venerdì 5 aprile 2013

PER IL GDL A MARZO HO RISPOLVERATO "ALTA FEDELTA’ "


Gruppo di Lettura Bryce's House
GRUPPO DI LETTURA


Rileggere un libro fa bene, anche se se ne conoscono già la trama e il finale. In fondo, quanti di noi hanno rivisto un film? Forse tutti. Il bello della rilettura è trascorrere ore di piacevole lettura.
Insomma: i libri si rileggono? 
Due opzioni
A: Sicuramente si può rileggere,  e non mi sembra affatto un spreco di tempo  nemmeno guardare un tramonto due volte lo è. I libri non sono mai gli stessi, se io, come persona, sono cambiato, anche il libro che rileggo lo sarà, dunque è come leggere tutte le volte una cosa diversa.
B: Alcuni, sì, si possono rileggere, ma forse si ruba tempo all’esplorazione. Per me si rileggono quei libri a cui ci si è appassionati dopo aver visionato il film

Nel mio caso, per il GDL il mese di Marzo ha avuto la variante di leggere un proprio libro ed io ho "rispolverato" un romanzo che ho gustato poco a poco dopo aver visto il film: ALTA FEDELTA’ di Nick Hornby il cui titolo originale è High Fidelity- First published by Victor Gollancz, London, 1996 (traduzione di Laura Noulian)

IL ROMANZO

Questo romanzo è diviso in due parti: “Una volta”, top five delle più memorabili fregature sentimentali vissute da Rob (a partire dall’adolescenza, ovviamente), e “Adesso…”, in cui si narrano le vicende di Rob e Laura a partire dall’addio di lei. Nella prima parte, cinque capitoli relativi a ciascuna delle delusioni amorose, il protagonista racconta la sua educazione sentimentale: segnata, sin dal principio, dall’incomprensione e dall’abbandono.

giovedì 4 aprile 2013

UN CLASSICO AL MESE...SPUNTI E STIMOLI PER "RI-LEGGERE" ED APPREZZARE - DAL ROMANZO AL FILM


UNA SFIDA CHE SI PUO' SOSTENERE...


IL CONTESTO

 Sullo sfondo di una Firenze bellissima, la storia dell´emancipazione di una donna dalla morale vittoriana

E M Forster
EM Forster. Photograph: Edward Gooch/Hulton Archive
La Lucy di "Camera con vista"di Edward Morgan Forster viene  in vacanza in Italia, a Firenze, ed è letteralmente travolta dalla bellezza e dalla vitalità del paese, tanto  in contrasto con la pacatezza della "sua" Inghilterra.
 Qui inizia a vedere tutto con occhi nuovi e si fa coinvolgere  dall'esuberanza di George, che tramuterà ogni parte  del suo essere dando una svolta alla sua vita.
In breve questa è la trama ma la caratteristica di questo romanzo, secondo me,  è nei significati e nei tanti simbolismi che anche  il lettore più inesperto  riesce a  cogliere.

Uno degli aspetti che mi ha colpito   è la descrizione di un'Italia assai  magica che appare come uno specchio in cui ognuno può scorgere la propria reale immagine e la scoperta può risultare sconcertante e inaspettata, tutto è se si accetta  o meno. Abituata al perbenismo inglese e condizionata dall'educazione puritana  datale, per Lucy sarà difficile e dovrà  arrendersi all'evidenza: ormai è cambiata e non potrà più tornare a essere come prima. 



DOVE HO SCOVATO LE NOTIZIE?
Edward Morgan Forster (Londra, 1879 – Coventry, 1970), giornalista, saggista e scrittore inglese. Studiò a Cambridge (Lettere Antiche e Storia).
Edward Morgan Forster, “Camera con vista”, Mondadori, Milano 1986. Traduzione di Marisa Caramella. In appendice, “Vista senza camera”, a cura dell'autore.
Prima edizione: “  A Room with a View”, 1908.
Prima edizione IT: “La finestra sull'Arno”, SAIE, Torino 1954; quindi, “Camera con vista”, Rizzoli, Milano 1958.

COVER

I protagonisti,  Lucy Honeychurch e George Emerson e la loro contrastata vicenda sentimentale,  sono “immersi” nei temi preferiti dall’autore  quello del cuore non “maturo” e dello scontro  tra perbenismo ed emotività. “Lottano”  l'anima stessa dell'Inghilterra, anima nordica, gotica, puritana, e  lo spigliato spirito mediterraneo, gioioso, pagano e rinascimentale che i due protagonisti " volutamente"  respirano proprio a Firenze, dove si svolge la prima parte del libro


Forster, autore-voce narrante, ci spiega, dopo che  la protagonista è tornata a casa: "Forse Lucy stava dimenticando la sua Italia, ma di certo stava imparando molte cose della sua Inghilterra.." ... cose che non aveva mai notato o che riteneva scontate, cose che non le piacciono più. E da qui inizia la  rinascita della “nuova Lucy”, che si accetterà per quello che è: un essere che vuole amare, che desidera esternare e che si rifiuta di diventare una signora bigotta, vecchia di spirito e arida di cuore. Finalmente ha deciso di "vivere". 
COVER

Non tutti ritengono che il romanzo sia una storia  d’amore in cui si evidenzia la lotta alla repressione dei sentimenti tipicamente vittoriana ma con uno  happy end.
Si sostiene che il valore del romanzo breve sia  nella capacità dell’autore di catturare tutte le gradazioni, di idee e linguaggio, necessarie alla costruzione del plot   meccanismo narrativo da utilizzare nella stesura di una sceneggiatura cinematografica e anche alla esplorazione psicologica del personaggio femminile principale (se ne farà infatti un film, ma questa è un'altra storia). 

