venerdì 12 luglio 2013

VENERDI' DEL LIBRO...A SPASSO CON IL GATTO BOB


IL BANNER IDEATO DA SIMO - IL MIO M ONDO DELLA LETTURA


INCONTRI RAVVICINATI TRA UN ARTISTA DI STRADA ED IL GATTO BOB
"A street cat named Bob- A spasso con Bob"-  di James Bowen



Una mattina passo nella Biblioteca Onofri e cerco nelle nuove acquisizioni un romanzo abbastanza breve (227 pagine) che a  leggere le critiche, " è  uno dei  libri che ha  riportato maggior successo negli ultimi tempi” , coinvolgente, avvincente, curioso ed  emozionante.



Il romanzo che propongo per questo Venerdì a chi segue l' iniziativa, è  "A spasso con Bob".  E già la copertina con il gatto Bob e la sua sciarpetta al collo  ti invita a leggerlo.

Ecco ora proprio come si fa con un gatto, mi "coccolo" il libro e dopo effettuato il prestito, a casa ....nuova avventura con questo romanzo che mi incuriosisce non poco!!!
 
Titolo:  A street cat named Bob (A spasso con Bob)

Autore: James Bowen

Prezzo di copertina: 7.99 sterline, 16.90 euro

Editore:  Sperling – Kupfer




E' un romanzo autobiografico con James Bowen  protagonista di questa storia che credo possa piacere  a molti.
 
 
 Un ragazzo suona la chitarra seduto per terra. Strimpella qualche accordo, sorride e guarda le persone che gli passano davanti, indaffarate nella quotidianità di una Londra dal cielo grigio e piatto. Ma alcune si fermano, irresistibilmente attratte dal piccolo compagno che sta appollaiato sulla spalla del ragazzo. Una coppia bizzarra, stranamente colorata e pacifica nel caos metropolitano. Siamo a Covent Garden e loro sono James Bowen e Bob, il gatto di strada, compagno inseparabile dell’ "umano" al quale ha “salvato” la vita. Il gatto, un ginger tomcat dal pelo rosso e lo sguardo acuto, è divenuto in poco tempo un piccolo fenomeno a Londra, al punto da avere una sua   oyster card (forma di biglietto elettronico usato nei trasporti pubblici nell'area della  Greater London)    che gli è stata consegnata dalla London Underground.


Tutte le foto di James Bowen 

La loro storia inizia nel 2007 per un incontro fortuito, destinato a cambiare la vita di entrambi, come viene raccontato nel libro  pubblicato in Inghilterra da Hodder & Stoughton. La presentazione in una libreria di Londra  è stata un vero successo: le 400 copie previste sono andate subito esaurite e una folla di persone ha atteso paziente l’autografo di James e persino di Bob, che si è limitato a porgere la zampa socchiudendo gli occhi.


James, che ora ha 33 anni, divide la sua vita in due fasi: prima di Bob e dopo. Prima di incontrare il suo piccolo amico, aveva condotto un’esistenza dura che aveva lasciato profonde cicatrici dentro di lui: dopo il divorzio dei genitori, viene costretto a trasferirsi in Australia con la madre e il patrigno, un uomo che detesta. Nel 1997, dopo un’adolescenza di bullismo scolastico, torna a Londra e cerca aiuto dalla sorella ma neanche da lei trova un luogo da poter definire casa: inizia così un lungo periodo di spostamenti, in una spirale verso il basso fino all’abuso di droghe e alcol.
 

«Per un po’ è diventato tuttocome avvolto in una nebbia. E’ stato un percorso molto, molto lungo. Ho passato molti anni negli ostelli e nei rifugi contro il freddo. Negli ostelli, tutti erano o drogati o alcolizzati, così sono caduto in una trappola fin troppo facile.»
 
