sabato 10 agosto 2013

ALTRE CONSUETUDINI O MANIE DI SIMO-LETTRICE





QUALI  SONO LE ALTRE  CONSUETUDINI O MANIE DI SIMO-LETTRICE ?

- Mi piace leggere iniziando con una sbirciatina all'ultima pagina
- Poi vado all'inizio:  mi piace sapere il numero di pagine del libro che inizio.
- Inoltre, comincio a riflettere sulla scelta del successivo libro prima di finire quello che sto leggendo.
- Metto una  pausa tra due libri. .
- Tendo, quando la lettura non è sufficientemente coinvolgente, a calcolare il numero di pagine che mi restano da leggere.
- Ora è molto raro che non finisco un libro iniziato, questo  è stato molto comune durante i miei anni di scuola superiore. Questa abitudine è cambiata radicalmente nel corso dell'Università e poi nella mia professione di Prof di Lettere




- La mia prima impressione  raramente la contraddico.
- Mi piace pensare in modo retrospettivo sul libro che ho appena finito e  sullo stile  ma durante la lettura rimango piuttosto tranquilla
- Ogni tre o  quattro  libri, mi piace prendere rifugio in uno degli autori classici (ad esempio ora rileggerò Deledda)
- Ho pregiudizi sul genere young adult fantasy e ho letto molto poco. 
- Uso  segnalibri particolari quasi sempre che mi ricordino un fatto (ad esempio, cartoline su luoghi visitati, segnalibri fatti da me con collage...)sono una purista 


- Amo i libri anche come "oggetti da collezione" e non riesco a capire chi vede Internet come una minaccia, anzi è una immensa risorsa...
- Non amo prestare i miei libri e ne acquisto anche di usati o presi da Biblioteche.
- Preferisco i libri in brossura, per non avere  crampi alle braccia.
- Mi piace quando è scritto a caratteri grandi adesso che non sono più tanto giovane.
- Raramente leggo più di un quarto d'ora alla volta ma posso benissimo leggere due ore con intervalli  di 5 minuti.

- Mi piacciono i libri "ariosi", con interruzioni tra i paragrafi
- Mi piace leggere le prefazioni ma solo dopo aver letto il libro (perché spesso chi scrive vuole raccontare la fine del libro, come se fosse  naturale).
- Mi piace scoprire autori attraverso altri autori che mi piacciono (interviste, recensioni "filiazione", saggi ...).
- Non sempre leggo prima di addormentarmi.
- Mi piace molto chi mi consiglia una lettura ma non seguo le tendenze .
- Non sempre compro libri perchè la mia biblioteca è ricca di più generi anche  per la professione che ho svolto.
- Trovo interessante e percorribile far parte di gruppi di lettura mediante i social network
 








E VOI LETTORI DEL BLOG??....

 RACCONTATEMI LE  VOSTRE ABITUDINI DI LETTURA CON UN COMMENTO A QUESTO POST...




martedì 6 agosto 2013

30 SETTIMANE....DI LIBRI #2






Cari lettori,  eccoci al 6 agosto, in piena calura agostana con ...  

 IL-MIO-APPUNTAMENTO-DEL-MARTEDI'

  LEGGERE - PER…    UN-LIBRO-TRA-LE-MANI







QUESITO DI  OGGI: SI PUO’ ESSERE D’ACCORDO  CON  QUANTO AFFERMA LO SCRITTORE:” “ Il giorno in cui scrivere darà un senso alla tua vita, sarai un vero scrittore”?





