venerdì 7 giugno 2013

E LE OVER 50 - 60? UN LIBRO-CONSIGLI ADATTO

ANCHE QUESTO ARGOMENTO PUO' FAR PARTE DI "STORIE DENTRO STORIE"
un'iniziativa  dell'omonimo BLOG che invita e soprattutto esorta a LEGGERE LEGGERE LEGGERE...ALMENO UN CLASSICO AL MESE

 

 
Appartenendo IO STESSA ALLA CATEGORIA OVER... mi sono fatta promotrice di consigli verso questa fascia di età ed indicare soprattutto un modo di VIVERE NON DI LASCIARSI VIVERE"

Cari lettori/trici del BLOG,  tutta la moda sembra volersi dedicare solo alle giovanissime. E le Over50/60? Ignorate.
Come se esse non avessero voglia di charme, colori, accessori, raffinatezza. Grosso errore di valutazione! Per fortuna Lifely  offre CONSIGLI E SCOVA STILISTI molto attenti a questa fascia di età.
Spesso mi domando: come ci  si mantiene giovani?
Accettando di invecchiare e dormendo molto.
Ogni tanto  ritagliarsi una giornata in cui non fare nulla. Liberare la testa. Star bene con se stesse e ridere: questi GLI SPORT QUOTIDIANI CHE DOVREMMO CERCARE DI PRATICARE ASSIDUAMENTE--
 

QUALI NUOVI OVER LO SAPPIAMO BENE E NON VOGLIAMO PERDERE L' OCCASIONE DI ORGANIZZARSI...PER GUSTARE IL MEGLIO ATTIVIAMO STRUMENTI, SUGGERIMENTI, IDEE, CONSIGLI PER FARE DELLA NUOVA VITA IL MEGLIO DELLA VITA!!!

Le donne over50/60 , non solo sono molto numerose, ma sono anche molto creative, esigenti ed amanti del bello ! E proprio queste sanno ben utilizzare la loro esperienza e la loro intelligenza.






Io penso che il primo approccio sia con il Make-up: esso deve essere sottile, poiché rende l' aspetto grazioso e intelligente. ed anche quando si deve scegliere il colore del  rossetto e ombretto, meglio andare su tonalità rosa chiaro. Per tutti i giorni è meglio utilizzare gloss e mascara: questo è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Non si nasce seduttrici, ma si diventa. La «seduzione» è uno spazio in cui si entra. Come? Col trucco.

Ed ecco che in Biblioteca ho "scovato" due libri di Patrizia Magli, semiologa, Il volto e l’anima. Fisiognomica e passioni (Bompiani), che ci guida nell’esplorazione dell’universo in cui avviene questa trasformazione ed il suo nuovo saggio  Pitturare il volto. Il Trucco, l’Arte, la Moda ,Marsilio. 2013,
"Truccarsi",significa far colpo con la propria immagine, dal primo istante in cui si sfiora la pelle". 

COVER
L’arte del trucco, modificazione provvisoria del viso, è spiccatamente pittorica, come sapevano gli antichi, poiché lavora con la metamorfosi.

LE AZIONI

Occultamento e «messa in valore» del viso: lo riscrive. Prima si procede con le creme, il fondotinta, la cipria; quindi, si passa al fard, per scavare le gote, correggere i contorni del viso; infine, è la volta dell’eye-liner, del mascara per le ciglia, della matita per il contorno labbra, rossetto, e cosmetici per lumeggiare il viso. 
Con questo libro si entra nel complesso universo del trucco in un percorso che va dalle pitture tribali al trucco cinematografico, dal «velo» di cipria al velo come elemento religioso, fino alle ultime tendenze della contemporary face.

COSA SUGGERISCE L'AUTRICE - SEMIOLOGA ?

PATRIZIA MAGLI

"Il viso truccato ci colpisce, stupisce, attrae, invita, ci provoca, imbarazza, impaurisce, ma anche impietosisce. La gamma delle reazioni davanti al viso femminile sono innumerevoli, e nessuna mai banale. Il trucco è senza dubbio una delle prime forme di manipolazione del corpo prima ancora del volto, dicono gli antropologi".
Infatti sappiamo che nell’antico Egitto il fard nero aveva un valore protettivo e molto simbolico; in Grecia le tecniche di scrittura e dipintura del viso avevano il fine di valorizzare la bellezza; il medioevo cristiano, al contrario, mette al bando il trucco, segue una linea già presente nell’epoca ellenistica e si  scaglia contro la dissolutezza dei costumi 
Perché ci trucchiamo? 