Un volta toccato il fondo, James riesce faticosamente a risalire grazie all’aiuto di Belle, la sua compagna di allora (anche lei ex-eroinomane) e agli istituti di assistenza sociale.  La sua vita non è ancora stabile e il suo corpo ancora lotta contro la dipendenza dalle droghe, ma una notte, dopo essersi trasferito in un appartamento a Tottenham, ecco apparire un gatto alla sua porta, gravemente ferito a una zampa. James capisce che deve aiutarlo immediatamente e senza perdere tempo lo accoglie in casa e lo cura. Da allora, Bob non lo ha più lasciato, seguendolo persino sull’autobus e sulla metropolitana.

«Siamo due anime ferite che cercano qualcuno di cui fidarsi… e noi ci fidiamo l’uno dell’altro. Io ho ancora difficoltà a fidarmi delle persone. Ma una cosa di Bob è che lui non mi mente mai. Anche quando non ha fame, lui non finge di averne, come fanno la maggior parte dei gatti, solo per essere ingordi.» James non è religioso, ma crede nel karma. «Penso che devo aver fatto qualcosa di buono perché lui si sia fatto avanti.»


Il libro è stato scritto da James in collaborazione con lo scrittore Garry Jenkins in un caffè di Islington: ha ottenuto il contratto editoriale grazie all’agente letteraria, Mary Pachnos, che era solita passare davanti a lui ogni giorno e rimase incuriosita tanto da chiedergli la storia della sua vita. 
«E’ una storia dannatamente buona, non è vero?» le disse James, «Ed è la verità, ogni parola. E’ una vita abbastanza interessante quella che abbiamo fatto io e Bob.»

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Se il librò venderà, la prima cosa che vorrebbe fare è comprare l’assicurazione per Bob, che non può permettersi al momento, ma di cui necessita assolutamente perché lui stesso non osa pensare cosa potrebbe accadere se il gatto avesse bisogno di cure mediche costose.

«Lui è quello per cui mi sveglio ogni giorno adesso. Sarà orribile quando mi lascerà, perché so che i gatti non vivono a lungo quanto gli esseri umani… Ma sicuramente lui mi ha dato la giusta direzione per vivere la mia vita.»
Una piccola storia d’amore.



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 Ringraziamenti di James 

"QUESTO libro è il risultato di una straordinaria esperienza collettiva a cui hanno partecipato tante persone.
Innanzitutto desidero ringraziare la mia famiglia e in particolare mamma e papà per avermi trasmesso quella cocciuta forza di volontà che mi ha permesso di superare alcuni periodi difficili della mia esistenza. Un grazie speciale anche al mio padrino e alla mia madrina, Terry e Merilyn Winters, per essere stati sempre amici straordinari.
Negli anni, vivendo per le strade di Londra, ho incontrato molte persone che si sono dimostrate gentili con me, ma desidero in particolare ricordare Sam, Tom, Lee e Rita, coordinatori di Big Issue, per la loro generosità.
Voglio anche ringraziare gli assistenti sociali Kevin e Chris per la loro comprensione e benevolenza. Un grazie speciale anche all’unità veterinaria mobile, all’Ente nazionale per la protezione degli animali per i preziosi consigli e a Davika, Leanne e tutto lo staff della stazione della metropolitana di Angel per aver sempre aiutato Bob e me.
Desidero anche rivolgere un pensiero speciale a Food For Thought e a Pix in Neal Street per averci sempre offerto una tazza di tè caldo e una ciotola di latte, e non posso certo dimenticarmi di Daryl di Diamond Jacks a Soho e di Paul e Den, i miei cari amici calzolai. Voglio anche ricordare Pete Watkins della Corrupt Drive Records, il Dj Cavey Nik di Mosaic Homes e Ron Richardson."

 

martedì 9 luglio 2013

LUGLIO E IL MEMORIALE SCABROSO DI AVA GARDNER

Segnalatomi da Goodreads ecco 




AVA GARDER: LE CONFESSIONI POSTUME IN UN LIBRO

Le lunghe confessioni sono raccolte nel libro 'Ava Gardner: the secret conversation', edito in questo mese di luglio e  di cui il New York Post ha diffuso alcune anticipazioni. Nel gennaio del 1988 la diva americana, in cattive condizioni di salute dopo essere stata colpita da un ictus e distrutta da fumo e alcol, convocò il giornalista inglese Peter Evans perché scrivesse le sue memorie.



