. “Vita Indocente” parla del loro incontro e delle mille peripezie: interminabili viaggi per raggiungere il posto di lavoro, i sogni che ogni giovane neolaureato fa sul suo futuro. 
Due giovani docenti precarie, Maria e Stella, si incontrano per la prima volta sul pullman che le porta alla scuola di Caropepe, remoto paesino dell’entroterra siciliano, dove sono state mandate ad insegnare rispettivamente lettere e filosofia. “Vita Indocente” parla del loro incontro e delle mille peripezie che le due giovani amiche si ritrovano improvvisamente a vivere: interminabili viaggi per raggiungere il posto di lavoro, un rapimento, i drink tra amiche e i sogni che inevitabilmente ogni giovane neolaureato fa sul suo futuro. - See more at: http://www.uaumag.it/index.php/2012/02/vitaindocente/#sthash.IZYOxrU3.dpuf