A  partire dagli anni Trenta del '900 con la nascita delle star cinematografiche,  il trucco è diventato un indicatore importante dell’idea di femminilità e dell’idea stessa del corpo nella società occidentale.
In sostanza l'Autrice ci racconta come questo gesto eseguito allo specchio insieme a tanti "strumenti" colorati, tubetti, pennelli, scatolette e flaconi, rappresenti in sostanza un atto di amore verso noi stesse e verso gli altri, "una moltiplicazione di identità che, per effimera che sia, permane nella nostra memoria e in quella di chi ci guarda".






mercoledì 5 giugno 2013

MAGGIO: nel mondo di Daphne du Maurier e "Rebecca la prima moglie" insieme al GdL






L'autrice Daphne Du Maurier 1907 nasce da ricca famiglia di emigrati francesi, madre ex-attrice, padre attore e impresario da lei molto amato (presenza molto forte da un punto di vista psicologico); nonno famoso disegnatore e scrittore del Punch; zio editore - Frequenta il  mondo del teatro e delle lettere, inizia molto giovane a scrivere (The Loving Spirit, 1931)  conosce un uomo più maturo di lei, Sir Frederick Browning, alto militare e poi Segretario di Stato; lo sposa dopo pochi mesi,  ha tre figli, che cresce con autorità mascolina (anche da piccola era un ‘maschiaccio’; infatuazioni saffiche dopo morte del marito nel 1965?) e una certa freddezza



Nel 1938 vi è il  successo mondiale di Rebecca alimentato anche dal film di Hitchcock del 1940;  scrive molti bestseller, biografie (Il mondo infernale diBranwell Bronte, dedicato al fratello di Charlotte Bronte) e autobiografie romanzate dedicate alla sua famiglia (Gerald: a Portrait, ritratto di suo padre, e The Du Mauriers), detesta la vita mondana che conduce a causa del marito e ama la solitudine della Cornovaglia (dove vive prima con i suoi cani a Menabilly, poi, dal 1967, a Kilmarth, antico maniero -vi dedica La casa sull’estuario - 1969) e la guida Cornovaglia magica  nominata ‘Dama dell’Impero Britannico’ nel 1969, si rifiuta di andare a Londra per la cerimonia  1989: muore a quasi 81 anni

Nel Commento a questo Romanzo ho intrapreso la strada di una analisi sui Generi

                                              IL ROMANZO ED I SUOI  GENERI


1) Romance
2) Gotico
3) Suspense / mistero /detective story
4) Romanzo di formazione: psicologico




1) Romance

Storia d’amore tra una  donna giovane,ingenua e senza aspettative e un  uomo maturo, ricco e invidiato, ma con un passato angosciante

- ripetizione dello schema favolistico di Cenerentola
- vittoria della legge patriarcale, delle convenzioni sentimentali e del principio maschile
- sudditanza femminile: la protagonista diventa complice di lui
- Sentimentalismo anche in certe descrizioni




2) Gotico

- Inizio con un sogno, in cui la protagonista si vede come una specie di fantasma che, grazie a poteri soprannaturali riesce a entrare nel castello in rovina
-Il signore del castello è misterioso (eroe byroniano, con un segreto  oscuro; aspetto medievale) e dal carattere brusco
- castello sontuoso e antico, in stile gotico, labirintico: castello di Barbablù, ma il male qui è rappresentato da una donna
-  rappresenta anche la psiche della protagonista, che si perde tra le spire del castello/cervello
- Natura selvaggia, sublime, mostruosa (bosco/tomba)
 - Fantasma infesta il castello. In realtà è solo il ricordo ossessivo della prima moglie che tormenta tutti, Maxim, la signora Danvers e l’eroina stessa (indifesa)
- La signora Danvers: personaggio macabro,  incarna il fantasma della prima moglie, come se le fornisse un corpo
- Rebecca si rivela la più cattiva in assoluto: una moderna dark woman (da punire)
- Il clima riflette gli stati d’animo dei personaggi: tempesta (omicidio), nebbia (quasi suicidio)…




SUSPENCE



3) Suspense / mistero /detective story
Più volte la storia è come un puzzle, di cui l’eroina mette insieme i pezzi gradualmente. Comincia con scena di sogno che crea subito attesa

2 svolte:

1. Ritrovamento del corpo di Rebecca e conseguente confessione di Maxim (CORPO = VERITA’)
- disastro e redenzione allo stesso tempo
- confessione: fine del segreto e del potere di Rebecca sulla protagonista (scoperta di odio e non di amore insuperabile da parte di Maxim verso la prima moglie )
- il lettore si trova a tifare per l’omicida.