Ebbe «solo» tre mariti. Ma cambiò amanti come si cambiano i vestiti. Oltre a una straordinaria attrice, fu per due decenni la «donna più irresistibile di Hollywood». Ai piedi di Ava Gardner caddero miliardari, registi, grandi scrittori, toreri e cantanti.
 Il libro è  una galleria a tratti ironica e affettuosa, molto più spesso impietosa e senza peli sulla lingua

Sembra di sentire il vento caldo dell’estate che ancora una volta le scompigliava  i fluenti  capelli neri nell’abbacinante biancore di un paesaggio polveroso, mentre aspettava  con la valigia in mano la corriera, vestita d’un abitino che a stento nascondeva l’ armonioso involversi delle curve del suo corpo, con ancora nelle narici l’acre e intenso odore di tabacco della piantagione in cui aveva vissuto con la famiglia un’infanzia di stenti durante la Grande  Depressione. 

Ava Gardner by Lena Sacchetto

Partiva da  Grabtown, una piccola cittadina rurale del profondo sud degli Stati Uniti dove era nata nel 1922, per andare a trovare la sorella senza sapere che stava per lasciare un futuro di segretaria d’azienda di provincia o un probabile matrimonio con qualche quieto impiegatuccio e/o un alacre contadinotto della zona.
Affermava Arthur Schopenhauer:“ Il destino  mescola le carte e noi giochiamo”, così la sua foto esposta nel negozio del cognato a New York colpì l’attenzione di un scaltro agente della MGM: Così nel 1940 è  pronta per firmare un contratto, anche se poi ri rivelerà troppo lungo ed oneroso, con la potente casa di produzione cinematografica. Aveva appena diciotto anni e finalmente arrivò là, dove doveva stare Lei con la sua bellezza: una vera figlia della natura libera e trasgressiva, dolce e spietata.

Ava Gardner Photo

Ava Gardner ondeggiava come un’alga marina. Aveva gli occhi verdi dell’amore, una fossetta sul mento e un buco nel cuore che tentò invano per tutta la sua vita di riempire. “Selvaggia ed ingenua, fedele all’amore malgrado ogni fallimento” disse di lei il poeta Robert Graves, anch’esso colpito dal suo esotico fascino regale.  Bruna, focosa e intrigante: la sua bocca disegnava un sorriso carico di promesse, il suo corpo esprimeva qualcosa di selvaggio con sicure movenze feline e col suo sguardo di velluto, come poche, sapeva interpretare sullo schermo la donna fatale esperta nell’arte della seduzione. Per questo ebbe un successo strepitoso facendo innamorare di sé intere generazioni di uomini e nello stesso tempo suscitare l’invidia e l'ammirazione delle donne. 
Pur se con addosso, come una seconda pelle, questa impronta da diva anche nel privato, in sostanza alla fine non riuscì mai a realizzare appieno la sua vita sentimentale

MUSEO AD AVA GARDNER

Ha incarnato  nell’immaginario collettivo, il modello della donna conturbante e pericolosa per tutti gli uomini che se ne fossero  innamorati. Donna dal potere di seduzione intramontabile ancora oggi, su uomini e donne e ricordiamo che la macchina del gossip di Hollywood impazzì quando il suo nome cominciò ad apparire accanto a quello di uomini famosi: il primo marito Mickey Rooney, il secondo Artie Shaw, Howard Huges, il terzo marito  Frank Sinatra, il caro amico Ernest Hemingway
 Le sue curve sinuose sullo schermo e nella vita reale, resero il suo corpo uno dei più belli e realistici dell'industria cinematografica.
Addirittura su ELLE.it  vi è un articolo Geth the look: come Ava Gardner,  in cui una beauty consultant del Giornale consiglia il trucco alla Gardner per interpretare il ruolo della icona sexy del cinema americano