Forster la chiama Lucy, ma è di lui stesso che scrive, della sua repressione, e della sua speranza di superarla.
Quanto a MODELLO E  RITMO   secondo Forster il modello è quella forma generale sottesa all'impalcatura del romanzo che ci consente di "vederlo"  nel suo insieme.
 Il ritmo,  quell'andamento lento  o turbinoso  impresso alla narrazione, è assimilabile a quanto avviene in musica. Spesso si intuisce che ad un "presto"  succede un "adagio" calmo. Forster ritiene che esso deve emergere dall'interno dell'opera e che difficilmente si ottiene se si pianifica in anticipo il proprio libro: è la sua cadenza segreta proprio come un brano musicale.
Sulla necessità che un racconto sia lo sviluppo di una "storia",  Forster ci ricorda:”«Sì...oh dio, Dio, sì il romanzo racconta una storia. Questo è l'aspetto fondamentale di un romanzo senza di cui non potrebbe esistere.  Essa è elemento consustanziale all'arte del narrare ed ubbidisce a un'istanza primordiale,  ha un effetto narcotico e dilatorio (come sperimentava Sherazade nelle "Mille e una notte"), dunque l'unico strumento letterario che abbia un effetto sui tiranni e i selvaggi».

Per Forster   “la storia è l'unico strumento attraverso cui un significato tocca terra”.



“Era piacevole svegliarsi a Firenze, aprire gli occhi su una camera nuda e luminosa, con il pavimento di piastrelle rosse che parevano pulite e non lo erano, con il soffitto dipinto, dove grifoni rosa e amorini azzurri si svagavano in una foresta di violini e fagotti gialli. Era piacevole anche spalancare le finestre, ferendosi le dita con chiavistelli non familiari, affacciarsi nel sole con le colline, gli alberi e le chiese di marmo di fronte, e sotto, non lontano, l'Arno, che gorgogliava contro il terrapieno della strada” (FORSTER, “Camera con vista”; p. 18).

 Commentare l’ autore inglese protagonista di  "Camera con vista" , E.M. Forster, ricercatore,  collezionista e romanziere tra i  più raffinati  osservatori alla ricerca di stati d’animo e modi espressivi,  è impresa ardua.
Il romanzo ( 1908) ha una travagliata elaborazione: cambi di personaggi,  variazioni dei punti di vista che nella  stesura definitiva evidenzierà una ottima prova tecnico-stilistica con trama scritta con sensibilità e personaggi  tipici dell’inizio dell’Ottocento come   gentildonne di campagna alla ricerca dell’approvazione sociale ( “la caccia al buon matrimonio”). 
 Lucy, la più classica delle protagoniste, vissuta in campagna, sogna la vita di città, cerca  di adeguarsi a quella società non vi riesce e rinuncia. Non sopporta le convenzioni sociali e ce lo mostra a Firenze, apertura del romanzo:  cambia il punto di vista che Lucy ha del mondo e di se stessa. Al suo ritorno in Inghilterra vorrebbe essere la moglie che il promesso sposo Cecil esige (raffinata, colta), ma alla fine sarà se stessa per  George, l’uomo che la ama per quella che è (approvo totalmente questa posizione!!)


TAV. XVIII: F. Fort, La "valigia" postale. Tratto da: Il Postiglione nella storia e nell'arte. COLL: 1.A.42

 L’Italia, la Toscana sono luoghi eletti per ricchi, colti-eleganti-avventurosi giramondo, alla scoperta del pianeta, si fermano lasciando tracce importanti di questo percorso nei loro libri. I protagonisti dei Grand Tour tradizionali/piccoli tour, scrittori H.James, E.Wharton, E.M.Forster. Firenze in particolare luogo eletto da quando qualcuno (1887) raccontò a H.James un episodio della vita di Shelley cui il grande americano si era  ispirato per “Il carteggio Aspern” (scritto a Firenze,Bellosguardo), fino al 1908, l'anno del Nostro romanzo, spiritoso Baedeker di comportamenti e di pregiudizi per turisti ricchi.

martedì 2 aprile 2013

La risata e l’umorismo: una strada facile


Per ridere non serve passare dal dottore. Basta una dose massiccia di umorismo al giorno per vedere la vita da un‘angolazione diversa e senz’altro migliore.
La risata- linkati per saperne di più-, è (scientificamente provato) uno dei farmaci più facili da reperire e più a
buon mercato: allenta la tensione di una giornata ricca di impegni e smorza l’ansia
dovuta a diversi fattori, meglio di un ansiolitico.
SPIKE GIOIOSO
E’ la spinta a cercare sempre un altro modo per vedere la realtà.
«La risata –scriveva il filosofo inglese 
Thomas Hobbes nel 1650- è uno scoppio di gioia per l’improvvisa scoperta del nostro vantaggio nei confronti di un difetto altrui..."