2. Conoscenza della verità riguardo alla malattia di Rebecca presso il dottor Baker (punizione della donna "fallica" rappresentata dal cancro e dalla sterilità) Punizione anche dei due coniugi, condannati a un esilio perenne (tuttavia, lui non viene punito dalla legge anche se lei è morta: storia al maschile)




4) Romanzo psicologico
- Ricerca psicologica dell’identità, anche in senso edipico attraverso l’uccisione della madre (complesso di Elettra)
 
- Romanzo di formazione, di crescita psicologica Manderley rappresenta il sé della protagonista:

- all’inizio non si riesce a muovere al suo interno (labirinto) per incertezza, confusione , poi, dopo la confessione del marito, comincia a cambiare le cose, a controllare tutto e ad esercitare la sua autorità
- raggiungimento della maturità e consapevolezza di sé (è a suo agio nei propri panni)
- Maxim è assillato dal senso di colpa e dal ricordo
-I personaggi e le loro motivazioni sono così ben congegnati che il lettore è portato ad accettare l’omicidio e a provare sollievo di fronte all’occultamento della verità
Tuttavia, protagonisti condannati a un esilio interiore, a un continuo muoversi come anime del Purgatorio dopo distruzione di Manderley (Eden, Paradiso)



                                            INFINE    LE TRE DONNE


1) La seconda signora De Winter: ha un corpo ma non ha nome né un cognome (anche se Maxim fa riferimenti ad esso): è in cerca di un’identità
- quando riceve quello della signora De Winter, non  lo sente suo, si sente fuori posto, non all’altezza del ruolo di moglie e di padrona del castello (paragonata a Cenerentola o ad Alice)
- si mette sempre a confronto con la prima moglie (che ha un nome, ma non un corpo), a volte si vede come lei o immagina cosa lei avrebbe fatto e come si sarebbe comportata al posto suo (spettatrice di uno spettacolo del passato o ‘altro’, non riesce a recitare la parte della protagonista imita l’altra, sapendo di non poter sostenere il confronto con lei: presenza forte, dà addirittura il titolo al romanzo
- indossa il suo stesso costume da ballo
- arriva quasi a suicidarsi, per lasciarle la scena
-ha creato un mito con la sua immaginazione, le ha dato un corpo e un ruolo illusorio nel cuore del marito
- alla fine, dopo averla distrutta dentro di sé e aver
cominciato a forgiare la propria identità, sogna di guardarsi allo specchio e di vedere ancora lei (il suo doppio?): in realtà Manderley non è lei, ma Rebecca (il viale che si snodava come un serpente, la casa dove lei era un’intrusa in un altro territorio): deve starne lontana per avere una propria diversa identità



lunedì 3 giugno 2013

Pedalare nelle città è GLAM... parliamo dell'argomento


 Girly Bike

IL BLOG CHE MI HA SPINTO A SCRIVERE DI BICI...




Lo "street style" della bicicletta L'HO TROVATO  nel libro Cycle Chic,  Thames&Hudson - De Agostini,  pedalare nelle città fa GLAMOUR. 
Mikael Colville-Andersen celebre blogger di moda, offre  stile e stili dei ciclisti nelle metropoli  da Copenhagen a Mosca, da Londra a Dubai, da Odessa a Rio. Il filo conduttore  è la fantasia:  il ciclista infatti  è fantasioso di natura sia per come si veste che per come si muove. 
IL LIBRO

Il Blogger-Autore ci dice che "pedalare è un gesto che esprime bellezza, la via più virtuosa per riappropriarsi di città ultra-congestionate". 
Qual è il manifesto di Cycle Chic? 
Tra i dieci comandamenti proposti si sceglie  l’eleganza sulla velocità, una bici che rappresenti la propria personalità e la responsabilità di rendere il panorama urbano piacevole dal punto di vista estetico...





QUATTRO PASSI CON IL FONDATORE DEL BLOG "CYCLE CHIC" - MIKAEL COLVILLE ANDERSEN


Mikael Colville Anderssen
Mikael Colville Andersen

(LIBERA INTERPRETAZIONE)

Cycle chic  è solo un hobby o  un secondo lavoro?
Cycle Chis è solo uno dei tanti progetti di Copenhagnize Consulting. Lo usiamo come  ispirazione per le nostre campagne di comunicazione.