Autore: Joel Dicker
Titolo: La Verità sul caso Harry Quebert
Editore: BOMPIANI
Collana: LETTERARIA STRANIERA
Pagine: 784 Prezzo: 19,50 euro
Anno prima edizione: 2013






Credo di sì  e lo si nota nella grande idea del Nostro Giovane Autore: il suo senso della vita, per essere considerato scrittore ce lo ha evidenziato mettendo in scena tutti i cliché della tradizione americana,  dalla pittura alla televisione, e tutto il lavoro di composizione l’ha lasciato fare ai lettori,  secondo il loro  gusto e  formazione. 
Piace la grande letteratura? Allora il lettore può attingere da Lolita, dalCrogiuolo, dal Grande Gatsby, da Wapshot Chronicle, da Amabili resti, dalleVergini suicide, da Truman Capote, da Stephen King, da Richard Yates e da Richard Ford.
Si è amanti della pittura? Ecco il lettore ritrovarsi negli spazi urbani di Edward Hopper, o nei panorami naturali di Andrew Wyeth.
Si preferisce cinema? Da Peyton Place al Verdetto, da American Graffiti all’Esorcista, non cìè che da scegliere cosa rivedere.
Il lettore ama guardare  solo la televisione? Si può ritrovare nella suspence  di Twin Peaks, ma anche nella sdolcinata nostalgia di Happy Days, o nel  garbato razionalismo  dellaSignora in giallo o nella scura  paranoia di Homeland.





Spesso  riguardo ai  thriller, nei quali la bravura dell’autore è assorbita quasi interamente dalla costruzione dell’intreccio, dal ritmo del montaggio e dall’invenzione dei colpi di scena e appena  fuori dal punto di fuoco, il mondo sbiadisce in uno scialbo sfondo insignificante, e i personaggi secondari diventano come avatar. Nel caso di Dicker questo difetto, si  trasforma con una storia  ben congegnata, poiché contribuisce a innescare il meccanismo  per cui  si va avanti a leggere senza riuscire a fermarsi, catturati   dai colpi di scena e  spinti per uscire dal malessere generato dal libro.
E  la tensione narrativa riguarda soprattutto il  bisogno di scrivere ed infatti  degli scrittori nel libro, vengono tratteggiati il blocco dello scrittore, il terrore della pagina bianca,  i dogmi, gli intrecci.  Che per essere veramente vissuta, deve seguire delle linee guida; forse è questo il senso dei 31 consigli di scrittura contenuti nel romanzo.

Un libro che parla di altri libri rivolgendosi agli aspiranti scrittori dando 31 consigli, uno per ogni capitolo: a chi esita dice di non scoraggiarsi,  conforta i giovani scrittori ricordando che ad avere la meglio nel corpo a corpo con la scrittura non sono tanto gli scrittori affermati,  ma  quelli che guardano, amano, desiderano la vita non potendola vivere in prima persona.
A chi  ha avuto qualche delusione, poiché il fallimento dà sapore alla vittoria -  e lui ne ha 5 alle spalle- consiglia:“Il fallimento mi procura energia, attraverso il fallimento si costruisce e si diventa più grandi – spiega - La mia generazione è ossessionata dal successo, dall’essere noti, ma per cosa? Si è pronti a tutto oggi per uscire dall’anonimato e avere i riflettori addosso. Che senso ha tutto questo?” .
La vita da scrittore  è stata la vera ossessione di Dicker: “È quello che ho voluto fare da sempre, per questo a vent’anni mi sono messo sotto e fino ai ventotto ho scritto. Ma mi ero detto che al sesto libro rifiutato avrei smesso”. Tante regole: “Avevo voglia di scrivere un librone in cui mettere tutto quello che volevo”.
 

Il libro dunque racchiude al suo interno una sorta di guida per aspiranti scrittori, ed  all’inizio di ogni capitolo Dicker inserisce uno scambio, un botta e risposta tra Harry e Marcus, a proposito dell’arte della scrittura quasi  un corso di scrittura creativa in pillole poiché sia investigatore che maggiore indiziato sono entrambi scrittori. E si sfidano : «un bel libro non si valuta solo per le sue ultime parole ma per l’effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute» . »Due cose danno un senso alla vita i libri e l’amore …..
«Scrivere è come boxare ma anche come correre".
In conclusione  “Harry e Marcus sono la stessa persona – dice Dicker - Harry è il lato di Marcus che ha mentito pur di ottenere la fama e che non ha saputo lottare fino in fondo, Marcus è la parte forte di Harry, quella che l'aiuta a credere in se stesso”.  Insomma in ognuno di noi vi è il  bisogno insopprimibile di esprimersi attraverso la scrittura.




