Chi ha scritto il manifesto Cycle Chic e sulla base di quali principi?
L’ho scritto io. E’ uno slogan  per prendersi gioco dei ciclisti agonistici.- E’ determinante (lo affermo io del IL MIO MONDO DELLA LETTURA)  avere un manifesto scritto per il movimento  e spiegare afilosofia e  obiettivi del progetto- 
FOTO SIMBOLICA

Come mai aprire Cycle Chic? Quale ragione particolare?
E’ iniziato tutto nel Giugno del 2007 quando ho deciso di pubblicare su internet le fotografie che avevo scattato per rappresentare utilizzo della bicicletta a Copenaghen. In realtà non avevo mai pensato di aprire un blog di moda, Cycle Chic è stato interpretato come tale dai lettori  perché somigliava a uno dei tanti blog che parlano di street style e di mode urbane. Ho pensato che fosse una cosa divertente e ho deciso di andare avanti nel progetto fino a oggi. Per approfondire.
Abbiamo fotografato molte persone vestite in modo elegante ma sempre con lo sfondo urbano di Copenhagen. Qui, infatti non abbiamo ciclisti sportivi ma abbiamo persone normali che usano la bicicletta per i loro spostamenti urbani.


MILANO CYCLE CHIC
 
 COME SAREBBE BELLO POTERSI SPOSTARE IN BICI ANCHE NELLE NOSTRE CITTA'  E "PORTARE A SPASSO SU DUE RUOTE"  MODA PER BICI !!!



Copenhagen Bikehaven by Mellbin 2011 - 1317

Converging lines.



Copenhagen Bikehaven by Mellbin - Bike Cycle Bicycle - 2012 - 8721
Happy Cycling!



Copenhagen Bikehaven by Mellbin 2011 - 0477

It rains often, but seldom hard in Denmark.
 So many people just try to ignore
the fact and whiz off through the drops.



LE FOTO INSERITE PROVENGONO DA UN SITO SPECIALIZZATO 


     
UN PO' DI STORIA DI BICI 
IN ITALIA...

Pensate che nel primo decennio del '900 la bicicletta rappresentava la rivoluzione di consolidati ritmi e culti di vita, simbolo della trasgressione. I giovani la consideravano alleata di possibili sottrazioni ai rigidi riti del corteggiamento e dell'amore sorvegliato; ma in un breve arco di tempo anche i padri di famiglia, gli intellettuali sedentari scoprirono nel suo uso impensate libertà. Il turismo colto, alla ricerca di luoghi e di segni del passato, cominciò sulle strade bianche, polverose, assolate, percorse dai ciclisti dei Clubs amatoriali





La storia della bicicletta dalla fine del 1800 ad oggi  segue in  parallelo la stessa nostra storia sociale ed economica, con i cambiamenti  di abitudini.E la  bicicletta entra anche negli  spazi  narrativi ed accompagna passo per passo, l'ingresso temuto, inquietante nelle strade acciottolate delle nostre città, e la successiva naturale  presenza nella vita degli uomini e delle famiglie. Che tempi...


ch_bici animata

Nel romanzo "Il Giardino dei Finzi Contini", noto per i fatti storici e politici, lo scrittore  Bassani non manca di soffermarsi su dettagli legati ai suoi personaggi, tra questi egli cita spesso la bicicletta come il mezzo col quale il protagonista, prima adolescente e poi giovane uomo, si sposta non solo per raggiungere luoghi, ma anche per vagare con i suoi pensieri, o passeggiare con Micòl Finzi-Contini: “E’ una nuova Wolsit: con fanalino elettrico, la borsetta per i ferri, la pompa…”.

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ROMANZO - COVER
IL GIARDINO DEI   FINZI  CONTINI - FOTOGRAMMA - DAL  FILM OMONIMO

Oppure seguiamo Alfredo Oriani, in " La bicicletta" (Ed.  Longo, 2002)  libro scritto dall'autore  in poche settimane nel 1897: un  insieme di  pagine di teoria, di storia e di filosofia della bicicletta, descrizioni di corse su circuito e di narrativa, aggiungendo in finale il celebre “diario” del suo viaggio in bicicletta, fatto in quel periodo  sulle strade bianche della Romagna, della Toscana e del Bolognese. 
Qiesto libro può rappresentare un dono a chi ama la bicicletta e rappresenta una testimonianza storico-letteraria sulla prima grande passione che coinvolse, tra Ottocento e Novecento, gli spiriti più avventurosi della letteratura e dell’arte, in seguito !tutti" quelli che abitavano  città e campagna.