lunedì 5 agosto 2013

REVIEW WAR, UNA PACIFICA GUERRA TRA LETTORI: "BEFORE I FALL"



IL LOGO CHE HO DEDICATO ALL'INIZIATIVA

Questa pacifica guerra è una simpatica gara di Lettura messa in piedi da Serena Paoli curatrice dell'omonimo Blog.
Fine III manche/Nuove assegnazioni!
La  III manche prevedeva la lettura e commento delle partecipanti di uno dei libri consigliati dalla curatrice dell'iniziativa.



LA MIA SCELTA:  UN ROMANZO DALLE MOLTEPLICI SFACCETTATURE


 "E finalmente ti dirò addio"
Titolo originale dell’opera: Before I fall
Autore - Lauren Oliver
Traduzione:   Luca Fusari
Genere: Collana Freeway – Fantasy  - Editore- Piemme
Anno edizione: 2010
Pagine 520



 
E finalmente ti dirò addio

COSA FAREMMO SE AVESSIMO  SOLAMENTE UN GIORNO DA VIVERE?  DOVE CI RECHEREMMO? CHI BACEREMMO?  FIN DOVE CI SPINGEREMMO PER SALVARE LA NOSTRA VITA?


"Le cose cambiano, però, dopo che sei morta: forse perchè morire è la cosa più solitaria di tutte."

Con questo  stralcio dal Romanzo, scrivo di  una storia coinvolgente che racconta da un punto di vista molto originale la complicata quotidianità degli adolescenti.  Infatti Samantha, la protagonista,  è la tipica teenager molto amata e invidiata dai suoi compagni che un maledetto 12 febbraio perderà la vita in un incidente. La mattina seguente, però, la ragazza si risveglia…

TRAMA 

Samantha Kingston ha tutto quello che un’adolescente può desiderare: il ragazzo più bello della scuola, tre amiche fantastiche, popolarità. E poi  quel venerdì 12 febbraio si preannuncia come un altro giorno perfetto nella sua splendida  vita. Invece… la sera del 12 febbraio  Samantha morirà in un incidente d’auto tornando da una festa, con le sue amiche. Però il mattino seguente la ragazza si risveglia misteriosamente nel suo letto ed è ancora il 12 febbraio. 
Sospesa fra la vita e la morte, Samantha continua a rivivere “quella sua ultima giornata“, ogni volta  comportandosi in modo diverso, tentando  di evitare l’incidente che la  porterà alla morte. Uscirà comunque da quell’incubo   quando capirà che non è per salvare se stessa che continua a tornare…


Perchè Samantha continua a rivivere lo stesso giorno?
Samantha Kingston vive una vita invidiabile ma dopo una festa durata fino a tarda notte l'illusione svanisce e la vita che aveva vissuto fino ad allora se ne va per sempre…???

" SONO MORTA MA NON RIESCO A SMETTERE DI VIVERE..."

Samantha   continua a ritornare indietro come se i fatti della  giornata facessero rewind tipo nastro di una cassetta e tornassero  a quella mattina. Quel venerdì 12 febbraio doveva essere un giorno come quelli della sua  vita apparentemente perfetta e meravigliosa. Ed  invece è  l'ultimo. Ma per lei una seconda possibilità: il romanzo è strutturato come sette occasioni che ci portano a  capire il motivo della sua morte, e perchè continua a rivivere la stessa giornata  fino a realizzare  quali sono le cose davvero importanti che rischia di perdere. La sua morte le fa rivalutare la sua esistenza, il suo comportamento, la fa riflettere sulle sue amicizie, sui suoi amori, sulla sua famiglia e anche su quelle persone che prima non credeva importanti, che evitava per pregiudizi. 
 
In un primo momento però rivivere sempre lo stesso giorno per Samantha porta vantaggi:  può lasciarsi liberamente andare perchè non potrà capitarle niente di peggio di ciò che è già accaduto. Si  abbandona, seducendo il suo sexy professore di matematica (non molto sexy d’altronde!)  e fumando spinelli  nei bagni della scuola. 

Non è facile  provare compassione e tristezza per Samantha perchè è  snob e antipatica. Poi piano piano  la  stessa protagonista si rende conto del mondo che la circonda e non è più “oppressa” dal suo ego. In lei avviene  un vero cambiamento: più leggero per ogni giorno  che rivive ma alla fine lei comprenderà  il vero senso della vita, della sua morte, il di quel maledetto incidente che l'ha strappata troppo presto ad una vita che aveva appena iniziato.
"Avrei dovuto godermeli di più, impararli tutti a memoria. Avrei dovuto morire sotto un tramonto splendido. Avrei dovuto morire sotto un tramonto splendido. Avrei dovuto morire durante le vacanze estive o quelle natalizie. Avrei dovuto morire in qualsiasi altro giorno. (...) Penso a cosa farò per sopravvivere ai milioni e milioni di giorni che saranno esattamente come questo, due specchi che messi uno davanti all'altro moltiplicano un riflesso all'infinito."


CHE NE PENSO...

L'atmosfera è da giovani ragazze con un inizio un po’  lento e una narrazione che non entra subito nel vivo della storia. Credo che il romanzo debba essere assaporato  senza fretta, e la lentezza è in linea col  cambiamento graduale  della protagonista. Allora ti incuriosisce quando i fatti prendono una piega inaspettata, drammatica, toccante e triste che inducono a  riflettere. Certo la storia è scritta per un pubblico giovane, nel contesto di  una scuola americana  con le problematiche degli adolescenti, ma da cui traspare anche un insegnamento, una riflessione valida anche per chi è più adulto.  Posso dire che  nessuno è perfetto e inevitabilmente si  commettono errori consapevolmente o meno. Samantha  se ne è accorta tardi ed ha cercato di essere migliore di quello che era stata finora: dai propri errori si può imparare.
Simpatica  la relazione tra Sam e Kent iniziata  tra i banchi di scuola e diventata un’amicizia-sentimento che  sfuma in amore. Il tutto è narrato con delicatezza e sentimento oltre ad essere descritto  con  sensibilità  rendendo la  storia d'amore romantica e  realistica.



"Da quel giorno ho giurato che anch'io sarei diventato il tuo eroe, a costo di impiegarci una vita- sussurra. (...) Poi, proprio in quel momento, quando non so più se sto sognando, sono sveglia o passeggio in qualche valle di mezzo dove tutto ciò che desideri si avvera, sento le sue labbra sfiorare timide le mie, ma è troppo tardi, scivolo via, non ci sono più e non c'è più lui, e quel momento si chiude e si ripiega su se stesso come un fiore che si prepara alla notte."


"E finalmente ti dirò addio" è un romanzo che consiglio a chi ama gli young adult,  le storie con una punta di tristezza ma che portano con sé tante emozioni e tanti sentimenti che resteranno anche terminata la lettura. Almeno io ne sono toccata  perchè a poco a poco si entra nel romanzo, e si accompagna Samantha nel suo cammino verso la consapevolezza, un viaggio per diventare una persona migliore. Una storia di cambiamento, di crescita dove l'amore è solo una delle tante sfacettature di una vita... anche quella di un'adolescente. Un romanzo toccante e scritto con una delicatezza tale che si stabilisce subito un senso di immediatezza e intimità. Ottimo per una serata fredda con una bella tazza di cioccolata bollente. 

Un’immaginaria intervista con l'autrice